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L’anomalo CV Scientifico in Chimica Ambientale di Franco Battaglia, il difensore del nucleare

E amico di Berlusconi.

Ieri sera è comparso, come già altre volte, il professor Franco Battaglia a difendere "scientificamente" le ragioni pro-nucleare. Il professor Battaglia ha la caratteristica di presentarsi come esperto tecnico-scientifico sull'argomento della gestione dell'energia. Allora sono andato a cercare informazioni su di lui in rete, per capire quali siano le sue competenze scientifiche e il suo curriculum. 

Risulta professore associato all'Università di Modena, nel dipartimento di Ingegneria, cattedra di Chimica Ambientale (CHIM/12 CHIMICA DELL'AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI). Ottenere queste informazioni ufficiali non è facile, però. Il sito diretto risulta "bucato" (da hacker ambientalisti?) e quindi bisogna andare sul sito del personale dell'Università di Modena e cercare "Battaglia Francesco". 

Da qui risulta il suo curriculum accademico che riassumo brevemente. Si laurea in Chimica a Catania nel 1979 e poi vola in USA dove consegue un dottorato in Chimica Fisica (quindi è proprio un collega) all'Università di Rochester nel 1985. Al suo attivo troviamo articoli sulle migliori riviste internazionali (ovvero quelle dove si passa il cosiddetto "referaggio") di chimica-fisica (Journal of Chemical PhysicsJournal of Physical ChemistrySurface Science) in quel periodo (anni 80). 


Diventa quindi (conseguentemente al suo curriculum) ricercatore in Italia in chimica fisica teorica all'Università di Roma II nel 1984 e professore associato nella stessa specialità prima all'Università della Basilicata (1987-1995) e poi a Roma Tre (1995-2000). In questo periodo la sua attività sembra spostarsi sempre più verso gli aspetti didattici, essendo autore sia di libri per ricercatori, come per esempio Fundamentals of Chemical Physics insieme a T.F.George edito Kluwert, che per studenti, come Fondamenti di Chimica Fisica, edito da CEDAM (qui si possono trovare i suoi titoli principali anche di quel periodo). 

Quindi una onesta carriera nella chimica fisica teorica, che è quella "cosa" che studia come avvengono i processi molecolari elementari attraverso modelli matematici (per dirla in poche parole). 

Nel 2000 poi l'illuminazione: diventa associato in Chimica Ambientale e si sposta a Modena. Allora sono andato a cercare le sue pubblicazioni scientifiche in materia, sia prima sia dopo del suo passaggio di cattedra, magari è riuscito nel sogno di molti: unire i modelli teorici con le osservabili sperimentali macroscopiche di interesse sociale. Purtroppo però non sono riuscito a trovare molto di più, per ora, che libri editi da 21mo secolo, la cui scientificità è curiosamente introdotta da Berlusconi, Belpietro, Brunetta (e questi libri non sono sottoposti ad alcuna peer-review, se c'è una casa editrice che li pubblica sono pubblicati, senza alcun controllo "scientifico") e alcune pubblicazioni della NIPCC, ovvero l'IPCC dei "negazionisti" del cambiamento climatico (potete scaricare una sua presentazione qui). Pubblicazioni che possiamo definire "meno scientifiche" del suo periodo precedente e che sono tutte successive al 2000.

Ora, se ciò che va affermando in tv fosse corretto, le pubblicazioni su Nature, Science, PNAS abbonderebbero. Io ancora non sono riuscito a trovarle.

I commenti più votati

  • Di paolo (---.---.---.162) 3 giugno 2011 15:24

    Caro Riccardo ,premesso che al sottoscritto del prof. Franco Battaglia non importa nulla e che su alcune sue affermazioni ho anch’io delle perplessità, non ho ben capito il senso dell’articolo e soprattutto la premessa nel titolo sull’ "anomalo CV ". Vada pure per l’indagine conoscitiva tesa ad appurare gli accrediti scientifici ,anche se non ho idea di cos’altro di più ti serviva per una valutazione di merito nelle dichiarazioni che ha fatto, però , stabilito che non è un idraulico od un gelataio , possiamo valutarlo per quello che afferma o dobbiamo formarci un’opinione soltanto per i suoi referenti politico editoriali ? 

