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Primo video da Guantanamo


FONTE: Agi News

Per la prima volta il video di un interrogatorio a Guantanamo diventa pubblico. Per la prima volta la mondo ha potuto conoscere la disperazione dall’unico detenuto occidentale nella base americana utilizzata, tra le polemiche, per rinchiudere i sospetti di terrorismo.

Omar Khadr, di nazionalita’ canadese, e’ uno di questi. Sedici anni di eta’, fu catturato nel 2002, dopo il bombardamento di un bunker talebano in Afghanistan, e accusato di aver ucciso un militare statunitense. Ed e’ stato interrogato nel 2003 e nel 2004 da agenti canadesi. "Aiutatemi, aiutatemi, aiutatemi", urla tra i singhiozzi il giovane, che oggi ha ventuno anni, quando si trova di fronte i connazionali.



Mostra loro le ferite della detenzione, ma quando si accorge che non sono venuti a tirarlo fuori dall’inferno di Guantanamo il ragazzo si dispera: "Ho perso i miei occhi. Non ho piu’ i piedi. Non posso muovere il braccio". "A me sembra che tu stia bene", gli risponde un agente, il cui volto non appare nel video, "hai ancora i tuoi occhi e i tuoi piedi sono li’, alla fine delle tue gambe".

Si tratta di dieci minuti durante i quali gli agenti tentano di convincere Khadr a cooperare mentre questi protesta la propria innocenza. Nel video non si vedono abusi o torture, ma secondo l’avvocato del giovane, Nathan Whitling, il ragazzo e’ stato "manipolato prima di fare ingresso nella stanza dell’interrogatorio". "Ogni tre ore -ha spiegato il legale- veniva cambiato di cella, interrompendo il suo sonno e con sempre nuovi compagni di stanza". In sostanza, secondo documenti dell’Intelligence canadese resi pubblici dal legale, Khadr e’ stato privato del sonno per indurlo a piu’ miti consigli quando si fosse trovato di fronte ai propri connazionali.

Il caso di Khadr, e la sua giovanissima eta’ al momento dell’arresto, hanno sollevato un vespaio di polemiche in Canada. Allattenzione dei giudici federali v’e’ l’ipotesi di una flagrante violazione dei diritti umani e per questo e’ stato ordinato al governo di mettere a disposizione della difesa tutti i documenti relativi alla vicenda, compreso il video dell’interrogatorio. Nella polemica e’ intervenuto il premier, Stephen Harper, ma per ribadire che Ottawa non chiedera’ agli Stati Uniti il rimpatrio del giovane.(AGI) - Ottawa, 15 lug. -

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