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 Home page > Tribuna Libera > Referendum 12 e 13 giugno: uomini, ominicchi e quaquaraquà

Referendum 12 e 13 giugno: uomini, ominicchi e quaquaraquà

Chi davvero non sopporto sono quanti incitano ad andare al mare o ai monti o al non voto, ben consci di farlo con furbesca malignità e con altre finalità. Questi non sono "uomini", se ancora fosse presente Sciascia, li definerebbe "ominicchi", oppure "quaquaraquà".

SPECIALE: Leggi la guida al voto di AgoraVox

Domenica e lunedì si vota: questo dovrebbe valere per tutti. Non sembrano infatti questioni secondarie, il problema dell'acqua, quello del nucleare o il principio sacrosanto che la legge debba essere uguale per tutti (legittimo impedimento). Chi ancora non si è fatto un'opinione se la dovrebbe quindi fare nel più breve tempo possibile.

Non credo infatti ci possano essere persone disinteressate ai quesiti. Il prevalere di una scelta o dell'altra può interessare e riguarda la vita di ognuno, quella presente come quella futura. E' proprio per questo che non comprendo chi professa l'astensione. Mi sembra un rifiuto alle scelte, ad ogni decisione, alla responsabilità, a volte persino coerenza. Dica quindi ognuno un sì o un no, ma lo dica con onestà. E' solo questo in fondo che si chiede.
 
Chi davvero non sopporto sono quanti incitano ad andare al mare o ai monti o al non voto, ben consci di farlo con furbesca malignità e con altre finalità. Di certo questi individui non pensano ai problemi o alla loro soluzione, ma solo ed sclusivamente al proprio interesse personale o politico, al proprio angusto orticello. Questi non sono "uomini", se ancora fosse presente Sciascia, li definerebbe "ominicchi", oppure "quaquaraquà".
 
Ivan Zatti, Iseo (Brescia)

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.138) 11 giugno 2011 10:05

    Il problema è insito nel meccanismo referendario . Se vado al voto posso perdere , se non ci vado posso vincere perchè salta il quorum . E siccome il quorum è diventato una chimera irraggiungibile con l’anacronistica pretesa del 50%+1 voto degli aventi diritto , quando i sostenitori del NO vedono partita persa preferiscono andare al mare per avere una possibilità di vittoria .Cambiamo la legge e spariranno gli "ominicchi " e i " quaquaraquà " .

  • Di (---.---.---.236) 11 giugno 2011 13:06

    Tre articoli da leggere per farsi chiarezza sul perché e cosa votare al referendum del 12 e 13 Giugno:

    http://wp.me/p19KhY-yD

    http://wp.me/p19KhY-kF

    http://wp.me/p19KhY-qm

  • Di pv21 (---.---.---.28) 11 giugno 2011 19:49

    4 assi >

    Il Pdl lascia ai suoi elettori “libertà” di voto sui referendum. I massimi esponenti del partito tengono però a dichiarare che NON andranno a votare. La Cassazione e la Consulta, smentendo Berlusconi, hanno deciso che non è “inutile” votare sul nucleare.

    Il referendum è una conquista democratica. E’ un diritto che, come dice Napolitano, diventa un “dovere civico”.
    In gioco c’è la gestione di un bene primario, il futuro del sistema energetico e l’inderogabilità dell’uguaglianza giuridica.

    Si può scegliere il Si, il No o il voto in bianco. Ogni referendum avrà un suo esito. Scegliere di non andare a votare non è espressione di ”libera” volontà.

    E’ ammettere di temere la validità e la consistenza delle ragioni addotte dai promotori e quindi assecondare l’escamotage di una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi, interessi e immunità …

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.135) 12 giugno 2011 16:36
    Pere Duchesne

