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Tanto tuonò che piovve. Dal giustiziere fascista di Macerata ai braccialetti di Amazon: prove di neo-fascismo alle porte?

L’attentatore ventottenne di Macerata, avvolto nel tricolore con tanto di plateale esibizione di saluto fascista, arrestato dalle forze dell’ordine subito dopo aver sparato all’impazzata contro un gruppo di giovani immigrati, sarà probabilmente considerato incapace d’intendere e di volere, dunque impunibile.

 

Ora, che costui sia un mentecatto lo dimostra il recente passato. Infatti quel tale (non meritevole di essere citato per nome e cognome) è stato candidato alle ultime amministrative nelle liste della Lega Nord. Un confuso, insomma. Come poter considerare altrimenti uno che, di Macerata, nelle Marche, si candida con chi sino a ieri ha sputato su tutti i nativi a sud dell’Arno? E di chi a Pontida dileggiava il tricolore di cui si è bardato per farsi passare per “patriota”?

Salvini, chiamato in causa, anziché condannare l’atto senza se e senza ma, accenna persino a una giustificazione; secondo lui la colpa è della sinistra che ha permesso ai profughi d’invadere la “nostra” patria, dunque di provocare simili reazioni. Chi scrive non prova alcuno stupore per simile comportamento. Se non fosse un’antinomia, si potrebbe sostenere che si tratta di una “tara” di nascita del leghismo poi evolutosi (sic!) nel “salvinismo”, dunque non punibile per manifesta incapacità d’intendere e di volere. Ma come! Non era Salvini a vomitare sino a ieri contro l’Italia tutto ciò che lui ingurgitava di fetido? Oggi difende, senza provare vergogna, un fascista mentecatto suo “commilitone” di lista che si nutre di “Mein Kampf”? Consideriamolo, allora, un atto onesto di ammissione di quanto Salvini intenda rappresentare e di che cosa personalmente lui sia. Lo tengano a mente gli elettori, stavolta senza se e senza ma.

E che dicono gli alleati di centro-destra della Lega? Qualora si volessero riscrivere sia la definizione che il significato del termine “ipocrisia”, ebbene, le “performance” di costoro, i berlusconiani di Forza Italia e i Fratelli d’Italia della Meloni, ne hanno offerto la rappresentazione più calzante. Il senso di alcune dichiarazioni? Eccole: Sì… vabbè… però… Cioè, il classico colpo al cerchio e colpo alla botte, nel senso: non posso dire che il mentecatto abbia ragione, però essendo in campagna elettorale anche i voti dei mentecatti fanno comodo. Casa Pound inizi a preoccuparsi della concorrenza.

A onore di cronaca bisogna sottolineare che non tutti, da quelle parti, si sono adeguati all’ipocrisia imperante dei capi-bastone. È il caso di Guido Crosetto, membro di Fratelli d’Italia, il quale ha preso una posizione inequivoca e pienamente sottoscrivibile circa il caso in questione tanto da farci domandare che cosa ci faccia lui in quel partito.

Ma se l’Italia tentenna ogni tanto, nonostante pesantemente scottata dal fascismo, è il resto del mondo a preoccupare ancora di più, non solo per Trump. I braccialetti che Amazon vorrebbe far indossare (leggi marchiare) ai propri dipendenti somiglia troppo da vicino ai tatuaggi scritti sulla pelle delle persone detenute nei campi di sterminio nazisti. Non basta il Jobs Act, non basta l’eliminazione dell’articolo 18, non basta il disfacimento dei contratti collettivi di lavoro; il capitale vuole andare oltre, vuole proseguire sulla strada della schiavizzazione totale del lavoratore. Sotto il nazifascismo, l’uomo cessava di essere tale e diventava un numero tatuato sulla pelle; oggi, in tempi di tecnologia avanzata, l’uomo ritorna a essere numero, ma stavolta digitale attraverso un braccialetto annodato a una caviglia.

La smetta il ministro Calenda di turno di sostenere, prima delle elezioni, che in Italia il “braccialetto” alla caviglia dei lavoratori non sarà mai permesso. Messa in questi termini sarebbe una scommessa già persa in partenza. Capitale docet. Se saremo governati dalla destra berlusconiana o dai renziani o, perché no, da entrambi in combutta, ci ritroveremo presto a essere “marchiati” con un braccialetto alla caviglia o, perché no, con un microchip sotto la pelle, come i cani, magari con la giustificazione di tenere sotto controllo la nostra salute, la nostra “produttività”, poi la nostra coscienza.

Google, Amazon e, da noi in Italia la Piattaforma Rousseau dei Cinquestelle, sapranno bene come controllarci. Ci attende proprio un bel futuro! Sta a noi decidere. Intanto, dopo aver sentito tuonare per anni, infine iniziò a piovere. Le prove di fascismo sono oramai tante, troppe, e sotto gli occhi di tutti noi. Ignorarle è da irresponsabili. Il mentecatto di Macerata potrà persino scamparla in un processo per tentato omicidio e, nel caso, i “patrioti” non protesterebbero come fanno in genere contro i delinquenti extra-comunitari condannati a pene lievi o rimessi in libertà, ma Amazon rischia di averla vinta, per giunta senza processo.

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