Quando scende lo spread
Ora che è sceso sotto ogni soglia possibile e non certo per i fondamentali macroeconomici della nostra economia il debito ha raggiunto un nuovo record, la disoccupazione continua ad aumentare, i giovani a "spasso" sono sempre di più, la Cig ordinaria e straordinaria continua a crescere e questo significa che l'esercito di disoccupati sarà destinato a crescere, il Pil diminuisce, siamo oltre la recessione. Insomma non c'è uno che dico uno di parametri che sia positivo. E nonostante questo lo spread è sceso ai minimi. Questo, se caso mai ce ne fosse bisogno, dimostra che né i fondamentali economici né tantomeno il debito pubblico ha niente a che fare con lo spread. Ma indica, anche questo se ce ne fosse bisogno, che questo è utilizzato come clava politica nella lotta di classe in generale e in particolare per difendere i poteri e la classe dirigente. Lo spread scende, dicevo, è nessuno ne parla, nessuno gioisce, nessuno vanta l'operato del governo e gli in-succesi avuti. E già si avvicinano le elezioni, il fronte centrista è tutto proteso a fare fronte comune intorno al suo leader Monti glorificato come il salvatore e come la sua opera è ancor più domani non solo necessaria, ma indispensabile. Si potrebbe in questo clima vantare i successi dello spread? Qualcuno (leggi il PD suo alleato concorrente) ne potrebbe approfittare e dichiarare Monti come il passato e rivendicare per sé il montismo. E allora occorre che il pericolo spread resti sempre vivo e quindi la presenza governativa di Monti come protagonista relegando al PD il ruolo di co-primario nell'alleanza liberal-centrista del prossimo futuro, nel prossimo governo.
Quando vi parlano dello spread, fate attenzione, ve stanno a frega'!
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