Lettera aperta al sindaco Alemanno

Lettera aperta al sindaco di Roma
Egregio sindaco Alemanno, ancora uno stupro nella sua città, un odioso stupro perpetrato in un garage e che segue di poco quello della Bufalotta. Questi ignobili delitti contro la persona si sommano all’omicidio avvenuto al Trullo in vicolo Monte delle capre, alla sparatoria in via degli Umbertini, alle minacce agli esercizi gestiti da ebrei e a tutti gli altri crimini commessi in quest’anno e che sarebbe lungo elencare.
Meglio per lei che io mi fermi qui.
In questa città che a suo dire, una volta sotto la sua guida, sarebbe diventata il paradiso terrestre i delitti continuano, forse anche più numerosi, a verificarsi e allora le chiedo se non sarebbe il caso che lei si scusasse per aver mentito, sapendo di farlo, ai suoi concittadini.
So bene che non lo farà, ma scuse ancora più sostanziose lei dovrebbe indirizzarle a Rutelli e Veltroni che sono stati due ottimi sindaci indegnamente vilipesi durante la sua becera campagna elettorale. Mi chiedo se nel suo intimo, almeno qualche volta, lei non provi un po’ d’imbarazzo per essersi guadagnato la poltrona di sindaco speculando sulla morte della povera Giovanna Reggiani e sull’aggressione alla stazione “
Come ha potuto vedere la cosa, da lei millantata (drastica riduzione dei delitti), non era così semplice, ma era bello e redditizio lasciar credere che lo fosse, senza contare che
Tutto questo, a chi come me milita nella parte a lei avversa, genera rabbia e rammarico per aver perso in maniera così ingiusta il governo della nostra capitale, ma la mia indignazione ha raggiunto il culmine per merito (si fa per dire) di una signora di cui ignoro il nome e che, qualche sera fa, insieme con Franco di Mare ha presentato il prestigioso “Premio Strega”. Questa grande giornalista le ha fatto un’intervista fiume spiegandoci, mentre lei ascoltava, che la sua popolarità, come primo cittadino di Roma, era a livelli altissimi e chiedendole se non pensasse che ciò dipendeva dal fatto che lei avesse privilegiato l’aspetto culturale del suo lavoro facendo di Roma una grande capitale culturale. La sua compiaciuta risposta, caro sindaco, come si può facilmente immaginare, è stata affermativa.
Ora, mi chiedo io, ci dovrebbe essere un limite all’umana impudenza?
Che lei potesse diventare un intellettuale amante delle lettere e delle arti e comportarsi come un Lorenzo de’ Medici o come un papa Giulio II è davvero la più grossa bufala del secolo. La verità vera è che da quell’uomo pratico e ruspante che lei certamente è, dimenticando omicidi, stupri, rapine e furti d’ogni genere che continuano incessanti a tormentare i suoi concittadini sta cercando di attribuirsi il lavoro fatto da Rutelli prima e da Veltroni poi che sono i veri artefici di questa rinascita culturale della città “Caput Mundi”.
Intanto le violenze continuano. Nella mattinata del 4 luglio, un immigrato congolese, che stava distribuendo volantini, è stato selvaggiamente picchiato da tre energumeni italiani. Applicavano, hanno detto, a modo loro le nuove norme.
Complimenti sig. sindaco, lei e il governo che sostiene potete essere fieri di quanto state facendo per condurre il nostro paese verso un razzismo conclamato.
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