    Ho capito che non condividi nulla di quello che dice , ma non sarebbe più giusto confutarlo puntualmente invece di ironizzare sulle sue competenze?
    ciao
  • Di (---.---.---.150) 4 giugno 2011 16:57

    E’ a tutti noto che l’areo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: il rapporto morti per incidenti di volo per km percorsi è di gran lunga il più basso al mondo.
    Solo in ITALIA però i morti sulle strade sono 7.000 circa in un anno e nessuno ci fa caso, ma quando cade un aereo e muoiono 200 persone l’impressione è maggiore. Ultimamente si fa un gran parlare di Chernobyl e Fukushima: nel primo sito ci furono 50 morti da nucleare ma in quest’ultimo posto sono morti in 20.000, non per il nucleare, ma per lo tsunami e/o il terremoto. Tutti però sono convinti che sono morti per il nucleare. 
    E’ certamente giusto preoccuparsi delle radiazioni, ma dovrebbe essere un confronto tra esperti con documenti certi e incontrovertibili: attualmente i dati sono molto discordanti, ma non drammatici come qualcuno vuol far credere. 
    Tutto il progresso umano è stato contraddistinto da morti. Per il nucleare è come per l’aereo: rimane il mezzo di produzione di e.e. di gran lunga con il minor numero di vittime.
    Nessuno dice niente, ne ci si preoccupa, se sul Vesuvio vivono un milione di persone: ed è un vulcano che potrebbe svegliarsi in qualsiasi momento. Numero morti ? 
    Si contesta il prof Battaglia che pone una domanda semplice da elettrotecnico e non da scienziato nucleare: alle 7 di sera in inverno c’è il picco della richiesta di e.e.: chi la deve produrre istantaneamente per evitare il black out della rete nazionale ? (elementare Watson) risposta solo le centrali termoelettriche a combustibili fossili di immediato avviamento (carbone, petrolio, nucleare e gas naturale). Non certo le centrali fotovoltaiche (potrebbe non esserci il sole), quelle eoliche (potrebbe non esserci il vento), quelle idroelettrche (in genere stanno ricaricando i bacini idrici approffitando del basso costo dell’energia) o il solare termodinamico che è una tecnologia promettente ma non disponibile per il prossimo futuro.
    Per me si può rinunciare al nucleare solo nel momento in cui qualcuno da indicazioni chiare con cosa sostituirlo (attualmente il 30% dell’e.e. è prodotta con il nucleare in Europa).
    Certo che, se come De Magistri a Napoli ha dato da intendere che in un anno passa al 70% della raccolta differenziata (adesso non si arriva al 15%) senza ricorrere a nuovi termovalorizzatori, impianti di compost e di RDF e comunque risolve il problema di rifiuti, siamo fritti ed i Napoletani continueranno ad avere la spazzatura in strada per molti anni a venire.
    Questi sono argomenti seri per il futuro della comunità: non c’è più posto per i demagoghi. Se no, diventerà veramente una questione di vita o di morte, (sicuramente di regresso della civiltà) ma all’incontrario di quello che vuol dire Celentano nelle sue intemerate televisive.
    Facciamo parlare i nostri scienziati Veronesi, Rubbia, Hack, ecc e non i soliti Verdi che mai nulla hanno prodotto. 

  • Di (---.---.---.92) 19 febbraio 2012 15:54

    Il prof. Battaglia è una delle pochissime e preziosissime voci "nel deserto" dell’Italia di oggi.
    Egli non esprime solamente pareri ma induce ad essere razionali nei comportamenti e nelle scelte.
    Egli espone fatti comprensibili e facili da verificare, specialmente oggi con la diffusione di Internet e della conoscenza globale.
    Di sicuro invece chi si fida della "media" dei Media nazionali ( i mezzi di comunicazione in Italia sono in stragrande maggioranza organi di propaganda di una Sinistra cattiva e morente) il professore appare un pazzo controcorrente, ma questo è solo perchè sono invece gli organi d’informazione nazionali che continuano a diffondere ignoranza e disinformazione, non per malafede dei connazionali ma per semplicemente per quella stupidità ed ignoranza che dilagano sui temi ambientali, per colpa degli ambientalisti e dei Verdi, capaci di distruggere ma incapaci di creare.
    Il professore è un chimico come lo sono io e come me ha l’abitudine a ragionare sapendo che la realtà davanti ai nostri occhi va indagata a fondo per essere capita, che la vita è basata su equilibri profondi e che le apparenze rappresentano la realtà ma che se non si segue il giusto metodo la sua interpretazione può trarre in inganno.

