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La sabbia in 3D della Nuova Zelanda

Non è più tempo per i castelli di sabbia; secchielli e palette in mano a bambini con velleità da architetti. Non c'è più spazio per le piste e le biglie; giochi da film anni ottanta alla Profumo di sale, con Gerry Calà che rimorchia la moglie annoiata mentre il marito si mangia un cornetto e sfida gli amici a calcio balilla. E basta con le scritte sulla battigia al tramonto, vergate con un ramoscello annerito dall'acqua; Chiaretta & Giulio, 27 luglio Fregene.

Constanza Nightingale e David Rendu mettono in cantina i ludici feticci da spiaggia e sulle coste della Nuova Zelanda realizzano disegni di sabbia in tre dimensioni, nel progetto 3D Sand Drawing.

Giochi da artisti che si godono dalla collina di fronte perché, a camminarci sopra, tutto sembra storto, stirato e a allungato.

Persone di carne e di ossa interagiscono con le forme che emergono dalla sabbia inumidita, sovrapponendo ombre reali a quelle dei paesaggi inventati, fatte di granelli di sabbia smossa.

Qualcuno si siede sui gradoni di un tempio antico, due persone risalgono scalinate escheriane, una donna pesca da un pontile mentre qualcuno si afferra a una cima renosa per fare sci d'acqua lontano dal mare. 

Un bombardiere della seconda guerra mondiale sorvola la zona sulla quale si ergeva, non molto tempo prima, un castello sospeso nel vuoto.

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