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Porcu Silvana

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  • Primo articolo sabato 07 Luglio 2011
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Ultimi commenti

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.227) 17 luglio 2011 20:36

    Non so come viene affrontato questo problema negli altri posti di lavoro. Comincerò a lavorare dal 22 agosto e mi occuperò dei laboratori e dei progetti. La biblioteca è già gestita da un’altra insegnante che ha vuto il cambiamento di mansione per motivi di salute.
    Ho avuto un cambiamento di mansione temporaneo (14 mesi) e spero di riuscire a tornare ad insegnare se la terapia me lo consentirà. Cordiali saluti. Porcu Silvana.

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.234) 13 luglio 2011 18:05

    Gentile collega, Lei cosa farebbe? Come sistemerebbe gli insegnanti inidonei? Le biblioteche sono in numero limitato ed il lavoro amministrativo mi sembra l’unica soluzone.
    Lo stipendio, se non ho capito male, resta invariato. Cosa comporta uscire dal ruolo?
    La ringrazio in anticipo per le informazioni che vorrà darmi. Cordiali saluti. Porcu Silvana.

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.213) 11 luglio 2011 10:05

    Gentile Preside Maccioni, i soldi non sono tutto neanche a scuola. Certo pare che ora saranno veramente pochi ma fino ad ora la scuola in generale, e la Scuola media in particolare, non ha prodotto risultati apprezzabili.
    Scrivo dalla Sardegna che vanta un tasso vergognoso didispersione scolastica nonostante i soldi messi a disposizione, negli anni, dalla Regione e dai vari comuni.
    Ricordo solo un periodo diciamo decente: la dotazione finanziaria messa a disposizione dal Comune era stata utilizzata per attivare un progetto tipo "maestri di strada". E’ l’unico progetto che ha dato risultati ma non è più stato proposto.
    Per quanto riguarda la verticalizzazione, da noi si rende necessaria poichè la popolazaione scolastica, nei paesi sopratutto, è scarsa. In città, invece, le scuole sono piuttosto affollate poichè molti genitori, ritenendo le scuole di paese poco affidabili, portano gli studenti in città.
    Purtroppo hanno ragione: troppe scuole del circondario e dell’agro lavorano piuttosto male anche se, sulla carta, tutto va bene.
    E qui entra in ballo una dirigenza che non dirige niente. Gli studenti raccontano episodi al limite del penale ed un andazzo didattico molto garibaldino. Gli alunni che frequentano il tempo pieno, poi, sono sempre i peggiori alla faccia di mille proclami.
    C’è qualcosa che non va nella scuola italiana se i figli del baby boom si sono lureati nonostante
    provenissero da famiglie di analfabeti. Alle medie arrivano studenti, peraltro con buone valutazioni, che non sanno scrivere (non discriminano la "o" e la "a"), carenti in matematica ed ignari spesso anche dell’uso del vocabolario.
    Invece di prendersela con il ministro, peraltro pessimo, bisognerebbe fare una seria autocritica del sistema di valutazione. Bisogna smetterla con la fesseria che "tutte le materie sono uguali".
    Un quattro in matematica ed un 10 in educazione fisica, sette di media, non è uguale ad un 10 in matematica ed un quattro in educazione fisica.
    Le scuole sono infestate di targhe e coppe guadagnate nelle varie competizioni sportive, molto spesso a discapito del profitto generale.
    Lo scorso anno ho preparato 6 studenti per l’esame KET d’Inglese, in orario curriculare. Nessuno se ne è accorto e nessuno ha pensato di fotografarli, una volta che hanno passato l’esame.
    Con la prova INVALSI, a causa di questo pessimo sistema di valutazione si è passati dal 6 politico al 7 politico.
    Ho letto che in qualche scuola si è cercato di ovviare a questo problema dando una valutazione prioritaria ad Italiano, Matematica e Lingue.
    Io credo che i probelmi didattici debbano essere affrontati seriamente dai Presidi che devono andare in classe,senza fare odiosi blitz, per rendersi conto personalmente di ciò che i genitori e gli studenti denunciano tutti i giorni.
    La libertà d’insegnamento non deve essere concepita come "faccio quello che mi pare" ma come un percorso per arrivare ad un certo risultato tangibile. Cordiali saluti.

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.109) 10 luglio 2011 18:31

    I tassisti? E i giornalisti? Ci vuole molto a scriversi la pronuncia vicino alla parola?
    Ho sempre detto ai ragazzi: non fidatevi della pronuncia dei giornalisti ma solo di quella dei dj.
    Per non parlare degli insegnanti di sostegno della scuola media. Nessuno pretende che abbiano chissà quale livello ma almeno un decoroso A1per aiutare fattivamente l’alunno che gli è stato affidato che, fra l’altro, deve sostenere l’esame d’Inglese.
    Il problema non sono solo i tassisti ma i lavoratori in genere allergici all’aggiornamento.
    Una banca cittadina ha fatto iscrivere i suoi impiegati ad una scuola d’Inglese con la formula: se passi il test il corso te lo pago io, se non lo passi, te lo paghi tu.
    Dubito che qualcuno si sia sottratto.

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