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Londra 2012, Olimpiadi 2.0

Tweet, post e condivisioni, le Olimpiadi sono il grande evento che consacrano l'era dei Soacial Network

Veloci come Bolt che taglia il traguardo, fulminei come una stoccata di Valentina Vezzali, nuotano nell'acqua del web come neanche il miglior Phelps saprebbe fare. Una staffetta di notizie così rapida che potrebbe fare invidia perfino alla Giamaica.

Nel 1896 le prime Olimpiadi moderne, nel 1924 trasmesse in diretta radiofonica da Parigi, nel 1972 una Monaco olimpica ammirata per la prima volta attraverso i colori della televisione. Nel 2012 è giunta prepotentemente l'era del social network. Ogni atleta, ogni gesto è stato commentato istantaneamente in un tweet, condiviso sulla bacheca, postato ovunque. Le Olimpiadi di velocisti che scattavano sulla rete per un like in più, solo perché la notizia più istantanea batteva il record mondiale di retweet in un'arena live senza pause e senza pianificazioni.

Sky ha offerto una copertura totale dell'evento, #skyolimpiadi su twitter creato ad hoc per tutti gli appassionati che hanno centrato l'hashtag come un piattello dell'iridata Jessica Rossi. Gioie e dolori delle Olimpiadi condensate in pagine e foto diffuse su Facebook. Dalla delusione di Federica Pellegrini, senza medaglia, massacrata dal pubblico per l'eccessiva concessione al gossip, alle dichiarazioni severe nei confronti delle lacrime di Schwazer. Dallo strapotere del fioretto italiano alle dubbie decisioni arbitrali che hanno penalizzato la tuffatrice Tania Cagnotto, la ginnasta Vanessa Ferrari e il pugile Roberto Cammarelle. Riflettori sui tre ori del leggendario, lo ha ammesso anche il presidente del CIO Jacques Rogge, Usain Bolt.

Tra le novità la boxe rosa e il successo del calcio femminile. Il podio del medagliere, Stati Uniti, Cina e Gran Bretagna ringraziano le atlete. Ancora non presenti quanto i maschi ma spesso più vincenti. Alcuni follower proponevano illazioni riguardo le avventure passionali in un villaggio olimpico privo del rigore di Pechino 2008. Differenti le celebrazioni, la premessa del boom mediatico 2.0 era già nella cerimonia di apertura: "Nulla a che vedere con quattro anni fa" oppure "ma si rendono conto gli Inglesi di avere come eroi nazionali Mister Bean e Mary Poppins?". Molti elogi invece per "Let it be" cantata da Paul McCartney. La regina ha fatto la Bond girl e il CIO è stato contento di aver investito sul sicuro. "Saranno anche vanagloriosi ma l'organizzazione è impeccabile", ricordava un tweet smentendo tutti i dubbi mediatici su sicurezza e aggravi economici. 15 miliardi la spesa complessiva, molto più del previsto ma il budget limite è stato rispettato.

Per la sponda azzurra il presidente del Coni Gianni Petrucci si aspettava venticinque medaglie. Ne sono arrivate ventotto, una in più di Pechino, molte da giovani esordienti. Petrucci incoraggia lo spirito olimpico per i prossimi quattro anni da uno sport strapagato come il calcio alle scuole dove può essere diffusa una politica salutistico-sportiva. Rio 2016 aspetta la torcia e tutti pensano alla Federer: "La delusione per l'oro mancato? Quindici minuti. Gioia per l'argento e se fisico e determinazione mi sostengono ci vediamo in Brasile". Con un caso doping in meno e con maggiore voglia di sentire Mameli alle premiazioni. Taggare i modelli migliori e condividere lo spirito per alimentare, sul web e nella vita, quel fuoco che attraverso la torcia dei petali londinesi illumina il mondo dello sport.                     

                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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