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La Rivoluzione "incivile" di Ingroia

Tra i vari slogan del neopartito della "Rivoluzione Civile", gli "ingroiani" (tanto simili ai grillini) hanno rispolverato quello di Peppino Impastato: "La mafia è una montagna di merda". 

Sono d'accordo e anche il sottoscritto la combatte (in questo sito potrete anche leggere alcune mie inchieste)! Ed è proprio per questo che trovo indecente, oltre al fatto che sia una figura rappresentante di un Potere (quello Giudiziario) che non deve essere assolutamente sovrapposto a quello politico, candidare un magistrato che ha fallito nel suo operato.

Oltretutto affidandosi al figlio di Ciancimino rivelatosi con il tempo inaffidabile e avendo avuto come braccio destro una talpa della mafia stessa (il Maresciallo della GdF nella DIA di Palermo, Giuseppe “Pippo” Ciuro); e tutto a sua insaputa. Ha fallito come magistrato, a differenza di un Falcone o di un Borsellino che ottennero condanne grazie al Maxiprocesso nonostante le intimidazioni, ma agli occhi della gente che crede in lui sembra un vincente. In cosa, è tutto ancora da capire.

Inoltre, come se non bastasse, abbandona la Procura di Palermo (a lavoro non portato a termine) lasciando soli i suoi colleghi per lavorare con l'ONU in Guatemala: l'ennesimo lavoro non finito (e forse mai svolto) perché ha scelto di "scendere in campo". Io tutto questo lo trovo vergognoso e irrispettoso anche nei confronti dei familiari delle vittime della mafia che credevano, ingenuamente, in lui: lavori lasciati sistematicamente incompleti. Trovo vergognoso che la sinistra "alternativa" abbia di fatto spianato la strada al nuovo Di Pietro della situazione. Non è cambiato nulla. Si ripropongono cose giù viste. Cambiare si può, ma non così.

E perché non cambia nulla, ma si ripropongono i soliti vecchi schemi? E come mai la sinistra "alternativa" per meri scopi elettorali ha creato questa alleanza? Ma la domanda da fare è soprattutto questa: come mai anche la base di sinistra è infettata da quell'ideologia, un tempo appartenente alla destra sociale, che evoca la legge come cura dei mali? Ovvero l'evocazione di uno Stato "penale" e con un'etica fascista dello Stato?


Per rispondere a queste domande noi tutti dobbiamo studiare e approfondire di più! Non leggiamo i soliti libri che vengono sponsorizzati, non attingiamo sempre dalle solite fonti che vanno di moda tra chi pensa di andare contro: approfondiamo le notizie, non prendiamo per buono tutto quello che viene detto, non lasciamoci sedurre dagli slogan facili perché molto spesso nascondono il peggior populismo e sopratutto non lasciamoci trasportare dal mal di pancia.

Non lasciamoci ingannare da tutti quei Poteri, come quello della Magistratura, che si fanno scudo dalle poche persone in gamba per rafforzare sopratutto i loro privilegi e prepotenza. Ancor peggio quando si mettono in Politica. Il Sistema si regge e si auto rigenera facendo espellere ogni tanto le cosiddette "mele marce". E finiamola di abusare della parola "legalità": essa non è un valore assoluto. 

Vi ricordo che il legalitarismo è un'ideologia di destra. Perché? Perché il legalitarismo è sempre una posizione subalterna al potere. Quanto volte abbiamo sentito dire che “la legge, il rigore, sono gli unici strumenti di difesa dei deboli dai forti”? E’ un imbroglio! La legge è sempre fatta dal più forte e applicata dal più forte. E il legalitarismo è quella pratica politica che trasforma la legge in un feticcio, cioè la mette sopra alla lotta politica, sopra ai movimenti della cultura, alle conquiste dell’opinione pubblica, alla modifica dei rapporti di forza tra le classi, le persone, le idee. 

Il legalitarismo che ha infettato la sinistra e ha portato all'acclamazione gli uomini difensori del Potere Costituito e che, coerentemente con la loro visione, difendono i funzionari del G8 condannati (sì, sto parlando nuovamente di Ingroia), è l'opposto di una rivoluzione (in)civile: è conservazione!

