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Michele Antonelli

Michele Antonelli

Sono appassionato di giornalismo fin dalla tenera età, e forte sostenitore dell'abolizione dell'albo dei giornalisti che, come quasi tutti gli ordini, si è ridotta ad una casta. L'editoria italiana ha perso il significato puro della parola per trasformarsi in "impresa" al servizio del potere.
In passato ho avuto esperienza di pubblicitario per giornali locali e TV. Ora sono finalmente libero.....

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  • Primo articolo venerdì 09 Settembre 2010
  • Moderatore da mercoledì 09 Settembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di Michele Antonelli (---.---.---.82) 9 ottobre 2010 11:03
    Michele Antonelli

    Secondo il mio modestissimo parere, leggo nell’articolo e nei commenti un’insalata di misto carne-pesce-verdura. Mettete tutto dentro e non salvate niente. Appare una società di mostri e di tristezza infinita. Non è così. Uomini violenti-padroni e donne sottomesse ci sono sempre stati, al di la, poi, del dilagare di mezzi di informazione, sempre più rapidi.

    La violenza nasce da uno status individuale che si evolve quando trova terreno fertile in una società priva di valori che ha come finalità il "consumismo" globale; cioè quella del tutto e subito senza limiti. Le colpe di tutta questa vicenda sta nella debolezza di tutto ciò che ci circonda dove nessuno denuncia. Provate ad immischiarvi in una vicenda che riguarda il vostro vicino di casa. Vi verrà risposto, anche da parte della persona lesa, di farsi i "fatti propri". Provate a riprendere un bambino che sta sbagliando. Il genitore vi denuncerà per lesione della sua sfera tutoriale o chissà per quale altra cosa.
    Riguardo alle donne mi risulta che a volte ammazzino i loro figli e li mettano in un cassonetto della spazzatura. In questo caso si dirà che era malata, vittima di una società anch’essa malata. Balle, sono tutte balle. La società siamo sempre noi con pregi e difetti. Si nasce sani o malati indipendentemente da chi ci ha creati. La malattia è la scusa per giustificare il nostro modo di essere dove nulla facciamo per guarirne.
    Poi che c’entra Dio? In nome di Gesù Cristo si sono consumate scelleratezze e delitti che non sto a elencare. Guardatevi dentro e dite con sincerità cosa fate o fareste voi davanti ad una situazione in cui si svolge questo tipo di delitto?
    Il resto, quello che diciamo a delitto avvenuto, sono solo chiacchiere e gossip per fare audience.
  • Di Michele Antonelli (---.---.---.141) 8 ottobre 2010 21:43
    Michele Antonelli

    Sconvolgente ma vero quello che dice. Se mi da il permesso pubblico il suo articolo sul mio blog: http://italian-reporter.blogspot.com/


    Diversamente mi asterrò dal farlo.

    Cordialità
  • Di Michele Antonelli (---.---.---.141) 8 ottobre 2010 21:34
    Michele Antonelli

    Il mio blog personale è: http://italian-reporter.blogspot.com/

    Facebook: Michele Antonelli
  • Di Michele Antonelli (---.---.---.141) 8 ottobre 2010 21:32
    Michele Antonelli

    @RIKY - Grazie per gli apprezzamenti. Spero che ci siano ancora persone che non si vogliano arrendere a questo scempio. Andiamo avanti e mettiamoci il massimo impegno e ottimismo per diffondere la verità!

    @xxxxxx214. Grazie anche Lei per gli apprezzamenti. Può utilizzare i miei articoli sul suo blog. Ne sarei onorato. Grazie
  • Di Michele Antonelli (---.---.---.37) 7 ottobre 2010 19:15
    Michele Antonelli

    Parli di dignità? Parli di disgusto? E attribuisci tutto ciò alla Sciarelli? E che dire delle prossime 5.000 trasmissioni che sciacalleranno su questo triste avvenimento?

    La madre di Sarah era li perché l’ha voluto lei. Non penso sia stata costretta. I familiari erano la per loro scelta e perché confidavano in un aiuto che solo la trasmissione di Rai3 ha saputo dare in questi ultimi anni. La Sciarelli ha temuto che qualcun’altro potesse avvisare la madre di Sarah in quel momento e per avvisare chi le stava vicino ha provato a controllare con maestria la situazione. Immagina se questo fosse capitato nelle mani di Barbara D’Urso. Ne sarebbe venuta fuori una sceneggiata napoletana, una bruttura come sono tutte le trasmissioni di quel taglio.
    La dignità appartiene ora a coloro che lasceranno in pace quella famiglia al loro dolore e non si presentino al loro domicilio pesunti giornalisti da cronaca nera o presentatrici che non avendo altro da fare nella vita speculano sul dolore in generale.
    Non tirare in ballo parole come dignità altrimenti cadi anche tu nell’errore in cui cadono molti telespettatori che vedono lo spettacolo e non la sostanza.

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