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Se il capo dell’esecutivo sostituisce i membri di una commissione parlamentare

La palude, i gufi, le solite parole senza senso politico, sbattute in faccia alla gente, con un solo intento, decidere e decidere presto. Poco importa se si trucca il voto, se lo statuto del partito viene bistrattato, se l’articolo 67 della costituzione viene violato. E’ necessario blindare un testo pronto per la fiducia, e allora si va avanti. Si dismettono dieci membri della sinistra PD, della commissione affari costituzionali, solo perché contrari alla legge elettorale, sostituiti poi con amici del capo, favorevoli alla normativa. Ma bisogna decidere, anche se si decide male, e la dialettica democratica viene calpestata .

La legge elettorale doveva essere approvata, e subito perché cosi ha detto il capo.

E già, perché decidere è democrazia.

Non c’è un principio più stupido e pericoloso di questo. Anche Mussolini,anche Hitler decidevano. Ma la gente è abituata ad accettare tutto, e a dimenticare tutto,anche la storia e venti anni di decisioni giuste o sbagliate, ma di decisioni.

E in questa ubriacatura generale può succedere di tutto, anche che l’autonomia del Parlamento diventi, una parola vuota . E ciò succede quando il voto della commissione affari costituzionali, non esprime la volonta di quelli che ne fanno parte ma del capo dell’esecutivo che li ha sostituiti .

Ma va tutto bene, anche giocare con le carte truccate.

Ma non è questo il problema.

Il problema sono coloro che si prestano a queste manovre perché ubbidienti, convinti o ignari. Il problema è la stampa e i media che sono muti e sordi perchè così vuole il padrone. Il problema sono gli espulsi, gli esponenti del dissenso massacrato, che non reagiscono perche non si butta via un posto di lavoro.

Il problema è la base del partito è il Paese che accettano tutto e non si ribellano.

Le svolte autoritarie si subiscono. Quando vengono accettate, quando vengono condivise altro che trucco di votazione, altro che svolta autoritaria. E’ la dissoluzione, dello spirito democratico di un partito e di un Paese. 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.66) 22 aprile 2015 19:35

    Mistificare >


    Quando M. RENZI afferma che in democrazia è la maggioranza che decide in realtà “surroga” il presupposto di una sorta di legge del più forte.


    Primo.

    In democrazia vera maggioranza è quella sancita con il voto espresso dalla maggior parte del corpo elettorale. La storia del Parlamento testimonia che si possono formare maggioranze differenti a seconda delle tematiche in esame.

    Secondo.

    I partiti nascono e operano da libere associazioni di cittadini orientati a promuovere delle finalità politiche. Ogni eletto a stare in Parlamento rappresenta la Nazione e non è soggetto a vincolo di mandato.


    Per contro.

    Non corrisponde affatto a spirito democratico cercare di imporre un modello elettorale (Italicum) che al partito con 1 solo voto in più degli altri attribuisce in “premio” la maggioranza assoluta dei seggi dell’unica Camera legiferante.

    Non è certo prova di democrazia elargire una maggioranza “gonfiataper togliere peso e voce alle restanti forze politiche, ridotte in blocco a minoranza.

    Certi “proclami” ricalcano i toni tipici di un Dossier Arroganza

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