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 Home page > Attualità > Cultura > Primo Levi, “Se questo è un uomo”. Perché questo è stato

Primo Levi, “Se questo è un uomo”. Perché questo è stato

Prigionieri del campo di Auschwitz
 
Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti di rivolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice.
E infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati e trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine, e in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno.
Se questo è un uomo - pagina 182

E chi erano questi tedeschi (ma non solo tedeschi) di cui parla Primo Levi nel suo libro? Non sono solo gli aguzzini delle SS, come li immaginiamo noi. Dietro lo sterminio c'erano anche quelli che pianificavano i trasporti, quelli che hanno progettato i campi (fino a quanto possiamo stipare le stanze, per massimizzare l'occupazione?), quelli che hanno studiato il metodo migliore per uccidere gli ebrei e gli indesiderati nel modo migliore.

 

Medici, come il dottor Pannwitz

..quando io sono stato di nuovo un uomo libero, ho desiderato di incontrarlo ancora, e non già per vendetta, ma solo per una mia curiosità, dell’anima umana.

Perché quello sguardo non corse fra due uomini; e se io sapessi spiegare a fondo la natura di quello sguardo, scambiato come attraverso la parete di vetro di un acquario tra due esseri che abitano mezzi diversi, avrei anche spiegato l’essenza,della grande follia della terza Germania.
 
Quello che tutti noi dei tedeschi pensavamo e dicevamo si percepì in quel momento in modo immediato: Il cervello che soprintendeva a quegli occhi azzurri, e a quelle mani coltivate diceva: “Questo qualcosa davanti a me appartiene a un genere ‘che è ovviamente opportuno sopprimere..”
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.210) 30 gennaio 2015 10:08

    Commemorare le vittime dello Sterminio nazista è importante per non dimenticare quali crimini gli uomini sono capaci di perpetrare contro i loro simili; diffondere la conoscenza di cosa ha indotto una parte dell’umanità a commettere quei crimini è necessario per evitare che siano ripetuti.
    Per questo, assieme alla commemorazione dell vittime, sarebbe necessario ricordare cosa è stata, e cosa ancora è, l’idologia nazista, spiegandone i presupposti e le basi ideologiche. Perché l’ideologia nazista non è frutto del "sonno della ragione", della componente bestiale dell’uomo; è, al contrario, il prodotto di uno schema razionale fondato su alcune specifiche basi teoriche.

    Purtroppo questo secondo aspetto viene regolarmente trascurato. Probabilmente perché diffondere la capacità di riconoscere i fondamenti ideologici del nazismo espone al rischio di diffondere la capacità di riconoscere similitudini in altre forme ideologiche contemporanee.

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