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Padania: ragazzina tenta il suicidio. In classe le dicono: “puzzi di rumeno”

Una ragazzina si è gettata dalla finestra di casa: voleva morire! Fortunatamente si è rotta solo una gamba. I compagni di classe la allontanavano: "puzzi di rumena". Effettivamente è rumena. Ma essere rumena, adolescente, magari un po’ bruttina (come si può essere bruttini a questa età) e essere costretta a frequentare compagnetti insulsi, può essere triste e deprimente. Se poi ci si sintonizza per caso su Radio Padania e si sente dire: "Crepate, voi che ci date dei moralisti e dei bacchettoni, crepate assieme a Satana. Noi siamo sicuri di salvarci; voi crepate pure", il problema è serio.

Il tentato suicidio per problemi razziali è accaduto a Solesino in provincia di Padova. Lo riporta il Messaggero on line. Il fatto però risale a una settimana fa. A divulgarlo è stato il Presidente dell’associazione “Alleanza romena” Adrian Teodorescu.
 
Ora, ad essere sotto accusa è la scuola media del paese dove vive la famiglia della “ragazzina che puzza di rumena”, istituto che comunque la tredicenne non vuole più frequentare. «Da qualche tempo Maria – spiega Teodorescu usando un nome di comodo – subiva un trattamento riservato e personalizzato dai propri compagni di classe, nella quale è l’unica immigrata».
 
Teodorescu ha presentato, a nome dell’associazione, un esposto perché venga aperta un’inchiesta interna. «Non abbiamo mai avuto problemi di razzismo – racconta il padre, in Italia da molti anni - né noi, né l’altro nostro figlio più piccolo”. La famiglia, che in precedenza abitava a Ospedaletto Euganeo, si è trasferita a Solesino da qualche mese.
 
In realtà ci vorrebbe qualcuno che facesse capire a quei ragazzini: non è Maria che puzza di rumeno, siete voi che puzzate di fascismo!
 
D’altronde, ieri, giorno della Memoria, ecco cosa ha messo in onda la leghista Radio Padania.
 
"Non vogliamo vedere film dove gli omosessuali si slinguano tra di loro: la depravazione morale sta raggiungendo il suo limite estremo, arrivando a superare la cattiveria con la quale Hitler ha mandato sei milioni di ebrei a morire. Crepate, voi che ci date dei moralisti e dei bacchettoni, crepate assieme a Satana. Noi siamo sicuri di salvarci; voi crepate pure".
 
Tre passi nel delirio, forse cinque! A parlare è il conduttore della rubrica "Cultura padana", Andrea Rognoni ("Sono figlio di un deportato in un campo di concentramento, quindi non possono esserci ombre sul mio amore per gli ebrei - per gli ebrei in quanto popolo, però, e non come lobby di potere diffusa nel mondo").
 
Destinatari dell’invettiva sono coloro che "hanno fatto di Anna Frank una santa, tanto da averle dedicato una giornata, il 27 gennaio" e che "ne difenderebbero il Diario anche se vi fossero colate quattro pagine di sterco".
 
A questo dunque sembra piegarsi la Padania, il Veneto che tra poco passerà alla Lega, visto che il governatore Galan per disciplina di partito lascia la Regione.
 
Ed ecco una delle questioni su cui il PD dovrebbe contrattaccare e promuovere, al posto del becerume, una battaglia ideale.
 
Il silenzio favorisce l’arretramento morale e ideale e conquiste che in Italia sembravano consolidate.
 
Fintanto che un’adolescente può essere linciata in classe nel silenzio generale senza che neanche un ragazzino si senta in dovere di opporsi a tanta boria, e una radio può dire “crepate” per salvarsi... rigurgiteremo sempre di più di episodi disgustosi.
 
E non ci si meravigli: l’italia non si risveglierà un bel giorno razzista, lo sarà diventata giorno dopo giorno, se qualcuno che ha il potere e la forza di farlo non cercherà di fermare questa deriva.

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