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Rinnovare la rappresentanza: una necessità irrinunciabile

La crisi della politica vede una necessaria spinta al rinnovo delle istituzioni e del sistema della rappresentanza. Non si possono più fare passi indietro se si crede nel futuro del paese. 

La riorganizzazione della rappresentanza nel nostro paese passa anche da un rinnovato ruolo dei partiti nella loro funzione di intermediazione tra la società e le istituzioni. La scarsa partecipazione dei cittadini alle ultime tornate elettorali e una diffusa sfiducia nelle istituzioni sono addebitabili, in primis, alla crisi (strutturale ma anche etica) dei partiti. La rappresentanza, che è sempre stata un cardine della democrazia, risulta sempre meno legata ad appartenenze stabili, ideologiche o di classe, ma sempre più condizionata da motivazioni particolari e contingenti. In Italia si è anche diffusa l’immagine di una politica incapace di orientare verso obiettivi di interesse generale lo sviluppo del paese, ma lo utilizza in modo “vizioso”, incanalandolo in circuiti intoccabili che difendono gli esclusivi interessi particolaristici della classe politica. 

Un’altra causa della crisi del sistema politico può essere ricondotta al funzionamento troppo macchinoso delle istituzioni, incapaci di tradurre in provvedimenti rapidi i processi decisionali. Il ricorso costante alla decretazione d’urgenza da parte dei governi, infatti, se da un lato può configurarsi come necessità, dall’altro dimostra la scarsa efficacia e incisività degli organi elettivi. La riforma dei partiti tuttavia, non può essere autonoma rispetto alla riforma della costituzione, che deve essere attualizzata alle trasformazioni di una società ormai molto distante da quella dell’immediato dopoguerra. Rappresentanza e governabilità, quindi, dovrebbero essere i cardini di ogni seria riforma del sistema politico italiano. 

Per quanto riguarda la prima, per far sì che i politici ritornino a essere elementi di rappresentanza dei cittadini, renderei obbligatorio un processo di selezione dei candidati alle cariche elettive attraverso elezioni primarie. I candidati di ogni partito, in questo modo, avrebbero una prima investitura popolare e sarebbero frutto di una selezione che vedrebbe, come protagonisti attivi, i cittadini. Sarà fondamentale poi ricostruire processi di gestione etica della cosa pubblica, con meccanismi in grado di prevenire la corruzione e lo sperpero di risorse pubbliche, anche attraverso pene certe e pesanti. La riduzione delle indennità di carica riavvicinerebbe inoltre i cittadini alla politica, così come l’introduzione del vincolo di mandato, che leghi i rappresentanti a elettori che sostengono un chiaro programma politico, costringendoli a dimissioni in caso di non concordanza con lo stesso, sarebbe un elemento di ulteriore chiarezza e limiterebbe la dannosa pratica del trasformismo.

In merito alle riforme istituzionali che garantirebbero governabilità, ritengo che l’introduzione di un sistema monocamerale sarebbe più confacente alle esigenze attuali e garantirebbe una stabilizzazione della forme di governo, rendendo inoltre più agevole il processo di riforme. Infine, a mio avviso, l’introduzione di un modello semipresidenziale renderebbe chiara l’individuazione di un vincitore, e garantirebbe la dovuta stabilità di governo. A tal fine, un sistema elettorale a doppio turno, sarebbe fondamentale per “bipolarizzare” il sistema politico, conferendo compattezza ai due poli e garantendo un livello di opzione chiara agli elettori. 

Ai parlamentari e al governo attuale l’onere di ottenere obiettivi non più rinviabili. 

Foto: Indian_Forever, Flickr.

Commenti all'articolo

  • Di Leonardo Raito (---.---.---.82) 2 gennaio 2015 22:05
    Leonardo Raito

    Dibattito aperto sul modo di rinnovare istituzioni e sistema della rappresentanza in Italia. 

  • Di (---.---.---.137) 3 gennaio 2015 16:27

    1. I partiti sono essenziali per la democrazia, ma la democrazia non è essenziale per i partiti. Sono infatti possibili partiti padronali nei quali le cariche le distribuisce uno per tutti; partiti nei quali a comandare sono da sempre greppie e conventicole; partiti-lobby, rappresentanti di interessi e non di idee; partiti senza iscritti e senza struttura, partiti come mafie con "famiglie" che controllano il territorio e una cupola a coordinarle, ecc. ecc.
    Come si possa pretendere da chi non attua e non è vincolato alle regole democratiche che promuova le regole democratiche nella vita politica del Paese è uno dei misteri italiani.

    2. Il principio della separazione dei poteri prevede, come dice il nome stesso, che i poteri dello stato siano indipendenti l’uno dall’altro e abbiano funzioni differenti tra loro.
    Il Parlamento rappresenta il popolo sovrano e legifera; il Governo governa; la Magistratura fa applicare le leggi. Il quarto potere: la Stampa, garantisce che i cittadini conoscano per deliberare.
    I partiti invece pretendono che il governo legiferi e che i suoi provvedimenti abbiano sempre una maggioranza in Parlamento. Per questo alterano e distorcono alla bisogna il principio della rappresentanza con leggi elettorali che garantiscano la "governabilità"; inducono il Governo ad un uso abnorme della decretazione; usano la pubblica amministrazione come bacino di clientele. La Stampa: in particolare quella cosiddetta pubblica, fiancheggia i partiti e gli interessi dei potentati la possiedono e sostiene i partiti che che li rappresentano.
    La Magistratura: quella non connivente almeno, è costretta ad intervenire sulla Politica affinché rispetti le norme che essa stessa ha promulgato in Parlamento.

    Come si può pensare di debellare la corruzione, l’inefficienza, lo spreco immane di risorse pubbliche, se non si riforma radicalmente questo sistema corrotto, a cominciare dai partiti?

    Le riforme urgenti non sono quelle che ci indicano i partiti: quelle sono destinate a perpetuare la Partitocrazia. La riforma urgente nell’interesse dei cittadini è invece quella che smantelli il dominio corruttore della Partitocrazia.

  • Di Leonardo Raito (---.---.---.80) 3 gennaio 2015 21:23
    Leonardo Raito

    Grazie per il suo commento articolato e serio. Lei da un segnale di quanto sia importante che i cittadini attuino una seria riflessione sul sistema politico italiano

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