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Spettacolo Cinese

Breve storia dello Yuan e prospettive della politica monetaria cinese

Il tema caldissimo rimane quello dei PIIGS, su cui ci stiamo dilungando negli ultimi giorni (ad esempio leggi qui) e su cui cominciano a fioccare considerazioni ed approfondimenti anche su altri siti, come ad esempio l'ottimo Intermarket&More di cui consiglio la lettura. Oggi proviamo a staccare un attimo la spina e a dedicarci ad un altro tema, comunque importante: la politica monetaria Cinese. Questa settimana la copertina dell'Economist presenta un ritratto di Mao, che con le mani piene di dollari si prepara a comprare, un pezzo alla volta, tutto l'Occidente. E' una copertina che ispira qualche riflessione e tutto sommato rinfresca un'idea già presente, di certo non ci suggerisce un tema nuovo. Sappiamo che da quelle parti le strategie, per diverse ragioni, non sono di breve termine e dalla loro gioca la possibilità di gestire i tempi e non subirli. Facciamo una breve cronistoria:

  • nel 1997 Hong Kong viene restituita dal regno Unito alla Cina
  • dal 2004 viene concessa la facoltà di detenere depositi in Yuan ad Hong Kong
  • nel 2009 si dà il via alle prime emissioni di obbligazioni corporate espresse in Yuan
  • a Marzo 2010 il premier wen Jiabao manifesta pubblicamente la sua preoccupazione per gli asset denominati in dollari
  • Oggi, novembre 2010, nasce la proposta di aprire la contrattazione di azioni denominate in Yuan sulla piazza di Hong Kong

Il percorso sembra avviato su solidi binari, probabilmente posati da tempo. Mentre oggi il mercato (oltre alla preoccupazione per i PIIGS) sente il peso del possibile ulteriore inasprimento della politica monetaria cinese, a causa di una crescente inflazione che va raffreddata anche a scapito della crescita, il Governo cinese sembra stia preparando poco alla volta il terreno per uno Yuan più "autorevole" sui mercati internazionali: fino a pochissimo tempo fa la circolazione dello Yuan era rigidamente recintata all'interno dei confini nazionali, era vietato esportarlo e questo limita la capacità di raccolta di una IPO (Initial Public Offer, l'avvio della quotazione di una società) ai capitali al momento circolanti. L'apertura è molto significativa: da quando sarà operativa, circa la metà degli scambi commerciali tra la Cina ed i Paesi Emergenti verrà trattata in Yuan - non più in dollari - e la Cina si troverà ad "esportare" anche azioni, non solo merci. Tutto questo contribuisce a creare un mercato di contrattazione sempre più ampio per lo Yuan, sottraendolo lentamente al controllo del Governo e alla correlazione con il dollaro americano, di cui -con tutta calma- lo Yuan intende prendere il posto quale valuta internazionale di riferimento. La rivalutazione dello Yuan diventerà sempre più inevitabile e via via più interessante per la Cina stessa: se davvero dopo la fase di raccolta di capitali intende iniziare una fase di shopping in Occidente, uno Yuan adeguatamente rafforzato renderà più vantaggiosi i suoi acquisti.

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