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Rendimenti in salita

Dopo un lungo periodo trascorso ad accumulare debito la percentuale di corporate bonds considerati “distress” è ai livelli massimi dall’inizio dell’anno, evidentemente ci si attende un rallentamento economico e un aumento dei default: il 16,7% delle obbligazioni esistenti tratta con rendimenti di almeno 10 punti percentuali superiori al titolo governativo direttamente confrontabile.

Le vendite di obbligazioni “junk” (spazzatura) sono ai minimi termini: la riduzione dei deficit governativi zavorrerà la crescita e farà impennare i costi di finanziamento per i debitori più bisognosi. Il tasso di fallimenti negli USA potrebbe aumentare dall’attuale 1,3% fino a 6%, secondo le stime di Goldman Sachs.

L’extra rendimento che gli investitori chiederanno per detenere obbligazioni corporate anziché governative crescerà. Probabilmente già quest’estate, proprio mentre staranno aumentando i rendimenti dei titoli governativi.

Il differenziale di rendimento dei titoli corporate rispetto ai governativi è attestato al momento a 195 punti base (1,95%). A fine Marzo era di 149 punti. A fine 2008, nel pieno del panico Lehman, il differenziale era di 489 punti.

L’atteggiamento dei mercati mostra una crescente avversione al rischio, che si accorda molto con alcune cose che stanno avvenendo negli ultimi giorni:

  • prezzo dell’oro sui massimi
  • improvvisa rivalutazione del franco svizzero
  • depositi delle banche presso la BCE a valori record

In tutto questo si inserisce Dean Baker, co-direttore del Center for Economic and Policy Research in Washington che dichiara oggi: “46 Stati americani dovranno procedere ad un taglio della spesa pubblica e ad un inasprimento fiscale simile a quello della Grecia o della Spagna”.

Di tutti e 46 non ce la faccio a parlarvi, dunque scelgo e vi racconto qualcosa dall’Illinois, lo stato di Chicago. I CDS non salgono mica solo in Grecia, sapete? da Aprile ad oggi quelli dell’Illinois sono raddoppiati. Ovvero assicurarsi contro il rischio di fallimento dell’Illinois costa il doppio di due mesi fa: lo Stato continua ad emettere nuovo debito a ritmi crescenti e l’aumento dei rendimenti nei bond illinesi (si dirà così?) ha portato -udite udite- ad un taglio di rating da parte di Fitch e di Moody’s; e ora le obbligazioni di Caterpillar rendono circa 1,5% meno del titolo statale di pari scadenza. E qui la frittata si è dunque capovolta, rispetto ai ragionamenti che facevamo all’inizio: il rendimento che il governativo deve offrire è addirittura superiore a quello di un corporate, sebbene si tratti comunque della più grande azienda Chicaghese (si dirà così?).

 

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