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Studenti manifestano a Roma. Arrivano le prime cariche

Nuova manifestazione oggi a Roma. Studenti medi, superiori e universitari tornano in piazza dopo il 15 ottobre, in concomitanza con l'apertura del vertice G20 a Cannes.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in qualità di Commissario straordinario per l’emergenza traffico ha vietato ogni corteo sino a metà novembre:

"...in virtù dei poteri speciali attribuiti al Sindaco di Roma con la predetta O.P.C.M., dispone: per le esigenze indicate nelle premesse, nel territorio ricadente nel I Municipio della Città di Roma sia da considerare compatibile solo lo svolgimento di manifestazioni pubbliche senza formazione di corteo"

Solo i sit-in saranno permessi, ma gli studenti indignati non ci stanno e rilanciano; si sono dati appuntamento stamani nei pressi della stazione Tiburtina, con l'intento di raggiungere il centro della città: "Violeremo l'ordinanza di Alemanno", "Saremo pacifici" avevano fatto sapere ieri.

Non appena il corteo ha iniziato a muoversi, la polizia ha caricato i manifestanti (tutti a volto scoperto) bloccandone alcuni nei pressi di un cantiere davanti alla stazione per identificarli:

"Abbiamo tra i 14 e i 20 anni, siamo a volto scoperto e ci impedite di girare liberamente per la città. Prendete a manganellate i minorenni, buffoni!".

Questo il grido degli studenti contro le forze dell'ordine, che in tenuta anti-sommossa continuano a presidiare tutte le uscite della piazza.

Intanto giunge anche la notizia che in diversi licei romani, le forze dell'ordine hanno fatto irruzione pretendendo dai vari presidi la lista degli studenti "assenti".

Il presidente della provincia Nicola Zingaretti, nel criticare la linea dura dell'ordinanza Alemanno ("Le cariche contro gli studenti sono un errore figlio di un altro gravissimo errore"), riflette anche sulla difficile situazione dell'Italia:

"Come abbiamo detto fin dal primo momento, impedire i cortei è una decisione sbagliata e destinata a produrre tensione. Una scelta che si conferma dannosa perché inchioda le forze dell'ordine ad una gestione dell'ordine pubblico rigida e muscolare, come del resto dimostrano anche le cariche affrettate di questa mattina e le raccomandazioni preventive inviate ai presidi. Ma anche una deriva sbagliata e insidiosa per l'Italia perché, in un momento drammatico della vita del Paese, accentua la percezione di sordità e afasia delle istituzioni nei confronti dei giovani e la debolezza totale di una politica incapace di trovare strumenti e idee per interloquire con le istanze e le inquietudine poste dai movimenti. Non ci siamo mai sottratti alle esigenze di garantire l'ordine e al bisogno di colpire i violenti: ma tutto questo non c'entra nulla con quanto avvenuto oggi"

 

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