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’Ndrangheta in Lombardia - Processo Infinito: in abbreviato chieste condanne per 118 imputati

La pm ha chiesto condanne fino a 20 anni per i 118 imputati che hanno chiesto il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena

E' giunta al termine la requisitoria del pm Alessandra Dolci arrivando così alla richiesta delle condanne nell'ambito del processo con rito abbreviato dell'inchiesta Infinito che si svolge a porte chiuse. La pm ha chiesto condanne fino a 20 anni per i 118 imputati che hanno chiesto il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Chiesta invece l'archiviazione per l'ex assessore provinciale di Milano Francesco Oliverio

Le condanne partono da un minimo di 6 anni fino ad arrivare ai 20 chiesti per Alessandro Manno, ritenuto dall'accusa il capo della locale di 'ndrangheta di Pioltello. Manno, originario di Caulonia (Reggio Calabria), classe 1964, si legge nell'ordinanza, si era staccato dalla locale di Milano per volere di Carmelo Novella per costituire la locale di 'ndrangheta di Pioltello per "coordinarne le attività illecite che si svolgono nella locale ed in particolare quelle afferenti il traffico di stupefacenti, dando direttive su come debbano comportarsi i sottoposti".

Manno era inoltre presente al primo summit dopo l'omicidio di Carmelo Novella, capo della cosiddetta 'Lombardia', ovvero il vertice delle cosche di 'ndranghetisti presenti in terra lombarda. Manno era inoltre presente a tutti i più importanti summit decisionali e di coordinamento in ordine alle attività dell'organizzazione.


In una delle intercettazioni risulta uno spaccato del controllo e della paura che gli uomini delle 'ndrine detengono sul territorio. Dopo il ferimento di un cittadino albanese ad opera di Cosimo Maiolo, altro componente della locale di 'ndrangheta di Pioltello, Manno dice al telefono con uno degli altri imputati nel processo: "Nino ad un albanese gliene ha buttati colpi di pistola! ... Nino è tremendo è ... nella piazza della stazione di Pioltello, davanti a tutti! ... lo hanno visto tutti ... e chi parlava?... Hanno paura tutti in questo paese "To"!"

La storia di Manno incrocia anche quella dei quattro carabinieri (due dei quali già condannati) coinvolti nelle vicende, precisamente quella di Michele Berlingieri, organico ai carabinieri di Rho che avrebbe svelato agli appartenenti al sodalizio alcune indagini e operazioni in corso agli stessi appartenenti alle 'ndrine delll'hinterland milanese. Berlingieri è imputato nel troncone con rito ordinario che si sta svolgendo presso l'aula bunker di San Vittore.

Sono stati chiesti invece 18 anni per Pasquale Zappia, ad oggi 71enne, che le indagini considerano come il nuovo capo dell'ndrangheta in Lombardia. Tra le altre, ci sono poi le richieste a 16 anni per Leonardo Chiarella e Pietro Panetta, e i 18 anni chiesti per Vincenzo Mandalari. La pubblica accusa non ha riconosciuto quasi a nessuno le attenuanti generiche. La richieste di pena più basse riguardano una decina di imputati in tutto a cui era contestato il solo appoggio esterno, senza l'associazione.

Il processo riprenderà il prossimo 14 luglio quando parleranno le difese degli imputati, così come nella data del 21 luglio, ma la conclusione del procedimento non è prevista prima dell'autunno.

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