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La maggioranza perde pezzi. Addio o arrivederci monsieur Silviò?

Ieri al G20 che si tiene a Cannes, si aggirava un uomo solo e disperato: il premier italiano. Chissà cosa avranno pensato Angela Merkel, ma anche Obama e Sarkozy, vedendo quell’uomo bassino e con l’aria da furbetto, che solitamente rallegrava i seriosi consessi internazionali, seduto in disparte solo e triste. Come un uomo qualunque.

Tra i grandi della terra, era tutto un sussurrare ed un parlottare. Silvio non è più quello di una volta. Non fa più le corna, non racconta barzellette ma soprattuto non ride più a crepa pelle. Erano belli i tempi in cui li faceva aspettare, attardandosi al telefono, intento come al solito a salvare il mondo. Adesso sembra l’ombra di se stesso. Deve essere successo qualcosa.

Basta tornare in Italia e si comprende il perché. Mentre le chanteur Mariano Apicella rimandava per ovvi motivi di opportunità l’uscita dell’album "Il Vero Amore" che vede Silvio Berlusconi cantore appassionato come Carla Bruni, Francesco Storace, leader de La Destra, aggiornava la sua pagina di facebook con l’inequivocabile frase: "Quei deputati che in queste ore cambiano partito mentre Berlusconi è a Cannes per l’Italia, meriterebbero di essere fucilati alla schiena". A parte i francesismi dell’ex presidente della regione Lazio un tempo noto come Epurator, qualcosa si sta smuovendo veramente. Lo smottamento è iniziato.

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I moviementi tellurici che investono la maggioranza stanno diventando un vero e proprio terremoto che rischia di radere al suolo non solo il governo ma anche quel movimento politico, culturale e soprattutto antropologico che in questi anni ha preso il nome di berlusconismo. Come potrebbe rallegrarsene quindi Silvio, che mentre cerca di tenere alto il buon nome dell’Italia a Cannes, viene pugnalato alle spalle in patria, ed al chiuso delle aule parlamentari?

I deputati Ida D’Ippolito ed Alessio Bonciani sono passati dal Pdl all’Udc. Sei deputati del partito del Popolo delle Libertà tra cui 3 fedelissimi come Roberto Antonione, Isabella Bertollini e Giorgio Stracquadanio hanno mandato una missiva al Corriere della Sera chiedendo discontinuità ed in sostanza un nuovo governo. L’insostenibile On. Maurizio Paniz che solamente pochi mesi fa incantava il Parlamento con la storia di Ruby Rubacuori nipote di Mubarak, candida Letta o Schifani a Palazzo Chigi. I deputati di Popolo e Territorio Amerigo Porfidia, Elio Belcastro e Arturo Iannaccone lasciano il gruppo, per costituire una componente autonoma nel Misto, dicendo addio alla stampella del governo fondata da Scilipoti. Anch'esso incerto se votare o no la prossima fiducia.

Mentre Adolfo Urso, Andrea Ronchi, Pippo Scalia, ed Antonio Buonfiglio, ex Pdl transitati nell’opposizione per poi rientrare in maggioranza, stanno per formare una nuova componente che oscilla tra Fini e Berlusconi, la lunga lista di scontenti che potrebbero decratare la fine della legislatura, si allarga pericolosamente: Roberto Tortoli, Antonio Milo, Pippo Gianni, e Giancarlo Mazzucca, sarebbero le new entries. In tutto questo il sottosegretario Enzo Scotti ieri ha dichiarato: “Un nuovo governo è l'unico scenario possibile”. Mentre Giuliano Cazzola esponente di punta del Pdl ha detto ai giornalisti "il governo si dimetta. Così si schiatta, è una follia".

Questa sarebbe la maggioranza unita e coesa che dovrebbe portare l’Italia fuori dalle secche della crisi? Non scherziamo. Questa è la fine di Silvio Berlusconi, che cosciente del proprio fallimento ieri si aggirava come un ectoplasma tra i capi di Stato delle maggiori potenze mondiali. Il G20 che si chiude oggi potrebbe rappresentare l’ultima passerella internazione per il Cavaliere. Per questo tutti, tra le delegazioni governative, ieri si chiedevano ironicamente: chi salverà adesso l’italia? Ed il mondo? Fortunatamente per gli italiani e gli europei non Silvio Berlusconi, che ogni giorno esce sempre più di scena. Sempre più mestamente.

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