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Sentenza Rubygate e "malagiustizia"

Silvio Berlusconi condannato a sette anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e sospensione dei diritti legali.

Sentenza durissima, un anno in più rispetto alle richieste del pubblico ministero Ilda Bocassini, non presente alla lettura della sentenza e sostituita dal procuratore generale Bruti Liberati. Riconosciuto il reato di concussione, con l'aggravante della costrizione secondo le nuove disposizioni recentemente introdotte che giustifica l'anno in più di condanna. Riconosciuto inoltre il reato di prostituzione minorile.

Una ventina di testimoni a favore, citati dalla difesa, rischiano un processo per falsa testimonianza in seguito alla decisione della corte di Milano, presieduta da Giulia Turri, di trasmettere gli atti alla Procura per le necessarie valutazioni.Tra di loro la stessa Ruby ed il cantautore Mariano Apicella. L'avvocato di Ruby segnalato all'ordine professionale per i rilievi di merito.

Alto si leva nei cieli mediatici il grido di dolore di tutti i pidiellini, che consegnano il loro sdegno e la loro rabbia ai microfoni dei giornalisti subito accorsi ad intervistarli. Complotto politico, persecuzione, accanimento giudiziario, il tutto condensato in una parola che scorre sulle labbra dei fedelissimi di Silvio: "malagiustizia". Scontate e comprensibili le reazioni dei legali di Berlusconi Ghedini e Longo e dei figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio.

Persino Massimo Cacciari, uomo notoriamente di sinistra, pur stigmatizzando l'anomalia stucchevole e deleteria dell'intreccio tra vicende personali e politiche del Cavaliere, augurandosi la fine di questo obbrobrio che tiene sotto schiaffo il paese da oltre venti anni, si mostra perplesso sull'entità della condanna.

Insomma nessuno sfugge, chi più chi meno, allo stereotipo dell'italiano "tuttologo", esperto dello scibile umano e ferrato in ogni disciplina, dal calcio, dove siamo notoriamente tutti allenatori, all'economia, pur senza un master alla Bocconi, nella scienza e tecnologia dove, unici al mondo, abbiamo fatto un referendum "popolare" sull'energia nucleare. Quindi perché dovrebbe far eccezione la materia giudiziaria.

L'onerovole Santanché, dall'alto della sua elevatissima cultura giuridica, ha concluso che è tutto falso, tutta una montatura, non ci sono concussi, la minorenne Ruby andava ad Arcore in gita e che quindi il martirio di Silvio moltiplicherà le forze dei suoi fedelissimi per strapparlo a questa "giustizia violenta". Agli occhi della Santanché oltre che violenta deve essere anche beffarda, dal momento che il collegio giudicante era composto da tre donne, quelle cioè che Silvio vedeva solo in posizione orizzontale, come lei stessa andava dicendo ai tempi in cui militava in altra sponda politica. Invece i tre magistrati donna erano, alla lettura della sentenza, in piedi dritte come fusi, con una dignità che per la Santanché è sconosciuta.

Fin qui, in estrema sintesi, il fatto e le reazioni più eclatanti, essendo il PD praticamente non pervenuto e Nicola Morra per il M5S ad affermare: "in uno stato di diritto le sentenze vanno applicate e rispettate. Berlusconi ne tragga le dovute conseguenze e risparmi al paese inutili barricate". Poi ironicamente sottolinea che il senatore Berlusconi, nella attuale legislatura, ha collezionato 173 assenze su 174 sedute e quindi se venisse a mancare non se ne accorgerebbe nessuno. Beata ingenuità, non ha ancora capito che Silvio telecomanda i suoi topini dall'alto dei cieli, esattamente come fa Grillo con loro, essendo il comico capo partito assente per noti impedimenti giuridici al 100%.

Se vogliamo fare un bilancio sulle conseguenze politiche di questa sentenza, due vengono subito in mente : la prima è quella che, secondo un concetto universale di decenza, Silvio Berlusconi, ormai pluricondannato sebbene ancora non in via definitiva per metà dei reati del codice penale, dovrebbe ritirarsi a vita privata; la seconda è che a breve verrà votata in Parlamento la richiesta del M5S sulla "incandidabilità di Silvio Berlusconi" e qui scatta l'autentica trappola per il PD, eterno collettore di tutte le disgrazie altrui, che riesce a somatizzare come proprie.

Se il PD non vota a favore o si astiene si frega con le proprie mani e ridà al M5S una spinta verso una rinascita politico elettorale, dal momento che pure il sottoscritto ne trarrebbe le dovute conseguenze. Se voterà a favore provocherà, checché ne dicano i vari Alfano e Cicchitto che sostengono la separazione dei due piani, ovvero quello giudiziario e quello dell'azione di governo, la fine cruenta del Governo Letta.

Come al solito a vincere è sempre lui, il Cavaliere di Arcore, che vince anche quando perde, come nei sondaggi della Ghisleri, e che anche quando ha un piede nella fossa riesce a condizionare le sorti del Paese. Possiede la "golden share", gliel'hanno affidata milioni di italiani che riconoscono in lui il "paladino delle libertà". Quello che ancora non è dato sapere è se tutti costoro hanno piena contezza di quali libertà si tratta. È rimasto l'unico dubbio.

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.164) 25 giugno 2013 22:36

    Tecnicamente la ineliggibilità è relativa al fatto che b è concessionario di frequenze TV e finora la scusa per non applicarla è stata che b è proprietario ma non è l’AD di Mediaset.

