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Leggi speciali: quando parla il peggior populismo

Se si vuole creare il brodo di coltura di un nuovo terrorismo, se si vuole che i violenti rompano l’isolamento in cui ora si trovano, proprio di leggi speciali, come quelle proposte da Di Pietro e fatte proprie da Maroni, è lastricata la strada da seguire.

Sono un uomo di destra; un liberale, ferocemente individualista, libertario e assolutamente convinto che il motore della vita sia la competizione. E per favore, cari compagni, non entrate subito in competizione per dimostrarmi il contrario: mi fareste solo sorridere. Non arrivo ad essere un reazionario alla Travaglio, ma certo non sono, per cultura e natura, favorevole alle manifestazioni di piazza né, più in generale, ai movimenti. 

Credo che ognuno debba, sempre, pensare con la propria testa senza adottare soluzioni preconfezionate da altri o estrapolate da un'ideologia omnicomprensiva: sono, queste ultime, cose che lascio ai fedeli (nel Dio delle religioni rivelate, nell'idea o nel capo) e io di fede ne ho una sola, quella nella libertà.

Dico questo, e ricordo quale sia la mia unica dottrina, perchè non vi siano dubbi sulle ragioni che m'inducono a stigmatizzare la richiesta di "leggi speciali", avanzata da Antonio Di Pietro e subito accolta con entusiasmo da Roberto Maroni.

Basterebbe il tempismo dell'iniziativa a renderla sospetta; a far pensare che provenga dal ventre, più che dalla testa,come il berciare del populista che chiede a gran voce la pena di morte sull'ondata emotiva di un crimine particolarmente efferato.

Io, con la freddezza che mi posso permettere, scrivendo da così lontano, vorrei far notare che, a fronte di due o trecentomila persone presenti a quella manifestazione, a rendersi colpevoli delle violenze sono state solo poche centinaia d'incappucciati, provenienti da tutta Italia, e che questi figure erano per la maggior parte già noti alle forze dell'ordine.

Di più ancora; faccio presente che per la prima volta nella storia italiana (o quasi) il movimento ha collaborato attivamente con polizia e carabinieri, facendo del proprio meglio per isolare i violenti e arrivando ad arrestarne alcuni (tre dei dodici che, in totale, sono stati fermati durante la manifestazione; un completo fallimento delle forze dell’ordine, mal disposte sul campo e lasciate senza ordini, che è il vero scandalo segnalato da tutti i giornali stranieri; l’ennesima figuraccia nazionale e un motivo più che sufficiente per chiedere le dimissioni del ministro degli Interni e del Questore).

I "neri" sono dunque pochissimi (una micro-minoranza dentro il paese, condannata senza esitazione da tutti quanti) e privi di quell'area grigia di sostenitori e fiancheggiatori che permise lo sviluppo delle Brigate Rosse.

In questo momento, nella società italiana o nel movimento degli Indignati, sono solo poche voci, isolatissime, quelle che li giustificano.

Il più grave errore che può commettere lo Stato (sono così profondamente montanelliano da non esitare a rifarmi ad una tesi che fu di Giorgio Bocca) è di mostrare la propria debolezza certificando, proprio con l’introduzione di leggi speciali, la propria incapacità di contrastare, con l’applicazione delle leggi già esistenti, un pericolo tanto limitato.

La cosa peggiore che si possa fare è limitare la libertà personale di cittadini italiani in via preventiva, come propone Di Pietro trasformando i potenziali criminali in vere vittime di una repressione poliziesca a priori, come avviene in tutti i regimi autoritari di questo mondo.

Se si vuole creare il brodo di coltura di un nuovo terrorismo, se si vuole che i violenti rompano l’isolamento in cui ora si trovano, questa è esattamente la strada da seguire.

Ridicolo, poi, il plauso del mondo politico alle parole del prode Tonino.

Arriva da Alemanno, uno che di violenza politica sì che se ne intende e, appunto, dal ministro degli Interni che, in gioventù, azzannava i polpacci dei Carabinieri a tempo perso: gente che, considerati i precedenti e le frequentazioni giovanili, seguendo il pensiero di chi ha della prevenzione un concetto simile a quello che aveva l’OVRA, andrebbe portata in guardina prima di ogni manifestazione.

E a chi ha portato Scilipoti in parlamento, che facciamo? Sempre in sede preventiva, per il bene del Paese e la sicurezza della nostra società.
Lo mandiamo a scopare il mare, visto che non è stato neppure capace di dare un’occhiata ai candidati del proprio partitino?
Mi hai deluso profondamente, Tonino, per una volta di troppo; tanto profondamente che non considererò mai più l’idea di votarti.

Vuoi candidarti alla guida dell’Italia in questo modo? E’ questa la tua idea di come si costruisce una moderna, grande, democrazia? E’ questa la tua idea di libertà?
Da vent’anni mangi nella greppia della politica; hai raddoppiato il girovita e ti è spuntato il doppio mento. Hai perso i riflessi e il contatto con la realtà.

Leggi speciali per dire ai giovani che cosa? Non vi muovete o vi meniamo?

Beh, caro, i migliori di loro sono dei sognatori, come cerco di restare io; i peggiori sono come alcuni che siedono con te in parlamento: figuri che facendo i picchiatori hanno iniziato le proprie carriere politiche.

Vuoi salvare la pace sociale? Vuoi dimostrare d’avere a cuore il futuro dei giovani? Vuoi creare un clima di costruttiva collaborazione tra gli italiani?
Opera per far approvare delle leggi contro i reati finanziari perlomeno altrettanto severe di quelle che esistono in tutti i paesi del primo mondo e, soprattutto, fai sparire le auto blu, le scorte inutili e gli aerei di stato, oltre ad impegnarti affinché lo stipendio dei parlamentari italiani diventi simile a quello dei loro colleghi stanieri. Presenta progetti di legge per far sì che spariscano tutti quei privilegi che fanno della tua casta, una casta.

Non hai la forza per farlo in Parlamento? Bene: iniziate a dare il buon esempio voi dell'IDV; rinunciate volontariamente ad una parte di tutti quei soldi e a tutti quegli inutili simboli del potere.

Dimostrate agli italiani che volete essere davvero sulla loro stessa barca.
Ci siete già? Sì, ma voi in prima classe con le scialuppe di salvataggio a portata di mano e gli altri nelle stive.
Cieca folla da tener buona con le invenzioni di un populismo che a te e ai tuoi pari non costa nulla.

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