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Salvatore Garau allo Spazio Oberdan di Milano e al Pac

Pittura materica ed astratta per Salvatore Garau.

Si è chiusa allo Spazio Oberdan di Milano una mostra di Salvatore Garau che merita di essere ricordata. Era intitolata ‘Rosso Wagner’ perché il rosso la faceva da padrone. Eppure un quadro faceva eccezione in questo turbinio di rosso.

In effetti lo spazio della provincia è modesto ma sufficiente per ospitare le grandi tele di una pittura che comunque colpisce l’occhio per campiture cromatiche di dimensioni vaste e con colori affascinanti. Sulla sinistra, nel breve spazio della Provincia di Milano, era stato collocato un dipinto dai colori verde muschio e viola. Con gli stessi colori e con le stesse forme geometriche in basso si trovava un tappeto. Entrando poi nella sala principale si dispiegavano le tele di questo singolare artista, tutte regolarmente astratte e realizzate con fasci di colore avvolgenti e caldi, dai toni accesi, che oscillano tra il rosso fucsia e il rosa pallido. Sono per l'appunto fasci di colore, come se per tale artista dipingere sia quasi come tessere, e le pennellate riproducono sulla tela fasci di tessuto, delicati come voile e insieme avvolgenti come chiffon.

Al cromatismo acceso e caldo si aggiunge la corposità materica del tessuto, che è sempre morbido e sottile come un velo o spesso come un cotone grezzo. Salvatore Garau è nato in un paese vicino ad Oristano nel 1953, ed ora vive e lavora a Milano. Le sue opere sono così importanti che Musei come il Museo d’arte Moderna di Bologna, il Pac di Milano, la Galleria Civica di Modena, il Museo d’arte moderna di Saint-Etienne, l’ambasciata italiana a Seul, la Sala Parpallo di Valencia lo hanno acquisito.

I critici Enrico Crispolti e Luciano Caramel ne hanno decretato la sua ascesa. Note sono le sue imprese artistiche tra le quali si ricorda l’opera di 200 metri quadri esposta in Corso Magenta nel 2005. Un artista da vedere ora che la mostra si è chiusa almeno nei Musei che lo hanno acquisito che per Milano è per l'appunto il Pac.

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