• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Monti è di destra o di sinistra?

Monti è di destra o di sinistra?

Nonostante le due vecchie categorie della politica destra e sinistra dicano poco o nulla, sono molti quelli che si chiedono a quale orientamento politico appartenga Mario Monti.

Mentre in un primo momento infatti sembrava che l’attuale presidente del Consiglio potesse correre alle prossime elezioni guidando una coalizione (PD più terzo polo?) avversa alla destra adesso secondo alcune fonti accreditate anche Silvio Berlusconi sonda la possibilità di sostenere Mario Monti dopo le elezioni politiche del 2013.

A parte i calcoli futuri che spingono i due principali schieramenti a non regalare all’avversario una leadership forte come quella dell’ex commissario europeo sembra che sia la destra (il PDL) sia la sinistra (il PD) vedano nell’attuale governo quello che fa più comodo vedere ai loro occhi, ma soprattutto agli occhi dei loro rispettivi elettori.

Se per il suo convinto europeismo infatti Monti potrebbe essere considerato di centro-sinistra per la sua sensibilità ad assecondare i mercarti, le banche e la finanza potrebbe essere considerato di centro-destra. Se con la sua riforma delle pensioni l’attuale governo ha colpito soprattutto gli elettori di sinistra i controlli a tappeto del fisco in molte realtà economiche italiane appaiono lontanti dall’ideologia di destra, o meglio di quella destra che abbiamo conosciuto in questo ultimo ventennio.

Se da un lato si liberalizza colpendo soprattutto le categorie che in questi anni hanno votato in massa il berlusconismo, dall’altro si cerca di portar avanti una riforma del mercato del lavoro che mette in discussione le tutele fortemente difese dai sindacati. E quindi? Di che pasta è fatto il governo Monti? E’ di destra o di sinistra? Molto probabilmente non e’ nulla delle due cose.

Se consideriamo che le problematiche dell’Italia sono complesse, storiche e strutturali mentre le risposte in questi anni sono state sempre faziose e quindi parziali perché riconducibili al solito ed inefficace schema sinistra–centro–destra, l’orientamento politico di Mario Monti sembra quello più corretto perché non è ideologizzato ma guidato dal buon senso. Per questo l’esecutivo in carica gode di un’alto gradimento in tutti gli strati della società nonostante le misure adottate sinora potrebbero essere potenzialemente impopolari.

In questi primi mesi Mario Monti ha cercato di aggredire alcuni malfunzionamenti del nostro sistema non preoccupandosi quale parte politica o elettorato si colpisse, ogni entità ha acconsentito a fare dei sacrifici perché nessuno si è sentito l’unico destinatario (o vittima) dell’azione del governo. Destra, centro e sinistra appaiono categorie sempre più vuote, capaci di veicolare il consenso in fase elettorale ma inadatte a produrre quelle risposte complesse e soprattutto trasversali che la nostra epoca richiede. Per questo piuttosto che chiederci quanta destra o sinistra ci sia nel governo Monti, dovremmo domandarci quanto montismo ci sia nei partiti di oggi e soprattutto quanto ce ne sarà in quelli di domani. Il resto dei vecchi schemi non conta, è ora di agire e pensare di conseguenza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares