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Commento di Pere Duchesne

su Referendum 12 e 13 giugno: uomini, ominicchi e quaquaraquà


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Pere Duchesne Pere Duchesne 12 giugno 2011 16:36

E io davvero non sopporto quelli che si credono padreterni e che la loro opinione sia la verità. Il Suo modo di pensare, e di tutti quelli che predicano contro l’astensione, è semplicemente talebano: in una democrazia le persone hanno il diritto sia di votare che di non votare, soprattutto in un caso come questo dove l’astensione equivale ad un NO, e quindi è come esprimere un voto.  Il problema dei referendum è molto più complesso, ma una cosa è sicura, questo referendum è assolutamente inutili ed una autentica presa in giro. Per la prima volta da quando esistono i referundum in Italia, non vado a votare. E’ una presa in giro, perché non ha più alcuna importanza il contenuto dei quesiti, l’importante è superare il quorum perché così lo si sbatte in faccia al governo, ed è per questo che alcuni partiti chiedono di votare SI per eliminare leggi (acqua) da loro stessi presentate. E’ inutile, perché basta una leggina fatta subito dopo da chi ha interessi per vanificare qualunque volontà espressa: esemplare il referendum sul finaziamento ai partiti votato a grandissima maggioranza e subito dopo abbiamo avuto la legge sui rimborsi elettorali, e nulla è cambiato, anzi. E a proposito di questo che dicono i promotori di questo referendum, quelle persone che continuano a sproloquiare sulla volontà popolare, ma della stessa se ne infischiano altamente?. Il quesito sul nucleare, a dirla tutta, è semplicemente stupido e infantile: come se dopo la tragedia di Seveso (ha idea di cosa sia successo?) si fosse fatto un referendum per l’eliminazione delle industrie chimiche. A meno che Lei sia convinto che dopo la vittoria dei SI noi diventiamo un paese denuclearizzato (come comicamente scrivono molto comuni), e quindi, anche se esplode una centrale in Francia, Svizzera, Austria o Slovenia, a noi che importa? Abbiamo respinto il nucleare e quindi la radioattività se ne starà a casa sua e ci lascerà indenni.

Non voterò mai più un referendum in Italia, se non si elimina il quorum: ripeto, la gente ha il diritto di votare o no, ma se non vota vuol dire che non vuole esprimere opinione, o non ha interesse ad espimerla, rimettendosi alle decisioni altrui. Come in Svizzera dove un referendum è valido qualunque sia la % di votanti. E sarebbe ora di introdurre il referendum propositivo come vero strumento democratico, ma la cosa non ha alcun interesse per la nostra classe politica, in primis per i grandi sostenitori di questo referendum.


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