    La scusa potrebbe essere riproposta, ma è chiaro che Paolo ha ragione: ormai non regge più; qualcuno è fesso, ma tanti altri no, e capiscono bene che la toppa è peggio del buco e che comunque b è un pezzo da galera totalmente incompatibile con la funzione di deputato o, peggio, di senatore.
    E forse in questo gli elettori di destra sono più coerenti di quelli di sinistra: sono loro la gran maggioranza degli elettori astenuti, mentre a sinistra continuano a votare partiti che poi fanno il contrario di ciò che hanno promesso.
    Forse ci penserà il compagno Napolitano ad evitargli il carcere a vita, graziandolo e promuovendolo invece senatore a vita.
    In quel caso potremmo ben dire che il presidente è nudo e il senato un covo di puttanieri e compagni di merende.

    GeriSteve

  • Di paolo (---.---.---.138) 25 giugno 2013 23:53

    Ciao Geri ,commento assolutamente pertinente . Ma alla ineleggibilità per conflitto di interessi (legge credo del 1957) che sarebbe quanto meno fuori tempo massimo ,il M5S probabilmente inserirà quello per la condanna Mediaset se verrà confermata in Cassazione a Novembre.

    Stasera a Ballarò ho sentito Polito (Corriere della Sera ) che ha fatto un ragionamento che mi ha gelato il sangue proprio in riferimento all’ipotesi di ineleggibilità a seguito di condanna penale (non credo che il PD ,o almeno tutto il PD ,la voterebbe ).
    Senti un po’ : " La separazione tra potere giudiziario e potere politico crea un paradosso nel caso di affermazione della ineleggibilità di Silvio sulla base di una sentenza di condanna perchè sarebbe l’ingerenza giudiziaria sull’autonomia della politica (sintesi ) "

    Allora o io ho capito male (spero e cercherò di appurarlo) o Polito si è fumato il cervello .
    Come dire che me ne strapippo se uno è un delinquente perché altrimenti costituirebbe un limite alla autonomia del Parlamento .Siamo al delirio . Ma che paese siamo diventati ?
    Tu che dici ?

  • Di GeriSteve (---.---.---.164) 26 giugno 2013 09:31

    Ciao Paolo! Che dico?

    Probabilmente la verità la ha indicata Ferrara con il suo "siamo tutti puttane".

     

    Ci sono giornalisti che non si prostituiscono, ma sono una eroica minoranza: alcuni sono dichiaratamente prostituiti, molti altri si atteggiano a indipendenti perbenisti, ma sono molto attenti a non disturbare i vari potenti, un pò come quelle signore che non sono proprio delle prostitute, ma che hanno dedicato la loro vita ad uno (o più) matrimonio conveniente.

     

    Polito, come tanti altri perbenisti, si guarda bene dal commentare la successione di Marina B a Silvio B, prima alla proprietà di Mediaset, domani alla proprietà del PDL Cha sia una questione di prestanome o che sia successione vera, resta il fatto incontrovertibile che quel conflitto di interesse non è un accidente casuale ma il nocciolo duro della politica italiana dai tempi di Craxi ad oggi.

     

    Per non dire niente di questo fatto evidente Polito e altri "olgettini" si arrampicano sugli specchi scrivendo fesserie sulla condanna a B: oggi Veneziani ha scritto che la magistratura italiana rende l’Italia peggio del regime degli ayatollah iraniani.

     

    E’ chiaro che o questi giornalisti si sono impazziti oppure si sono venduti il cervello: c’è chi vende il suo corpo e chi le sue opinioni...

     

    GeriSteve

  • Di paolo (---.---.---.138) 26 giugno 2013 10:26

    Senti questa’altra perla di cultura giuridica o legalitaria che dir si voglia:

    Giorgio Gori ,ex Mediaset e giornalista / imprenditore ritenuto ,a torto o ragione , il suggeritore di Matteo Renzi , appena rilasciata nel solito stucchevole dibattito politico mattutino su La 7 e beccata in un occasionale zapping :
    (Sempre a proposito della condanna di Silvio ) ." In cuor mio speravo in una assoluzione perché con la condanna i giudici hanno messo il governo Letta in grave difficoltà "(sintesi) . Avesse detto che sperava che Berlusconi fosse innocente etc... , è un conto , discutibile per chi dovrebbe essere informato sulle more processuali ma insomma.. ma detta come l’ho sentita è da rimanere allibiti .E questo è lo stratega mediatico di Renzi , prossimo probabile leader dell’opposizione (sic!) .Siamo al bizantinismo puro .

    E’ la stessa logica malata che alberga nel cervello di Silvio e dei suoi seguaci : siccome è un po’ di tempo che faccio il bravo ,che mi sono defilato ,che ho assunto un comportamento responsabile (si fa per dire) da padre nobile della patria , perché i giudici dovrebbero condannarmi ? ,perché Napolitano non mi nomina senatore a vita ?
    Insomma diamoci un taglio ,troviamo un compromesso ,io ti do se tu mi dai .............

    La Gelmini ieri sera a Ballarò ,in un afflatto d’amore per Silvio (e i suoi soldi) ha sostenuto la tesi che i testimoni a difesa nel processo Ruby ,tutti a libro paga di Silvio ,ricevevano un indennizzo "per i danni professionali provocati dall’esposizione mediatica " ,insomma le poverine avevano perso "mercato " e solo il buon cuore di Silvio le ha aiutate .

    Questa trololò è laureata in giurisprudenza (dovrebbe essere oggetto di indagine ) e ha fatto il ministro della pubblica istruzione ,sparando castronerie da rabbrividire .Meno male che in studio ho visto gente ridere ,forse non tutto è perduto.
    Nella stessa trasmissione Laura Puppato (PD) ,sollecitata da Floris a dire se voterebbe l’incandidabilità di Berlusconi ,ci ha girato sopra mezz’ora senza rispondere . Una scena penosa . Vatti a vedere l’ultima vignetta di "una prugna al giorno " ,calza a pennello.

    E’ uno sfogo .

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