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Sulla scia del caso Marò, Terzi annuncia le sue dimissioni

“Lascio a salvaguardia dell’onorabilità del Paese”.

Con queste parole il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha annunciato ufficialmente in Parlamento le sue dimissioni a seguito della travagliata vicenda dei due marò su cui sono stati puntati i riflettori internazionali in questi ultimi giorni: “Da ministro ho espresso serie riserve alla repentina decisione di trasferire in India il 22 marzo i due marò, ma la mia voce è rimasta inascoltata”.

Le dimissioni, pur a pochi giorni dal cambio di governo che avrebbero comunque comportato un cambio alla guida del Ministero, avrebbero il senso di restituire dignità alla carica istituzionale rivestita da Terzi che ha così commentato: “Ho atteso fino a oggi per dimettermi, perché volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranità”. E prosegue: "Mi dimetto perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l'onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie".

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.74) 26 marzo 2013 17:49

    Io sono contento che Terzi tolga il disturbo, dopo aver infangato l’onorabilità mia e di tutta l’Italia (diplomazia compresa), avendo annunciato di non voler rispettare un accordo e dopo averci propinato un sacco di bugie.
    Ho trovato assolutamente indecente tutta la sua condotta a protezione di due individui molto sospetti.

    All’inizio della storia io ho creduto alla validità delle sue parole
    , quando lui sosteneva che i due marò non c’entravano niente con quel peschereccio, che loro avevano sparato a tutt’altra imbarcazione, soltanto in aria e in acqua senza colpire nessuno.
    Poi è risultato che avevano nascosto le armi con cui avevano davvero sparato e ne avevano presentate altre, poi che proprio quelle armi avevano ucciso quei pescatori, poi che si trattava di due fascisti razzisti, tali che non è neanche da escludere che si divertissero a sparare su quelle razze inferiori, sicuri delle loro impunità e in emulazione con il famoso esempio cinematografico di "Scinder list" e il concretissimo caso "Marta Russo".

    Una bruttissima storia, tale da farci vergognare di essere italiani, in cui il ruolo del ministro Terzi è stato forse anche peggiore di quello dei marò.

    GeriSteve

    • Di LRicci (---.---.---.93) 28 marzo 2013 00:32

      Caro Geristeve, spesso mi sono trovato d’accordo con lei, stavolta no.

      Parlo da ignorante in materia diplomatica/legale, ma non capisco perchè i soldati della strage del Cermis furono giudicati in patria (USA) e i nostri invece non possano usufruire dello stesso trattamento.

      Si tratta comunque di due cittadini italiani, che erano là per servire il nostro stato. Magari a te non frega niente il fatto che siano italiani o che fossero al servizio del nostro stato, ma non ti preoccupa sapere che saranno giudicati da una nazione, l’India, che non è l’esatto esempio di democraticità/giustizia?

      E poi, un cittadino è o non è innocente fino a prova contraria?

      Aggiungo, per fortuna tale prova contraria viene valutata da un giudice sulla base di prove e perizie in un aula di tribunale, non da un Gino qualunque sulla base di congetture scovate su internet.

      Infatti non riesco a capire questo suo accanimento verso i due soldati: le illazioni sulla matrice razzista dell’episodio sono veramente fuori luogo.

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