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 Home page > Attualità > Cronaca > Mastrogiovanni e l’ennesimo omicidio di Stato

Mastrogiovanni e l’ennesimo omicidio di Stato

Ci stiamo abituando care teste di capra, oramai morire ammazzati dallo Stato è diventata routine.

E noi invece di indignarci, scendere in piazza, denunciare alla Comunità Europea che ogni giorno sistematicamente vengono violati i diritti umani, cosa facciamo? Poniamo le famose dieci domande a Berlusconi riguardo i suoi festini privati.

Tutti voi oramai siete a conoscenza della storia del signor Casu, morto a causa del Trattamento Sanitario Obbligatorio. Si pensava che una storia del genere non si potesse ripetere e invece il 4 Agosto scorso è riaccaduto di nuovo. Ovviamente nessun telegiornale ha riportato la notizia, solo qualche articoletto su alcuni quotidiani, ma niente più.

Lo Stato, per far fuori le persone che in qualche modo sono scomode, fastidiose, che possano mettere in difficoltà gli ingranaggi sofisticati del potere, oppure le persone diverse, non omologate al sistema, utilizza come "mezzo" la prigione, le cliniche per malati di mente, quindi i trattamenti sanitari, gli psicofarmaci, processi pilotati e altro.

In pratica sono mezzi di solito utilizzati durante le dittature del passato.

Francesco Mastrogiovanni era un uomo che insegnava alle elementari, aveva un solo difetto: professarsi anarchico.

Nel passato aveva sofferto molto, finì in carcere per futili motivi e rimase traumatizzato da quell’esperienza.

Negli anni settanta venne pure coinvolto in un processo importante, ove fu assolto. Si trattò del famoso scontro tra anarchici e fascisti di estrema destra ove morì Falvella, un fascista del Fronte della Gioventù Universitaria.


In quell’occasione Mastrogiovanni era stato ferito da un fascista con un coltello a una gamba. E Marini aveva spiegato che impugnando quello stesso coltello aveva ucciso Falvella, per difendersi.

Marini fu un amico di Mastrogiovanni ed entrambi indagarono sulla famosa e triste morte dei quattro ragazzi anarchici che avevano fatto un dossier sulla strage di Gioia Tauro. E care teste di capra, io a suo tempo gli dedicai un lungo post.

Il 30 luglio scorso succede qualche cosa. Mastrogiovanni prende una strada contromano e tampona 4 auto. E questo è anche da dimostrare.

Il giorno dopo il campeggio dove era in vacanza viene circondato da vigili e polizia. Uno spiegamento di forze enorme per catturare un uomo responsabile di un tamponamento?

Una motovedetta avvisa i bagnanti che è in corso una caccia all’uomo. Mastrogiovanni terrorizzato scappa da una finestra, si butta in mare ma viene catturato e rinchiuso nel reparto psichiatrico con un TSO (trattamento sanitario obbligatorio).

Gli hanno diagnosticato una nuova patologia: intolleranza ai carabinieri.

Mi ricordano le patologie inventate durante l’Unione Sovietica ove così potevano rinchiudere i dissidenti nelle cliniche psichiatriche. In pratica utilizzavano la repressione psichiatrica per eliminare personaggi scomodi.

Spero che leggendo questo molti di voi siano sobbalzati dalla sedia, vi rendete conto che stiamo utilizzando metodi altamente antidemocratici e repressivi?

Mastrogiovanni venne rinchiuso nella clinica psichiatrica di Salerno, dopo tre giorni è morto per edema polmonare.

Una cosa è certa ed indiscutibile, se non fosse stato rinchiuso, a quest’ora era vivo e continuava ad insegnare ai bambini.

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.234) 10 settembre 2009 21:34

    Non mi dispiace affatto sentirmi convocata alla lettura come una capra, vivo in un paese, Capranica, che nacque con capre e pastori : è un animale ostinato, come poche persone. Dunque incarcerato è la prima volta che ti leggo e con molto piacere: stile asciutto ma denso di informazioni. Ho scritto anche io di Franco non perchè lo conoscevo ma invitata a farlo da suoi amici e parenti, e non mi sono sentita sola nell’impegno, questa volta la Rete e la stampa ha dato più di una mano ma non basta affatto, è una goccia in un mare di disastri.
    E ci stiamo assuefacendo ai disastri per terra e per mare, a quelli che piovono dal cielo. Neanche ci si commuove, figurarsi mettersi in movimento e non solo con le parole.
    In ogni caso oggi c’era a quanto pare molta gente e bella, si è mossa per ricordare il maestro anarchico, un nessuno che dava fastidio, disturbava. Invio il video odierno :"Castellabate In ricordo di Franco Mastrogiovanni "http://www.youtube.com/watch?v=5T7gsnFHqEY e ringrazioLeandra per la segnalazione e tutte tutti coloro che hanno aggiunto su http://rebstein.wordpress.com/2009/08/19/francesco-mastrogiovanni-anarchico/

    • Di l’incarcerato (---.---.---.168) 11 settembre 2009 01:12

      Condivido lettera per lettera la tua constatazione di come la società si sia assuefatta di tutte queste ingiustizie che avvengono giorno per giorno. La brutta storia di Franco dovrebbe farci indignare e far capire che nessuno di noi è immune a queste atrocità. Per questo approfitto per ricordare la morte di Niki APrile Gatti bollata come suicidio nel carcere di Sollicciano. Una storia ove dietro c’è l’ombra della criminalità organizzata collusa con lo Stato.
      Dovremmo attivarci tutti per combattere questi omicidi di Stato. Che nessuno si senta escluso!

      Grazie Doriana per le tue parole, ho visto il video e non si può non emozionarsi nel sentire le parole del direttore dove insegnava Franco.

      Un abbraccio!

  • Di (---.---.---.145) 24 novembre 2009 16:15

    Credo che la giustizia farà il suo corso su questo caso, sono convinto che chi ha sbagliato dovrà pagare ma io voglio ricordare a tutti di non fare tutta l’erba un fascio, ci sono infermieri in quel reparto che curano davvero i loro pazienti li lavano, gli fanno la barba gli tagliano le unghie dei piedi spesso arrivano in ospedale sporchi, in stato di assoluta trascuranzae li ci sono persone che oltre alle terapie li sostengono umanamente dando loro una dignità che spesso le famiglie dimenticano di dare e si ricordano solo dopo la morte e da questa morte si può ricavare qualcosa di buono allora Loro i pazienti vengono ricordati amati e si chiedegiustizia. Anch’io credo che questa morte sia assurda ma i giornali scrivono tante e tanti articoli dove spessio la verità viene occultata,ci sono cose che non si raccontano informatevi sulle regole del TSO sulle leggi che regolano la psichiatria su come agire in caso di persone violente sulle norme. La giustizia punirà chi ha sbagliato e punisce l’ignoranza per questo io dico attenti a voi che giudicate se non prima di sapere i veri fatti la realtà delle cose avvolte è diversa da come la si vuole divulgare...

    Adriano

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