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Nel 2015 al Sud sono nate 30.000 nuove imprese innovative

"Eppur si muove", verrebbe quasi da dire. Scenari positivi di ripresa coinvolgono anche il Sud Italia, secondo il rapporto "Pmi-Mezzogiorno 2016" promosso da Confindustria e Cerved, presentato mercoledì 20 aprile a Bari. 

In totale al Sud sono nate 30.500 imprese di capitali, di cui 1.200 iscritte al registro delle startup innovative (1/5 del totale nazionale) tutte di media e piccola dimensione ma con una forte componente dinamica e creativa. 
In testa si collocano Campania e Puglia, fanalino di coda la Calabria con una quota del 3,2% nel 2014. Anche per quanto concerne i tassi di chiusura delle aziende, nel 2015 c'è stato un segnale di miglioramento ed il numero dei fallimenti è sceso del 23% (non accadeva dal 2007). Questi dati testimoniano che anche al Sud possono nascere e crescere imprese di eccellenza, con un fatturato in salute ed una buona solidità finanziaria. La crisi economica che attanaglia l'Italia ormai da quasi 10 anni ha ovviamente costretto il mercato ad una fase di rigenerazione e selezione della qualità delle sue Pmi, incentivando le ristrutturazioni ed il miglioramento complessivo della competitività. Restano fermi i punti critici, che riguardano ovviamente l'intero sistema Paese, tra cui la forte dipendenza delle nostre imprese al canale diretto del credito bancario, un'anomalia rispetto ad altre economie industriali avanzate (soprattutto gli Stati Uniti, dove il mercato dei corporale bond è di gran lunga più sviluppato). A questo proposito, il presidente di confindustria Bari-Bat, Domenico De Bartolomeo, ha sollecitato il rafforzamento di "strumenti di sostegno al credito e le soluzioni di finanza alternativa". Altro punto critico consiste nell'eccessiva frammentazione: quasi il 90% di 1,6 milioni di imprese attive non supera infatti i 9 addetti. Se sta riemergendo dunque un tessuto imprenditoriale che in una fase di transizione si muove in un contesto più sereno e favorevole, i livelli pre-crisi restano ancora molto lontani. Germogli di ottimismo provengono dalle parole di Marco Gay, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, intervistato dal Sole 24 Ore: "Tra le prime 10 province italiane 6 sono al Sud, non è un caso che Apple abbia deciso di costruire proprio a Bagnoli il primo centro di ricerca per le App in Europa". Un altro esempio indicativo è stata la pubblicazione dei dati sulla diffusione della banda larga in Italia, dove il Sud ne esce in maniera a dir poco brillante, con la Calabria che ha raggiunto il primato tra le regioni d'Italia per i tassi di copertura della fibra veloce a 30 Megabit al 77,87% del territorio (contro per esempio il 37,58% della Lombardia o il 28,71% del Veneto). 
 
E' necessario quindi guardare avanti con ottimismo, anche perché i segnali positivi non mancano ed il Sud può e deve giocare la sua parte nel tentativo di recuperare lo sviluppo e la produttività perduta nei decenni trascorsi.

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