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Alla Triennale le foto di Giovanni Chiaramonte

La città nel cuore del Sacro Romano Impero Germanico, la città del delirio nazista, la città simbolo della guerra fredda e della divisione del mondo occidentale da quello sovietico: la città di Berlino

Se a prima vista l’architettura è protagonista di questa mostra fotografica, ad un’analisi più approfondita, l’architettura stessa diventa sfondo di un racconto più minuzioso e particolare che coglie il cambiamento, la trasformazione, il passaggio dell’uomo e del tempo.

Berlino–anni Ottanta: Giovanni Chiaramonte cammina, osserva, studia e descrive, attraverso la magia silenziosa della sua macchina fotografica il profilo della città: non cerca immagini sensazionali, non si lascia incantare dal trionfalismo e dalla monumentalità di ciò che vede, ma si infila nelle crepe e nelle fenditure dei muri delle case, dei grandi edifici, dei monumenti.


Berlino – 1990: l’occhio attento di Chiaramonte ritorna nelle strade, a circa un anno di distanza dalla caduta del muro che per quasi trent’anni ha spezzato in due la città, che ha trovato la forza per rimettersi in piedi e tornare ad essere unita. Ritrova i paesaggi, le case, gli edifici ritratti durante la sua precedente esperienza a Berlino: sono tutti cambiati, a volte non esistono più e solo un particolare li rievoca; la storia ha continuato a scorrere e il tempo, come il vento, ha trasformato il volto della città.

Credo che questa capacità di Chiaramonte, di andare oltre ciò che l’occhio percepisce naturalmente, renda ogni fotografia unica per lo studio delle luci e delle ombre, per la presenza di personaggi e passanti che animano la scena, per il modo in cui riesce a proporci un punto di vista: ogni spettatore deve perciò cercare nel corso della mostra la propria Berlino, tra le strade, nelle piazze, fra le macerie, oltre il Muro, dentro l’acqua dei fiumi, alla fermata del tram, nell’immobilismo, nella distruzione, nella ricostruzione. La fotografia ha fermato il tempo, ma proprio perché il tempo e la storia continuano a scorrere questa immagine è destinata a mutare ad ogni istante.

Libero da ogni forma di trionfalismo e tendenza celebrativa, Giovanni Chiaramonte racconta la sua Berlino con 60 fotografie che descrivono, senza pregiudizi, la trasformazione e il cambiamento del passaggio degli uomini e della storia.

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