La scuola pagana e il Miglio verde

Adro, provincia di Brescia, – absit iniuria verbis – una "scoreggia nello spazio", parafrasando il proconsole romano, famelico di grana padana, Umberto Bossi che così definiva anni fa Gianfranco Miglio, oggi celebrato in pompa magna (per la serie: magnate!).
Accomodatevi e magnate! (esclusi tutti coloro che non possono permetterselo, ovviamente). Per questi ultimi è consentito guardare.
Il “solito” folklore legaiolo inaugura la sua scuola, opera ad imperitura memoria di qualche grande mente (fonetica: gran demente).
In ogni dove l’onnipresente “cannabis leghista”, tricolore assente, crocifissi bullonati al muro presenti.
Così l’Italia del campanile oggi. L’Italia del feudo, presunta europeista, chiusa in un orrendo isolazionismo, lontana dal mondo e nemica del cosmopolitismo, l’Italia provinciale (il che non sarebbe delittuoso) se non significasse delirio pressoché collettivo, quasi da visione cinematografica.
Così nel Profondo Nord, talmente profondo da aver (quasi) toccato il fondo.
Prevedibile risposta: non possono e non devono esistere obiezioni per un’opera realizzata a costo zero. “Abbiamo tribulato!”.
Non come
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