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Triennale Design Museum ospita Tomás Maldonado fino al 5 aprile

È stata inaugurata mercoledì 18 febbraio, alla presenza dell’artista stesso, la mostra dedicata a Tomás Maldonado: a lui, classe 1922, la nostra cultura grafica, del disegno industriale e della teoria della comunicazione deve moltissimo.

La Triennale Design Museum presenta la prima retrospettiva italiana sulla grande produzione di questo artista argentino: dagli anni Quaranta ad oggi, Maldonado si è impegna per l’affermazione di un nuovo modo di comunicare, di fare e intendere l’arte.

Per gli specialisti di settore questa mostra rappresenta sicuramente l’occasione per apprezzare ed analizzare l’arte di questo artista, che non si esprime soltanto attraverso le opere dipinte, che si distinguono per l’uso delle tinte piatte e per la ricorrenza di motivi geometrici e dell’ordine matematico, ma si esprime anche attraverso le tavole di studio, i progetti, le pubblicazioni e i contributi teorici.

Per gli spettatori meno preparati, invece, questa iniziativa (il cui allestimento è stato studiato dallo Studio Cerri & Associati) offre la possibilità di confrontarsi con il grande contributo dell’artista nell’ambito del design e della grafica per comprenderne l’importanza anche in rapporto alla più comune quotidianità: alla base delle realizzazioni proposte (manifesti e comunicazioni pubblicitarie, progetti per la produzione di oggetti da lavoro come la macchina da scrivere e l’apparecchiatura elettromedica) c’è uno studio approfondito e in continuo aggiornamento al quale Maldonado si è dedicato sin dal 1944. Protagonista dell’avanguardia dell’arte concreta, già nel 1946 afferma che “l’estetica scientifica sostituirà la millenaria estetica speculativa e idealista”: l’arte, dunque, non deve alimentare l’illusione della rappresentazione, ma deve esaltare la vita nella sua dimensione concreta. Ad arricchire le sue competenze hanno certamente contribuito gli anni (1954 – 1967) di collaborazione con la Scuola di Ulm, in Germania, che ha rappresentato un importante centro internazionale di formazione e ricerca nell’ambito del disegno industriale: nell’esposizione vengono proposti i documenti relativi alle sue elaborazioni teoriche e didattiche (soprattutto nell’ambito della semiotica, della percezione visiva, della sociologia e della metodologia di progettazione).


Alla fine degli anni Cinquanta, Maldonado inizia a costruire un rapporto solido con l’Italia, dapprima per la consulenza relativa alla progettazione della Olivetti Tekne 3 e successivamente per lo studio dell’immagine coordinata del Gruppo Rinascente. Dal 1971 entra nel mondo accademico italiano, dove sperimenta una didattica che ha al centro i processi di interazione uomo – tecnica – ambiente. Negli anni Novanta, con il sostegno di Marco Zanuso e Achille Castiglioni, diventa uno dei principali promotori per l’apertura della Facoltà di Disegno Industriale al Politecnico di Milano: si tratta di una tappa fondamentale, non solo nell’ambito strettamente didattico e accedemico, ma anche per le sinergie con la città e il suo retroterra produttivo.

La Triennale, con questa iniziativa, riscopre il suo tradizionale legame con l’“arte industriale”, presentando allo stesso tempo le opere, i progetti e la teoria di un grande artista che ha contribuito in maniera profonda alla diffusione dell’arte concreta e che si è speso, attraverso lo studio e la sperimentazione, per l’affermazione della disciplina del design anche nell’università italiana.

Per www.panorami.info Francesca Misiano
 

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