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.200) 8 gennaio 2013 13:29
    Giacomo Nigro

    Simpatizzo per questo movimento ma il nome così in evidenza del candidato premier esalta un aspetto che contrasta con l’idea di un movimento civile partecipato. Occorrerebbe, nonostante il poco tempo a disposizione, cercare un equilibrio. Ingroia, da partigiano della Costituzione a PARTIGIANO DELLA SUA ATTUAZIONE questa si che sarebbe una grande rivoluzione civile! Personalmente continuo a pensare che questi grandi magistrati mancheranno al corpo dello Stato preposto all’amministrazione della Giustizia, ma in tempi di emergenza non si va tanto per il sottile.

    • Di (---.---.---.192) 17 gennaio 2013 21:13

      DICESI MOVIMENTO DI ORGANIZAZZIONE DI RAGAZZI,ADULTI,SIGNORE CHE VOGLIONO MIGLIORARE UNA COSA AIUTANDOSI FRA DI LORO IN QUALUNQUE MODO........................RIVOLUZIONE CIVILE E UNA COSA CHE CONFONDE LE IDEE IN QUANTO NON E UN MOVIMENTO MA UN PARTITO SOSTENUTO DA PIU PARTITI.........SEL,VERDI,IDV,PC,E I RADICALI CI STANNO PENSANDO...................................DI MOVIMENTO NE ESISTE SOLO 1 E CI FACCIAMO UN MAZZO COSI.MOVIMENTO5STELLE

  • Di (---.---.---.87) 8 gennaio 2013 17:53

    incredibile un post privo di ogni logica,
    sono assolutamente in disaccordo.

  • Di (---.---.---.11) 8 gennaio 2013 18:53

    la legge come cura dei mali il legalitarismo è un’ideologia di destra

     Stato "penale un’etica fascista dello Stato

    E’ inutile che arzigogoli, l’Italia è un paese profodamente corrotto, è nato così e tale è rimasto.

    Per capire il peso della corruzione basta guardare le opere di alcuni autori che se ne sono occupati (Donatella Della Porta, Alberto Vannucci, Ivan Ciccone, Sergio Turone, Bernardo G. Mattarella) oppure le classifiche di Trasparency International.

    La corruzione non solo comporta il furto annuale a ogni italiano di 1000 mille euro, ma ha svariati effetti deleteri sulla tenuta sociale e sull’economia dell’Italia, inoltre è mediante atti corruttivi che i clan mafiosi penetrano nello Stato piegandolo ai propri scopi loschi.

    Anche la lotta alla corruzione è una strada obbligata se vogliamo che il nostro apparato produttivo recuperi competitività. Senza di essa il ceto politico italiano non diventerà mai civile.

    Non si trova nulla da dire quando il parlamento viene riempito di zoccole, pornostar e ladri, e ci si scandalizza per la presenza di magistrati.

    Io non voterei mai per l’accozzaglia messa insieme intorno a Ingroia, ma bisogna pur capire che l’iniziativa di Napolitano sul conflitto di competenze spinse il magistrato in una pericolosissima posizione di isolamento, attaccato da tutti a destra e a sinsitra in maniera vergognosa. Tutti sanno cosa significa in Sicilia l’isolamento. Di quì la "fuga" in Guatemala prima e il passaggio alla politica dopo.

  • Di Toscana (---.---.---.56) 8 gennaio 2013 21:50

    Ono un salto nel buio le prossime elezioni!
    Un saluto dalla Toscana

  • Di (---.---.---.12) 8 gennaio 2013 21:59

    articolo vergognoso, accuse gratuite e prive di fondamento. trovo inoltre offensivo strumentalizzare in questo modo i nomi di due persone morte nello svolgimento del loro lavoro.

  • Di (---.---.---.86) 9 gennaio 2013 11:57

    la volpe e l’uva! articolo INDECENTE Ingroia sa quel che fa, gli intelligenti possono comprendere gli stolti straparlano senza pudore alcuno! RIVOLUZIONE CIVILE ANCHE PER QUESTO!

  • Di (---.---.---.181) 9 gennaio 2013 19:35

    "Non prendiamo per buono tutto quello che viene detto", dici nel pezzo. Hai ragione. Io comincio dal tuo articolo indecoroso.

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