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Pizza surgelata alla marijuana. Yo

Pizza surgelata alla marijuana! Siamo ad Amsterdam? No, negli States. In effetti, il primo ad avere avuto l'idea di una pizza croccante con aggiunta di ganja era stato un ristoratore canadese, di Vancouver, dove l'utilizzo della sostanza è legale per scopi terapeutici e tollerato per finalità ricreative.

Nel ristorante Mega iLL è sufficiente avere 18 anni ed esibire una tessera sanitaria per poter aggiungere alla propria pizza, al modico prezzo di 10 dollari canadesi, l'ingrediente speciale. Il THC, principio attivo della cannabis, viene cosparso attraverso un olio essenziale preparato appositamente dallo chef. Dopo una mezz'ora circa, la cena comincia a fare il suo effetto e i clienti, ciondolando, si allontanano per andare a sganascirsi con l'ultimo film di "Trombino e Pompadour".

Ok, l'idea è piaciuta anche negli Stati Uniti dove un giovane imprenditore della marijuana, Henry Mark, l'ha ripresa e sviluppata. Il nuovo target è l'americano medio, notoriamente pigro e sovrappeso. Come agganciare il cliente che non ha voglia di alzare il culo dal divano per raggiungere la pizzeria per fattoni più vicina? Semplice, pizza surgelata corretta all'erba. La produce la Stoned Oven Gourmet Medibles e si chiama, ovviamente, Stoned Oven Gourmet Pizza. È in vendita nella zona di Los Angeles, costa dieci dollari e contiene 250 milligrammi di THC; come molti lettori con il poster di Bob Marley in camera avranno intuito, è circa l'equivalente di una canna mediamente farcita.

Mark avverte: “La pizza non ha il gusto di marijuana, è veramente pericolosa, potreste fregare chiunque”. Come dire, non la lasciatela sul tavolino del salotto se non riuscite a finirla. Potrebbe darci un morso la nonna o un qualunque Giovanardi di passaggio.

Jammin', jammin', I wanna jam it with you...

 

Foto: Hajime NAKANO, Flickr

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