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La felicità è verde

"Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità" diceva Sigmund Freud nel suo "Il disagio della civiltà" del 1929. E non aveva tutti i torti. In un periodo di crisi come quello attuale, in cui arrivare a fine mese è sempre più difficile, in cui i rapporti sociali sono messi a dura prova dai social network e dagli onnipresenti cellulari, in cui anche le emozioni sembrano schiacciate dalla frenesìa della quotidianità...

E' in tempi come questi dicevo, che raggiungere la felicità sembra ancora più complesso. Certo, la ricchezza economica può regalarci momentanee illusioni, pillole di felicità il cui effetto svanisce in tempi brevi. E se "i soldi non fanno la felicità", secondo un recente studio americano pubblicato su Science, l'ambiente sì. La ricerca, condotta dal Department of Housing and Urban Development degli Stati Uniti, dimostra che vivere in un quartiere piuttosto che un altro può fare la differenza non solo per la nostra salute, ma anche per la nostra felicità. I ricercatori hanno assegnato a migliaia di famiglie residenti in quartieri molto popolari di New York, Los Angeles, Chicago, Boston e Baltimora dei voucher per alloggi situati in quartieri vicini, ma più residenziali. I risultati (la ricerca è durata 15 anni) hanno messo in evidenza che coloro che si erano trasferiti vivevano in una sensazione di maggiore benessere rispetto ad un gruppo di controllo che, non avendo ricevuto il sussidio, viveva ancora nel quartiere popolare in cui abitava.

Il maggiore benessere e la sensazione di felicità dovevano dipendere esclusivamente dall'ambiente, dal momento che la maggior parte non aveva comunque migliorato la propria situazione economico-sociale. Tra i principali fattori che in un ambiente influenzano lo stato di benessere vi sono il verde pubblico e i servizi erogati dalla zona in cui si abita. Dopo avere letto questa notizia, il mio occhio cade su un dossier pubblicato da Repubblica che mette in evidenza che le nostre città hanno sempre meno verde. Malattie delle piante, l'esigenza di nuovi posti auto, i fondi comunali insufficenti stanno decimando strade e parchi. A guidare la triste classifica Roma, dove negli ultimi due anni, sono stati sradicati 6.647 esemplari, appena 2.198 sono stati sostituiti. Non sono numeri confortanti, soprattutto perché condizionano la nostra felicità!

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