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 Home page > Tribuna Libera > Perché Renzi ha vinto (e Grillo ha perso)

Perché Renzi ha vinto (e Grillo ha perso)

 
Il Pd si è sempre dichiarato un partito a vocazione maggioritaria ma, per raggiungere questo obiettivo, deve andare oltre il suo classico recinto elettorale, per intercettare un elettorato più mobile e moderato. L'unico leader capace di spingere il Pd oltre il solco era e rimane Matteo Renzi e domenica, al suo primo banco di prova elettorale, ne abbiamo avuto la conferma. Finalmente, dopo anni di mediocrità, il Pd si pone come primo partito d'Italia in grado di formare un blocco solido di governo e l'unico partito in Europa a tener alta la bandiera del Pse, viste le debacle degli altri schieramenti di centrosinistra. 
 
Sicuramente questo risultato del Pd rappresenta una schiacciante vittoria di Renzi che, contro i conservatori del suo partito, ha spazzato via tatticismi sterili e riconoscenze per dirigenti vecchi e inadeguati, dimostrando un gran coraggio nel congedare Enrico Letta da presidente del consiglio, che ormai aveva le batterie scariche, per formare un nuovo governo con giovani ministri determinati e capaci. 
 
In questi primi mesi il governo Renzi, ha dimostrato sicuramente una dinamicità e una concretezza che mancava nei governi degli ultimi anni. Dalle riforme al taglio dell'Irap e cuneo fiscale, alla volontà vera di cambiare l'Italia. L'auspicio è che si continui su questa strada, con ancora più determinazione. Ai militanti del Partito Democratico dobbiamo sempre rammentare le percentuali di consenso negli ultimi anni: 25% con Bersani nel 2013, 25% con Franceschini nel 2009, 32% con Veltroni nel 2008. Con il 40,8% Renzi è chiaramente indiscutibile, le sue scelte sono vincenti, perciò è importante restare uniti e non come al solito dividersi in mille piccole sfumature d'opinione, utili a volte soltanto a formare correnti e piccoli avamposti di potere
 
Sul fronte dell'opposizione si colloca per primo il M5S. Si annunciava una vittoria roboante, condita da un'improbabile marcia su Roma, da un referendum per uscire dall'euro e con la conseguenza di un azzeramento delle nostre istituzioni. Invece il Pd ha preso il doppio dei voti del M5S, che ha incassato una bruciante sconfitta. Ha vinto la serenità contro gli insulti e le urla, la razionalità contro l'isterismo anti-euro, la proposta e la pazienza contro la rabbia e la protesta. D'altronde Grillo ha sbagliato i toni della campagna elettorale: le offese, l'assenza di proposte concrete e il suo solito linguaggio ambiguo e satirico, che lo porta spesso a comportarsi più da comico che da politico.
 
Il messaggio che esce dalle urne è chiaro: gli italiani vogliono un cambiamento del paese, ma deve essere governabile e sostenibile, non distruttivo. Per questo, seppur importante, il consenso del M5S sarà destinato a sgonfiarsi finché rimarrà un movimento nella sostanza "padronale", dove si espelle chiunque dissente dal capo. Infatti oltre 3 milioni di elettori dei cinque stelle a distanza di un anno hanno capito che il loro voto è stato inutile, perché i rappresentanti in parlamento non hanno portato avanti un'opposizione costruttiva.
 
Inoltre si è rivelata sbagliata la scelta di candidare alle europee persone sconosciute, anche per i big del movimento, cosa che dimostra una volontà di non selezionare gente preparata ma "soldatini" che sappiano stare in linea con le direttive del capo. Personalmente non credo che sia una soluzione per l'Italia una democrazia esclusivamente diretta, senza il filtro dei partiti, con il Web unico "giudice" delle opinioni, anche perché la rete stessa non è scevra dal rischio di manipolazioni.
 
Il M5S per diventare un vero movimento di cittadini dovrebbe scrollarsi di dosso le figure ingombranti di Grillo e Casaleggio, e adottare forme più democratiche di decisione, ma dubito che si possa andare contro i fondatori dello stesso movimento. Perciò rivolgo un invito ai simpatizzanti del M5S: finché il movimento rimarrà di semplice lotta e di poco dialogo, il cambiamento dell'Italia lo vedrete dalla finestra, e mentre gli altri scriveranno la storia voi vi limiterete a leggerla sui libri, o sui blog.
 
Di Giuseppe Faragò 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.115) 28 maggio 2014 17:43

    Io avrei fatto un’invito alla "nuova DC": gentilmente potreste lasciare meno cadaveri & stragi mentre fate ogni cosa possibile per mantenere il potere? Grazie.
    Non ci vuole Einstein per capire che il conservatorismo ha vinto le elezioni, bastava parlare con mia madre, o mia nonna.
    Ma che abbia vinto la speranza fa ridere, ha vinto la "fede", che è cosa diversa.
    Forza Matteo, devi solo fare meglio di Silvio per governare vent’anni; il 17% di voti va ad un criminale, ma candidare direttamente i mafiosi no? Almeno il PD prende il 50% e qualche altro scout si prenderà il merito.
    Au revoir

  • Di (---.---.---.188) 28 maggio 2014 20:06

    Flusso e riflusso >

    Nel 2013 sono scese in campo 2 nuove formazioni politiche (M5S di Grillo e SC di Monti) che in un sol colpo hanno raccolto 11,5 milioni di voti. Dopo solo 15 mesi le stesse 2 forze politiche vedono calare il consenso di 5,7 milioni di voti.

    Uno “sconquasso” del quadro politico che non ha precedenti.

    Sempre nel 2014 Renzi, diventato Premier, dà 80 euro netti/mese a 10 milioni di lavoratori dipendenti e si impegna a fare altrettanto nel 2015. Oltre a estendere tale concreto “beneficio” a 2,5 milioni di pensionati. Subito dopo il PD, primo partito di governo, registra l’afflusso di 2,5 milioni di voti.

    Ergo. In poco più di 1 anno milioni di voti hanno “fluttuato” in entrata ed in uscita.

    Non appare sensato parlare di risultato eccezionale (primato storico) conseguito dal PD di Renzi. Con la crisi ancora aperta, quanto accaduto dice soltanto che Renzi, con siffatti numeri, non ha più “alibi” per non dimostrare il reale valore delle sue capacità di uomo di Stato.

    Pena un non meno marcato “riflusso”. Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi esempio di coerenza, impegno …

  • Di (---.---.---.253) 27 novembre 2014 02:59

    Ho votato e voterò Grillo.
    Certo che l’incognita di un partito/movimento nuovo che viene continuamente colonizzato da nuovi entrati, spesso provenienti da partiti democristianeggianti è un’inquinamento costante!
    Votare Grillo secondo me equivale a "giocare" alla roulette russa.
    Certo che votare Renzie (Berlusconi/Alfano/Monti/Casini) equivale a sottoporsi spontaneamente al plotone di esecuzione!
    E l’astensionismo non risolve nulla come è evidente!
    Fate vobis!

  • Di Kindlyreqd (---.---.---.139) 6 marzo 2017 22:38
    Perché Renzi ha vinto

    AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH

    Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi Hi


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