    E io davvero non sopporto quelli che si credono padreterni e che la loro opinione sia la verità. Il Suo modo di pensare, e di tutti quelli che predicano contro l’astensione, è semplicemente talebano: in una democrazia le persone hanno il diritto sia di votare che di non votare, soprattutto in un caso come questo dove l’astensione equivale ad un NO, e quindi è come esprimere un voto.  Il problema dei referendum è molto più complesso, ma una cosa è sicura, questo referendum è assolutamente inutili ed una autentica presa in giro. Per la prima volta da quando esistono i referundum in Italia, non vado a votare. E’ una presa in giro, perché non ha più alcuna importanza il contenuto dei quesiti, l’importante è superare il quorum perché così lo si sbatte in faccia al governo, ed è per questo che alcuni partiti chiedono di votare SI per eliminare leggi (acqua) da loro stessi presentate. E’ inutile, perché basta una leggina fatta subito dopo da chi ha interessi per vanificare qualunque volontà espressa: esemplare il referendum sul finaziamento ai partiti votato a grandissima maggioranza e subito dopo abbiamo avuto la legge sui rimborsi elettorali, e nulla è cambiato, anzi. E a proposito di questo che dicono i promotori di questo referendum, quelle persone che continuano a sproloquiare sulla volontà popolare, ma della stessa se ne infischiano altamente?. Il quesito sul nucleare, a dirla tutta, è semplicemente stupido e infantile: come se dopo la tragedia di Seveso (ha idea di cosa sia successo?) si fosse fatto un referendum per l’eliminazione delle industrie chimiche. A meno che Lei sia convinto che dopo la vittoria dei SI noi diventiamo un paese denuclearizzato (come comicamente scrivono molto comuni), e quindi, anche se esplode una centrale in Francia, Svizzera, Austria o Slovenia, a noi che importa? Abbiamo respinto il nucleare e quindi la radioattività se ne starà a casa sua e ci lascerà indenni.

    Non voterò mai più un referendum in Italia, se non si elimina il quorum: ripeto, la gente ha il diritto di votare o no, ma se non vota vuol dire che non vuole esprimere opinione, o non ha interesse ad espimerla, rimettendosi alle decisioni altrui. Come in Svizzera dove un referendum è valido qualunque sia la % di votanti. E sarebbe ora di introdurre il referendum propositivo come vero strumento democratico, ma la cosa non ha alcun interesse per la nostra classe politica, in primis per i grandi sostenitori di questo referendum.

  • Di paolo (---.---.---.138) 13 giugno 2011 08:46

    E’ vero Pere ,sui contenuti è proprio come dici , sono strumentali ed in parte anche inutili. La verità è che questi referendum, che ne dica Bersani o Di Pietro ,sono una vera e propria chiamata alle armi contro il governo e soprattutto contro contro Berlusconi , Bossi ed il loro patto perverso.

    Ed è’ proprio per questo che ci sono andato e ho votato quattro SI . Compreso quello sul nucleare perchè in tre mesi di stupidario mediatico mi sono convinto che questo paese non ha la serietà , la maturità e soprattutto una classe politica in grado di gestire una faccenda delicata come il nucleare .Ho preso atto che siamo un popolo inadeguato ad una impresa di questo genere .
    I referendum sul piano pratico saranno probabilmente anche inutili ,perchè questo paese ha una tradizione nel non rispettare la volontà popolare e basterà una leggina furba per aggirarla , ma sul piano politico sono un segnale forte e chiaro verso questa marmaglia che ha sequestrato il paese . 
    E questo per il sottoscritto è la cosa più importante .
    ciao

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.238) 13 giugno 2011 11:24
    Pere Duchesne

    Caro Paolo

    Siamo sostanzialmente d’accordo, tu hai votato, io ho preferito non farlo, ma abbiamo ben chiara la presa in giro. Alle ore 11 c’è trionfalismo sul quorum, ma non ne sarei così sicuro, c’è l’incognita del voto all’estero e alle interpretazioni che se ne potrà dare, i furbetti sono sempre all’opera. Anche che sia un segnale forte, può essere, ma ho qualche dubbio, solo le elezioni politiche possono togliere quelle che chiami la marmaglia al governo, e le elezioni vanno chieste fortemente, devono essere la priorità, ma la logica della sinistra su questo punto non è chiara. E purtroppo ho anche dubbi che, eliminata questa marmaglia, ne arrivi un’altra, magari di altro tipo, ma sempre marmaglia. La classe politica attuale, da Bertinotti a Rauti, ha ben chiaro una cosa, e cioè che prima vi sono gli interessi della casta e dei clientes, poi quelli del paese.

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