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L’insostenibile leggerezza dell’opporsi

 

Le recenti vicende di "Puttanopoli" e "Boffo-Feltri" hanno registrato le solite, granitiche incapacità di opporsi di tutte quelle anime che vanno da Repubblica all’Idv , passando per Pd e Udc.

Prender in capo la faccenda "Boffo-Feltri" come esempio di macelleria mediatica è quantomeno inopportuno se non totalmente fuorviante.

E facile capire come la faccenda Boffo sia soltanto una questione interna all’apparato ecclesiale-politico e che essa rappresenti soltanto la punta dell’iceberg delle lotte interne e intestine tra le varie anime che popolano l’ambiente ecclesiale.Troppo forte è il rapporto tra Vaticano e Berlusconi. Un rapporto che si prolunga da decenni.

 
Ci si aspetta quindi che chi è addentro a queste questioni (i giornalisti) non ci caschi, e non rincorra la notizia. E’ capibile la voglia di attaccare il sistema di regime "mediocratico" imposto dalla casta Berlusconiani, ma come direbbe qualcuno "...la fuori c’è un mondo!".

ll solo fatto della dimostrata appartenenza di Silvio Berlusconi alla P2 dovrebbe obbligare i politici e i giornali dell’opposizione a pigiare su questa tasto per anni e anni. Invece sembra esista una sorta di data di scadenza dei fatti. Una data che porti in prescrizione i misfatti.


E poi abbiamo operai sui tetti, il mondo culturale italiano che spazia dagli studenti agli insegnanti in protesta, precari che vanno a bussare alle porte delle Chiese, sanità a pezzi, forze dell’ordine senza fondi, strani rapporti di parlamentari con organizzazioni mafiose.

C’è talmente tanta carne al fuoco che vi è solo l’imbarazzo della scelta.
La frase che spesso si sente "in un altro paese Silvio Berlusconi si sarebbe dimesso da un pezzo" qui in Italia trova il tempo che trova, ma non perchè Berlusconi ha un comportamente particolarmente despotico ma per altri semplici motivi. In un paese "normale" chi sbaglia si dimette, e questo succede perchè le opposizioni o le varie componenti che formano l’opposizione iniziano a protestare in modo man mano più vibrante finchè non trasmettono il sentimento di protesta e di indignazione alla popolazione in toto. Quindi succede che, per evitare disagi sociali chi ha compiuto il misfatto passa la "mano", non necessariamente a qualcuno più pulito di lui.

Certo, in Italia il quasi totale asservimento mediatico non facilità il compito, ma chi cerca di fregiarsi del titolo di "opposizione" provasse ad organizzare manifestazioni su manifestazioni. Provasse a sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica che non è più dormiente, ma che necessita di essere canalizzata e organizzata.

Qui l’opposizione aspetta, non si sbilancia, evitando di rischiare di compromettersi troppo con affermazioni che forse non potrebbe poi supportare nel momento in cui sarà al potere. Lascia che siano i fatti, la crisi, la povertà della gente a portarli al potere quando sarà .Ma è opposizione questa?

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