Manovra finanziaria: Monti e la leggenda dell’equità
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, con la sua proverbiale sobrietà, illustra la portata della Manovra finanziaria. Il neo-premier fa riferimento a "manovre di grande portata" e rilancia le parole d'ordine che, a suo dire, saranno i capisaldi del suo mandato: rigore, crescità ed equità. Ma è sul principio dell'equità che potremmo avanzare qualche riserva, dal momento che saranno, come sempre, i soliti noti a risentire maggiormente gli effetti della Manovra; al contrario della Chiesa cattolica e della Casta politica, che in qualche modo riescono sempre a trovare una via di fuga dalle responsabilità.
Oramai ci siamo, il nostro Paese si avvia verso una stretta fiscale senza precedenti. Una manovra economica che colpirà pensioni, redditi e patrimonio; nel disperato tentativo di restare aggrappati all'Europa e salvare le banche dal baratro. Si dovranno sanare vent'anni di sprechi e pressapochismo politico bipartisan. Ovviamente, manco a dirlo, a farne le spese saranno i cittadini che dovranno sobbarcarsi quasi interamente il peso della crisi economica. Nonostante l'assenza di una politica economica e industriale, adeguata, sia la prima causa del limbo nel quale sta scivolando il Belpaese.
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