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Stupri e sicurezza: ora parlarne non serve più

Di criminalità se ne parla molto solo quando serve. Durante la campagna elettorale per il comune di Roma la destra ha preso spunto da uno stupro per denunciare la mancanza di sicurezza della città, ma ora che è si trova al governo non ha la stessa attenzione. La notizia di uno stupro compiuto a Roma qualche giorno fa ad esempio è arrivata ai media con un certo ritardo, forse perché sembra che il colpevole sia un romano e quindi non si tratta di un crimine politicamente utilizzabile.

Eppure non è l’unico avvenuto di recente, ce ne sono stati diversi altri: alcuni casi a Milano, uno a Messina, a Palermo, a Taranto, avvenuti nell’ultimo mese o anche nell’ultimo anno, ma venuti alla luce solo recentemente. L’informazione dà spazio più volentieri agli episodi in cui la vittima è italiana e lo stupratore straniero, ma in realtà ci sono molti casi in cui sia la vittima che lo stupratore sono stranieri, casi in cui la vittima è straniera e lo stupratore italiano e la maggioranza rimane sempre quella in cui sia la vittima che lo stupratore sono italiani.


Nella stragrandemaggioranza dei casi infatti lo stupratore è pur sempre un ex fidanzato, un conoscente o un amico della vittima. Un’indagine Istat del 2007 infatti aveva rivelato che sul totale delle denunce il 69% degli stupri erano opera di partner, mariti e fidanzati, un 25% di amici e conoscenti e solo il 6% di completi estranei. E su tutti gli stupri denunciati in Italia solo il 10% è opera di stranieri, ma la maggior parte di questi sono commessi comunque contro fidanzate e amiche, spesso straniere anch’esse. Quindi meno dell’1% di tutti gli stupri denunciati in Italia è commesso da uno straniero che aggredisce per strada o in casa un’italiana sconosciuta. Eppure quest’ultima minima percentuale del crimine riceve uno spazio spropositato sui mezzi d’informazione. 

Che invece di interrogarsi seriamente sul maschilismo violento che ancora fiorisce e prospera incontrastato nella popolazione italiana, alimentando ogni sorta di violenza contro le donne, fanno passare l’idea che gli stranieri siano tutti potenziali stupratori e che sia questo l’unico problema della condizione femminile in Italia. 

E questa idea, sarà una coincidenza, la fanno passare più volentieri quando ci sono politici pronti a utilizzarla per fini elettorali. Ora che il governo ha fatto la famosa legge antistupro, la cui dubbia utilità è semmai solo punitiva e non preventiva, forse la maggioranza pensa che non dovrebbero esserci più stupri. Ma è difficile che questo possa avvenire davvero, continuando a tagliare i fondi alle pattuglie della polizia. Ma tanto se la realtà non si conforma alla propaganda di governo, basta nasconderla. 

Commenti all'articolo

  • Di Enrico (---.---.---.94) 12 giugno 2009 17:33

    In realtà è un meccanismo perfetto, si terrorizza la popolazione con l’emergenza stupri, poi si tagliano i fondi alla polizia e si vietano le intercettazioni per assicurare agli stupratori di farla franca, aumentando così ancora di più la paura della popolazione.....

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