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 Home page > Tribuna Libera > Piccole storie di ordinaria follia: la patrimoniale

Piccole storie di ordinaria follia: la patrimoniale

Tutti i contribuenti del Bel Paese, compreso Gino amico di sempre del vostro cronista, sono contenti per aver appreso dai media che l’attuale governo della Repubblica giammai ha messo le mani nelle loro tasche e giammai le metterà, ricorrendo ad esempio ad una tassa patrimoniale. Se ne dovrebbe dedurre che una tassa di questo tipo, ossia una patrimoniale, non esiste.

Eppure le festività di fine anno appena trascorse hanno portato alla madre di Gino un bel regalo: un accertamento del Dipartimento Tributi comunale, con cui le viene richiesto il pagamento di una bella sommetta per l’usufrutto costituito a suo favore dal marito quando era in vita di un terreno che il Piano Regolatore del comune ha deciso dover essere edificabile. La signora, maestra elementare in pensione, si è vista richiedere una somma annua di circa 1.000 Euro. Come lei alcune centinaia di contribuenti: l’imposta in questione è l’ICI sulle aree edificabili ed il comune, sinora, non ne aveva mai preteso l’applicazione.

La domanda che dobbiamo immediatamente farci è la seguente: a fronte di cosa viene richiesta questa somma di denaro? Stranamente il tributo è richiesto al solo usufruttuario, come se fosse una tassa sul reddito ricavato dal bene. Ma non è così. La risposta è un’altra: l’imposta è richiesta a fronte della proprietà di un bene immobile che potrebbe portare alla realizzazione di un edificio. Dunque parrebbe una tassa sul patrimonio richiesta, chissà perché, a chi ne percepisce il reddito.

Comunque sia di questa stranezza, direte voi, in astratto l’applicazione è giusta: tutti devono pagare le tasse e sono a carico dell’Erario i costi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, che consentono l’uso edificatorio dei terreni. Ma anche da questo rispetto le cose non sono così chiare e definite: se la madre di Gino volesse realizzare la costruzione prevista dal Piano Regolatore, dovrebbe pagare un’altra imposta, correntemente denominata Bucalossi, come contributo per la realizzazione da parte dell’Erario delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Dunque l’ICI sulle aree edificabili nulla ha a che vedere con il loro utilizzo edificatorio : è un’imposta patrimoniale bella e buona.

Ed allora, se questa ICI sulle aree edificabili è una patrimoniale, perché nessuno ha informato il premier della sua esistenza? Perché gli hanno taciuto che amministratori locali appartenenti al PdL hanno cominciato ad utilizzarla per mettere le mani sulla pensione delle maestre elementari ? Ed ancora, questa ulteriore tassa patrimoniale ipotizzata per saziare la fame di denaro dei comuni in crisi di astinenza per l’ipotizzata chiusura dei rubinetti statali, su cosa dovrebbe essere applicata? Anche essa come l’ICI sulle pensioni delle maestre elementari?

Fra i ricordi di gioventù del vostro cronista, le serate estive in Calabria a cantare con la chitarra le cantare le canzoni di Otello Profazio. Ce ne era una faceva così:

governu ‘talianu ti ringraziu

cà pe’ pisciari non si paga daziu …. 

(traduzione per i non meridionali: Governo italiano ti ringrazio Perché per pisciare non si paga dazio…)

A Gino è venuto il sospetto che i contribuenti dovrebbero far conoscere le vecchie canzoni senza tempo di Otello Profazio ad Apicella.

Commenti all'articolo

  • Di Fulcanelli (---.---.---.153) 2 febbraio 2011 17:35

    Se fossi in lei, prima di tanto entusiasmo per i versi di Otello Profazio, chiederei al commercialista quanto le costa annualmente in imposte possedere un water nella sua abitazione.

  • Di paolo (---.---.---.118) 2 febbraio 2011 23:53

    Bernardo , la traduzione ,anche per chi come me non è meridionale , non serviva . Si capiva benissimo.La patrimoniale sarebbe la forma più etica ed equa per dare un colpo al debito pubblico .Nel paese che ha il primato mondiale della evasione fiscale e nel quale il 10% dei cittadini detiene il 50% della ricchezza nazionale , sarebbe quasi d’obbligo chiedere l’obolo una tantum a chi ha lucrato fortune sulla compiacenza e sulle complicità del sistema fiscale italiano.L’idea è partita da un economista di valore riconosciuto come Luca Ricolfi ed è stata rilanciata dal prof. Amato , ex ministro socialista alla corte di Prodi . Amato , detto anche Miki Mouse , è ricordato soprattutto per quella bella trovata dell "una tantum " sui conti correnti bancari . Allora furono tassati anche i Koala ,conti correnti per bambini inferiori ai 14 anni di età ,e non è stata una grande trovata dal momento che ha fornito ai capitalisti come Silvio Berlusconi un’argomento da poter sfruttare politicamente .

    Una vera patrimoniale , del tipo euro 30.000 cache una tantum a tutti i ricconi , sarebbe il minimo per riportare un pò di equità fiscale in questo maledetto paese . A Silvio , per i particolari meriti acquisiti , invece l’obolo dovrebbe essere di 30.000.000 di euro . Ma siamo alla pura fantasia .

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