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Progetto Inkoj. Studiosi alla ricerca di Babele

Presso il dipartimento di filosofia dell’Università di Milano nasce il progetto InkoJ. Rivista dedicata all’interlinguistica, alla storia e alla filosofia dei linguaggi artificiali. 

 
Sin dai tempi più remoti l’uomo è stato ossessionato dalla ricerca della “lingua originaria dell’umanità”. Erodoto, lo storico greco, racconta del faraone Psammetico ossessionato dalla natura di quest’enigma; un decreto reale obbligò due famiglie a donare altrettanti neonati affidandoli ad unpastore che li avrebbe solo nutriti, così facendo, pensava il faraone, la prima parola che sarebbe stata pronunciata dai due neonati avrebbe svelato quale fosse la lingua originaria della specie umana. 
 
Trovare una lingua che ci unisca tutti nella comprensione è un sogno che accomuna filosofi e intellettuali di ogni epoca. La cultura sarebbe libera dal problema della traduzione e ognuno di noi avrebbe uguali strumenti per accedere e partecipare alla teoria della conoscenza.
 
Da questa consapevolezza nasce il progetto Inkoj dell’università di Milano. Nessuna lingua e superiore alle altre, neanche l’inglese. Sulla rivista Interlngvistikaj Kajeroj sarà dunque possibile scrivere in una qualsiasi lingua, anzi nella propria. Ci si affiderà al servizio di "lingua - ponte" offerto dall’Esperanto, una lingua che risponde proprio a quel sogno di universalizzazione che ha accomunato uomini da Psammetico a Ludwik Lejzer Zamenhof.
 
Ecco una breve ma significativa presentazione del progetto:
 

Il progetto InKoj (Interlingvistikaj Kajeroj) intende rispondere all’esigenza di un luogo di studio e di discussione, di livello accademico, dei temi connessi alle lingue pianificate e ai linguaggi artificiali, sia dal punto di vista delle analisi logico-linguistiche della struttura morfosintattica e di generazione del lessico, sia dal punto di vista della storia delle idee, delle concezioni epistemologiche e ontologiche che li sorreggono. Si tratta di un ambito di interesse squisitamente filosofico, in quanto chiama in causa, per il suo approfondimento, questioni di tassonomia categoriale, di logica formale, ispirazioni mistico-religiose, progetti utopici politici ed artistici. D’altra parte, l’interdisciplinarità dell’ambito di studio impone al progetto una struttura aperta a contributi di specialisti di differenti discipline, dalla psicologia all’informatica, dalla matematica alla linguistica. Inoltre, la rivista si propone come luogo di discussione per i progetti di tutela della parità linguistica, mediante il ricorso ad un’interlingua, in contesti di plurilinguismo, come, ad esempio, l’Unione Europea.

Da circa due mesi è uscito il primo numero dedicato all’interlinguistica e alla filosofia dei linguaggi artificiali.

Il sogno di una cultura libera da padroni, anche linguistici, è ancora possibile. Inkoj rappresenta un altro tentativo di avvicinarci a questo sogno.

 

 

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