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Ricordo commemorativo di Gaetano Mottola, carbonaro e patriota (*)

Nell’ambito del 150° anniversario della dichiarazione dell’Unità d’Italia (1861-2011), domenica 7 agosto 2011 si è svolto ad Altavilla Silentina (Salerno)il ricordo commemorativo di Gaetano Mottolacarbonaro patriota,magistratopoeta

Nello specifico Gaetano Mottola, nato ad Altavilla Silentina nel 1761 e morto a Salerno nel 1847 all’età di 86 anni, figlio di Antonio Mottola e Camilla Bocchile, fu presidente del Tribunale di Avellino e come carbonaro e patriota guidò nel 1799 la popolazione locale contro i borbonici ed a favore del rinnovamento giacobino. Fu inoltre letterato (ammesso nel 1784 - all’età di 23 anni- nell’Arcadia di Roma con il nome di Arindeo Leutrense) e traspose in VIII rima il Codice delle leggi civili per lo regno delle Due Sicilie.

Così la Rivista Europea (volume 2 part. 3) del 1839 ne scrive a pagina 70 e 71:

“Ma nessuno giunse a fermar gli sguardi degli studiosi quanto il signor Gaetano Mottola, e di lui appunto la Cronaca bisogna tenga speciale memoria. A coloro che si lagnassero che i precetti d'Orazio sono troppo dimenticati ecco una consolazione, e che consolazione! Il signor Mottola, servo al gran dettato, omne tulit punctum(con tutto quel che segue), cercò a sé: che cosa vi è di più dilettevole? La poesia; di più utile? la legislazione. Ebbene egli s'accinse alla grande impresa, stampando il Codice delle leggi civili per lo regno delle Due SicilieParte ITradotto in VIII rimaVersione fatta da don Gaetano Mottola. PRIMA EDIZIONE.

E dopo questo compendioso frontespizio si potrebbe venire nell'esame dell'opera, ma bastino due micichini, a saggio del tutto. Ecco sull'imprigionamento della persona:

No non potrà l'arresto personale

In materia civile luogo avere

Che fra le parti pel convenzionale

O ORDINATO dal magistral potere

O permesso dal codice attuale,

Può convenirsi per maggior dovere,

E ancora qual si vogliano persone,

De' seguenti individui ad eccezione...

Ecco poi come si esprime sulle contestazioni matrimoniali.

Del matrimonio fatta la promessa

Avanti ad un civile uffiziale,

Per la rifazion de' dritti è ammessa,

Contro chi trasgredisce, e questo vale 

A pro di chi non diede causa espressa

Che fosse ragionevole e legale;

E receder da quell'adempimento,

Ogni altra non avrà felice evento.

Or chi potrà dire che siasi rotto lo stampo delle belle opere letterarie?”.

Gaetano Mottola ebbe sette figli (quattro maschi e tre femmine), di cui l’ultimo Giosuè Mottola (nato ad Altavilla Silentina nel 1801) appoggiò i moti carbonari cilentani del 1828. Morì nel 1844 all’età di 43 anni. Il padre gli sopravvisse di 3 anni, morendo nel 1847. Entrambi dunque non videro l’Unità d’Italia. Vide invece l’Unità d’Italia Lorenzo Mottola, che nato negli anni tra il 1830 ed il 1840, fu attivo sostenitore e partecipante dell’impresa garibaldina nel salernitano; era nipote di Giosuè Mottola in quanto figlio del suo primo fratello Antonio Mottola, che nella storia dei Mottola di Altavilla Silentina va ricordato in quanto acquistò nel 1831 a Napoli, ad un’asta, il Castello di Altavilla Silentina, che è stato proprietà della famiglia Mottola fino al 1999, per 168 anni. 

In un periodo in cui l’essere resi anonimi è il prezzo che si paga ai processi della comunicazione di massa - stereotipata ed omogeneizzante - e della globalizzazione che stempera le diversità, approfondire la propria storia familiare e collettiva è un salutare viaggio, avventura esteriore ed esplorazione interiore, che ricorda come l’appartenenza sia un fattore fortemente costitutivo della identità personale e collettiva, che coniuga validamente uguaglianza e diversità, mantenendo così intatte le peculiarità di esseri umani che così ci contraddistinguono.             

(*) Sintesi del ricordo commemorativo di Gaetano Mottola, tenuto domenica 7 agosto 2011 ad Altavilla Silentina (Salerno) dallo psichiatra e psicoterapeuta Maurizio Mottola, giornalista pubblicista, (discendente da Francesco Saverio Mottola, quintogenito figlio di Gaetano Mottola), nell’ambito del 150° anniversario della dichiarazione dell’Unità d’Italia (1861-2011).

Commenti all'articolo

  • Di vittorio Cucinelli (---.---.---.71) 16 agosto 2011 15:07

    Oggi invece il vero patriota meridionale è colui che vorrebbe far ritornare i Borbone...Le confraternite (carboneria massoneria ecc) hanno detto chiaro e tondo quale nazione volevano loro, mi astengo nel commentare, le cose sono sotto gli occhi di tutti. Questa è l’italietta che tanto agognava il suo antenato, sign Mottola. Complimenti, per il suo avo, anche all’epoca dei fatti si praticava la "rappresentazione della realtà"?

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