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La patrimoniale che sarà e quella che non fu

Il governo ha allo studio una manovra dallo spiccato carattere patrimoniale: verranno colpite le seconde case e le rendite da capitale diverse da quelle fornite dai titoli di stato. Inevitabile, salvo discutere dei dettagli, ma troppo tardi.

Una classe dirigente pusillanime si riconosce perché ha il coraggio di affrontare l’impopolarità solo quando vi viene costretta dal precipitare degli eventi.

A questa categoria, a quella dei vili, appartengono tutti coloro che hanno deriso Giorgio Amato quando, un anno fa o più, ha avuto chiesto apertamente che fosse introdotta una patrimoniale.

Da destra, si era ancora al “tutto va bene, madama la marchesa”, si rise alla proposta; da sinistra, timorosi di perdere qualche punto percentuale di quella fiducia del tutto virtuale che misurano i sondaggisti, ci si precipitò a precisare che si trattava di un’idea personale di Amato e che non v’era la minima intenzione del PD di considerare una simile ipotesi. (Salvo tacere su come avrebbero recuperato le risorse che era più che evidente sarebbero state necessarie per condurre l’Italia fuori dalla crisi).

Ora appare evidente anche al peggior governo di sempre che delle tasse di carattere patrimoniale, le chiamerà poi come vorrà, sono assolutamente necessarie; che, arrivati in fondo al barile, non c’è altro posto dove trovare i denari che i mercati (sì, i mercati , non l’Europa) ci impongono di raccattare.

La differenza fondamentale tra fare ora e fare allora sta in due punti. 

Si fosse fatta una seria patrimoniale due anni fa (dopo le decisioni prese a Toronto dai grandi della terra di affrontare la crisi senza fare nuovi debiti, era, per l’Italia, già inevitabile), sottraendo denari alla tesaurizzazione e alla speculazione si sarebbe potuto prendere qualche misura per la difesa del mercato interno; si sarebbe potuto, insomma, stimolare la crescita economica riversando, in pensioni e stipendi, una parte di quei denari che sono stati lasciati nelle tasche dei più ricchi tra gli italiani a far nulla o, se usati in determinate attività speculative, a far danni.

Una maggior crescita economica avrebbe permesso di limitare quella del rapporto tra debito e Pil, indicatore chiave della salute delle nostre finanze.

Di più; anticipando e destinando una parte dei capitali raccolti al raggiungimento del pareggio di bilancio, si sarebbero convinti i mercati che l’Italia era un paese di fatto diverso da Grecia o Portogallo; che il suo debito era un investimento sicuro e che, come tale, andava remunerato poco più di quello tedesco.

Lo spread Btp/Bund, anziché costarci una cinquantina di miliardi all’anno, avrebbe potuto costarcene, a questo punto, solo una decina. Per aver taciuto agli italiani quanto grave fosse la situazione, per averla nascosta anche a se stessi, i nostri dirigenti ci stanno gà costando decine di miliardi all’anno.

In questo, nel non aver proposto misure adeguate per affrontare il ciclone che si stava avvicinando, non è da qualunquisti dire che destra e sinistra sono state del tutto simili; fatti i doverosi distinguo, (mentre Berlusconi ed i suoi negavano l'esistenza della crisi, Bersani & Co. la sottolineavano, ma i loro rimedi non andavano oltre le solite e inutili dichiarazioni di principio) colpevoli dello stesso populismo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.107) 11 agosto 2011 17:54

    signor autore dell’articolo...la patrimoniale è stata ch9iesta di continuo dai partiti di sinistra prima che Amato avesse la più pallida idea di cosa si trattasse...amato in tal senso non è per nulla un precursore, ma fa pare dei pusillanimi da lei citati...

  • Di (---.---.---.107) 11 agosto 2011 17:57

    e per sinistra certo non intendo il PD !!

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.168) 11 agosto 2011 18:14
    Damiano Mazzotti

    Voglio essere ancora controcorrente... Sarebbe anche giusta la patrimoniale, anche salata, ma dopo dovrebbero dimettersi tutti e lasciare spazio ai giovani e alla società civile...

    E tutti intendo dal Presidente della Repubblica al presidente della camera e sciogliere il Parlamento... Daremmo un esempio al mondo intero... E invece se durano così verranno presi tutti a pomodori in faccia... e mele nella crapa e nella schiena...

    • Di (---.---.---.107) 11 agosto 2011 18:49

      la patrimoniale quella vera ( sui capitali finanziari investitti a lungo termine, e sugli immobili, VEDI L’ICI ABROGATA DA QUESTO GOVERNO ANCHE PER CCOLORO CHE AVEVANO ABITAZIONI DI MEDIO GRANDI DIMENSIONI,ed escludendo solo quelle di lusso...differentemente da quello che aveva fatto Prodi, ED ORA IL GOVERNO È QUÌ A CHIAGNERE CHE NON RIESCE A PAGARE I DEBITI CHE LUI STESSO HA CREATO ELIMINANDO QUASI COMPLETAMENTE L’ICI SULLLA PRIMA CASA !! E SE NON ERA UNA PATRIMONIALE L’ICI ...!!) era giusta già 10 anni fa...quella che sembra prosepttarsi, è invece la tassazione sul capital finanziario dei conti correnti, già tassata al 27% ( una delle taassazioni più elevate sui "risparmi") , più correttamente liquidità finanziaria, quella che può servire a spese necessarie nel breve periodo riducendo ulteriormente la capacità d’acquisto...TANTO PER RILANCIARE L’ECONOMIA ED IL BENESSERE DEI CITTADINI COMUNI (???)...

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