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Minzolini: da Ecce Bombo al Tg1, il giudice dice no al reintegro

C'ha provato, ma il giudice non ha ritenuto idoneo il ricorso presentato dall'ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Forse i vertici Rai non gli hanno ancora perdonato l'apparizione nel Film di Nanni Moretti.

Un disoccupato eccellente. Lui insieme agli operai Fiat? Non proprio, anche se Minzo percepirà ugualmente il suo compenso mensile, un po' differente da quello di un'operaio, circa 20mila euro al mese. Non male per un licenziato. Per lui pare ci sia ancora un posto riservato come inviato a New York, ma l'ex direttore epurato dal Tg1, non ha accettato.

Lo strumento del potere di ieri, oggi risulta un discriminato, un non desiderato perché ha approfittato del portafogli di mamma Rai, sottraendo centinaia di migliaia di euro in voli aerei, pranzi e cene di lusso, vacanze in dolce compagnia, tutto a spese della carta di credito aziendale.

Peculato, ma più semplicemente segato dal cda della Rai, che non riuscendo a trovare un modo migliore per farlo fuori in maniera 'pulita', lo ha eliminato utilizzando il metodo più selvaggio ed estremo: quello dei tribunali.

Gli ascolti colavano a picco e il giornalista non ne voleva sapere di mollare la conduzione, allora si è trovato un'escamotage più efficace per far fronte alla misera e degradante 'sentenza' dell'auditel.

Secondo il consigliere dimissionario Nino Rizzo Nervo, in una rielaborazione dei dati d'ascolto fatta nel 2010, dal 2005 quando la conduzione del TG1 era di Clemente J. Mimun, passando per la direzione di Gianni Riotta, al marzo 2010, dopo meno di un anno di direzione di Minzolini, la quota di share del Tg1 sarebbe scesa di circa un milione di telespettatori.

Le rilevazioni hanno inoltre sottolineato il calo di fiducia dei telespettatori verso il TG1 di Minzolini da quando l'AgCom prese in carico il telegiornale a causa del forte squilibrio a favore della maggioranza e del governo, in seguito a delle lunghe interviste all'ex Premier Silvio Berlusconi fatte durante la campagna elettorale, dove venivano ignorate le norme sulla par condicio. Il Tg1 alla stregua di Tg4 e Studio Aperto.

Augusto Minzolini nel film Ecce_Bombo Nanni Moretti 1978

Tuttavia Augusto Minzolini, secondo Repubblica "è stato per un ventennio il principe del retroscena politico, il più astuto dei predatori del Transatlantico, il più veloce dei rapaci della notizia", nonostante ciò, numerose sono le cadute di stile, le notizie non notizie estirpate anche in privato ai politici, portando davanti ai tribunali in più di un'occasione il rapace ex direttore del Tg1.

Ma la pratica del Minzolinismo - accezione per indicare il giornalismo servile nei confronti dei potenti - pare non sia cessata. Il suo successore, Umberto Maccari, non sembra stia dando, poi, una svolta così significativa alla conduzione del Tg più seguito d'Italia, anzi pare proprio che stia seguendo le orme dei suoi più vicini predecessori. Continuano i servizi sugli animali durante il processo a Dell'Utri, non cambiano i volti 'fotocopia' dei giornalisti epurati nei due anni precedenti e soprattuto si sta molto attenti a parlare di Chiesa e di Lega Nord, come se i due argomenti fossero legati in qualche modo. In effetti la maggioranza del Consiglio Di Amministrazione è suddivisa tra leghisti e Pidiellini e la Dg Rai Lorenza Lei è legata a più mandate ad organi vicine a CL e Opus dei.

Eppure il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, oggi ha dichiarato: "Dopo il rigetto del ricorso d'urgenza di Minzolini, il Tg1 volti davvero la sua più brutta pagina". "Attendiamo al più presto il piano editoriale di Alberto Maccari - ha concluso Verna - per valutarne gli elementi di discontinuità, sperando che ci siano. Discontinuità non solo di linea, ma anche nel segno dell'inclusività: senza il recupero dei colleghi emarginati dalla precedente gestione, il sindacato non darà tregua".

Allora perché eliminare Minzolini?

Forse ai vertici più filoberlusconiani del CdA Rai non è andata proprio giù la sua apparizione nel film Ecce Bombo di Nanni Moretti, nel 1978. Questa è l'unica motivazione, in un paese dove in galera non ci vai nemmeno se ammazzi tua moglie e le aule dei tribunali vengono utilizzate in sostituzione dei più classici metodi meritocratici.

La cosa certa è che la Rai lottizzata per com'è, non funziona, ed il caso Minzolini ne è la prova più lampante. La storia dell'ex Direttore mi risulta abbastanza triste, in quanto è stato un esemplare protagonista del degrado della Tv di Stato, esecutore della volontà del potere politico, distrutto dalla fazione opposta di quello stesso potere. Un capro espiatorio per discolparsi dalle nefanzezze perpretate alla Tv pubblica.

E parlano di privatizzazione della Rai? Diventerebbe una fotocopia di Mediaset. Senza contenuti, senza dei Tg 'veri' ma piena zeppa di reality. L'unico vantaggio sarebbe che i giornalisti con la G maiuscola ce li ritroveremmo tutti sul web.

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