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Quell’«a priori» chiamato «legalità»

Sono un inno alla legalità le dichiarazioni ai media di Matteo Molonia, marito di Laura Salpietro, puerpera di Messina recentemente coinvolta in un grave caso di malasanità al Policlinico della città dello stretto: «Lo Stato c’è. Bisogna denunciare, denunciare, denunciare!»

A questo proposito particolarmente interessante il passo dell’enciclica Caritas in veritate, che di legalità si occupa in relazione alla carità, esattamente nel paragrafo 6 dell’Introduzione: «La giustizia anzitutto. Ubi societas, ibi ius: ogni società elabora un proprio sistema di giustizia. La carità eccede la giustizia, perché amare è donare, offrire del “mio” all’altro; ma non è mai senza la giustizia, la quale induce a dare all’altro ciò che è “suo”, ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare. Non posso donare all’altro del mio, senza avergli dato in primo luogo ciò che gli compete secondo giustizia.»

Questo passo ci chiarisce la vera natura del rispetto delle leggi della propria comunità, vero e proprio «a priori» delle azioni del singolo nella propria collettività; lo stesso che spinse, ad esempio, Socrate a bere la cicuta ed a rinunciare a salvarsi con la fuga, dopo la sua condanna a morte, per non infrangere le leggi della sua Atene.

Purtroppo, però, l’esperienza concreta ci insegna che il rispetto della legalità non è mai un valore acquisito e certificato, ma il frutto di una ricerca faticosa e continua, ricerca che sovente non attinge risultati positivi. Caso emblematico quello del professore Adolfo Parmaliana di Vigliatore Terme in provincia di Messina, che denunciava, denunciava, denunciava, sempre inutilmente e fino a finire a sua volta imputato a seguito delle decisioni di una certa magistratura, cui pertiene solamente il colore rossastro della vergogna. Il professore Parmaliana si è suicidato e nessuno ha mai pagato per le atroci sofferenze a lui causate.

Comunque sia di ciò, sono proprio persone come Matteo Molonia e come Adolfo Parmaliana la speranza per il Meridione d’Italia; perché il degradato contesto meridionale civile, sociale, economico, politico, in una parola umano, per gran parte si fonda sul mancato rispetto della legalità. Dove legalità, si badi bene, e sono parole di Matteo Molonia, è da intendersi come ripulsa al sopruso ed alla sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

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