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Sostegno a Kobane: manifestazioni in tutto il mondo il 1°novembre

Per sostenere Kobane, il Rojava e l'esempio unico di pluralismo laico e democratico che questa esperienza rappresenta nello scenario medio-orientale, è stata indetta una mobilitazione internazionale per la giornata di sabato, primo novembre.

Dal 15 settembre scorso la città di Kobane, capoluogo di uno dei tre cantoni in cui è diviso il territorio autonomo (de facto) della Rojava, nel nord della Siria, è sotto attacco da parte dello Stato Islamico. La Rojava, o Kurdistan siriano, è controllata dalla milizie curde dal 2012 e conta circa 2 milioni di abitanti. 

La Turchia, nonostante faccia formalmente parte della coalizione anti-Is, ha deciso di non intervenire in aiuto del nemico storico curdo ed impedisce alle milizie del PKK di attraversare il confine per sostenere la battaglia dei fratelli siriani.

I bombardamenti della coalizione a guida americana sembrano per ora incapaci di far arretrare le milizie jihadiste e, dopo un mese e mezzo di assedio, le Unità di Difesa del Popolo dell'YPG e dell'YPJ, composte da uomini e donne, continuano a ad opporre una strenua resistenza agli attacchi dello Stato Islamico, fronteggiando con armi leggere gli armamenti pesanti di costruzione americana a disposizione degli islamisti.

Tutta l'area del Rojava è in grave pericolo, nel sostanziale immobilismo della comunità internazionale. Per sostenere Kobane, il Rojava e l'esempio unico di pluralismo laico e democratico che questa esperienza rappresenta nello scenario medio-orientale, è stata indetta una mobilitazione internazionale per la giornata di sabato, primo novembre.

Contro Daesh (termine che alcuni indicano come dispregiativo per nominare l'IS) – per Kobane – per l'umanità”, sono queste le parole d'ordine delle manifestazioni che si terranno sabato dalle ore 14 in molte città, non solo europee, organizzate da un coordinamento di associazioni della diaspora curda nel mondo, con la partecipazione di importanti settori della società civile.

I promotori accusano la coalizione internazionale, ed in particolare alla Turchia, di assistere passivamente all'attacco jihadista, senza fare nulla per scongiurare il pericolo di un massacro della popolazione civile. Per esercitare pressione sull'opinione pubblica e sui governi occidentali, sabato decine di migliaia di persone scenderanno in strada e faranno sentire la loro voce. Non è la prima volta che succede, ma fino ad oggi nulla è cambiato.

L'appello per Kobane è stato sottoscritto da decine di personalità del mondo accademico, della politica e della cultura: premi Nobel, storici, professori, scrittori, politici e parlamentari tra cui Noam Chomsky e di Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace argentino.

Le manifestazioni del primo novembre si terranno in Italia a Roma, Firenze, Torino, Udine, Reggio Calabria e Bologna.

In Europa a Parigi, Marsiglia, Rennes, Strasburgo, Basilea, Colonia, Amburgo, Berlino, Brema, Francoforte, Norimberga, Friburgo, Stuttgart, Oslo, Stoccolma, Göteborg, Copenhagen, Vienna, Atene, Nizza, Londra, L'Aia, Bruxelle e Helsinki; ma anche in America Latina, negli Stati Uniti, in Giappone, in India, in Pakistan en Inde et au Pakistan.

Per ulteriori informazioni cliccare qui.

Foto: FEYKA - Fédération des Associations Kurdes de France

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