  • Di Riccardo Spezia (---.---.---.185) 3 giugno 2011 15:59
    Riccardo Spezia

    "Ma anche" si, paolo.

    Però penso anche che se uno si presenta come responsabile magari scientifico di un partito politico è una cosa (ed è legittimo magari non essere esperto dell’argomento di cui si tratta), ma se si presenta come scienziato dell’argomento, allora il pubblico deve pur sapere "da che pulpito" viene la predica. Insomma è come dire "vedo" ...

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.162) 3 giugno 2011 15:24

    Caro Riccardo ,premesso che al sottoscritto del prof. Franco Battaglia non importa nulla e che su alcune sue affermazioni ho anch’io delle perplessità, non ho ben capito il senso dell’articolo e soprattutto la premessa nel titolo sull’ "anomalo CV ". Vada pure per l’indagine conoscitiva tesa ad appurare gli accrediti scientifici ,anche se non ho idea di cos’altro di più ti serviva per una valutazione di merito nelle dichiarazioni che ha fatto, però , stabilito che non è un idraulico od un gelataio , possiamo valutarlo per quello che afferma o dobbiamo formarci un’opinione soltanto per i suoi referenti politico editoriali ? 

    Ho capito che non condividi nulla di quello che dice , ma non sarebbe più giusto confutarlo puntualmente invece di ironizzare sulle sue competenze?
    ciao
    • Di Riccardo Spezia (---.---.---.185) 3 giugno 2011 15:59
      Riccardo Spezia

      "Ma anche" si, paolo.

      Però penso anche che se uno si presenta come responsabile magari scientifico di un partito politico è una cosa (ed è legittimo magari non essere esperto dell’argomento di cui si tratta), ma se si presenta come scienziato dell’argomento, allora il pubblico deve pur sapere "da che pulpito" viene la predica. Insomma è come dire "vedo" ...

  • Di (---.---.---.156) 3 giugno 2011 18:06

    guarda che la credibilità è tutto. Non é che uno che si sia costruito una onesta reputazione di cardiologo poi a un certo punto si mette a fare l’ortopedico o il ginecologo con la stessa autorevolezza. 

    Il prof Battaglia oltretutto in questi suoi cambi di specialità (chimico-fisico- poi climatologo - poi esperto nucleare) ha preso alcune posizioni , come quelle del negazionismo climatico, che sono estremamente discutibili, e hanno pochissimo (o nessun) seguito nella comunitá scientifica. Il che diciamo tende a farmi prendere un po’ con le molle le sue affermazioni, ecco.

  • Di paolo (---.---.---.162) 4 giugno 2011 09:45

    No , calma e gesso . Ripeto che non ho alcuna intenzione di difendere Franco ( o Francesco)Battaglia e neppure la parte politica che rappresenta che è lontana da me anni luce ,cosi’ come tanto meno la sua coerenza in materia di clima , visto che la penso in maniera esattamente opposta ,tuttavia io non ho mai sentito Battaglia proporsi come " esperto nucleare" . E’ un chimico fisico ,non un fornaio ,si è dedicato ai problemi energetici e credo abbia tutte le basi culturali necessarie per formarsi un’opinione .

    Se applichiamo questo criterio restrittivo ,qui non può parlare più nessuno .Nessuno chiede i dettagli costruttivi di una centrale elettronucleare o i principi di fisica teorica alla base del suo funzionamento. 
    E questo è proprio il motivo per cui , da mesi ,sto sostenendo la necessità di dibattiti televisivi tra soggetti ciascuno con proprie competenze specifiche e invece assisto a dibattiti tra giornalisti ,politici ,opinion maker e raffazzonati di ogni genere . Non è materia per tutti ed in questo desolante panorama culturale ,francamente l’opinione tecnico scientifica del prof. Battaglia mi sembra la meno scandalosa , a parte alcuni eccessi di cui ovviamente si assume le proprie responsabilità . 
    Mi piacerebbe per esempio che quando minimizza gli effetti delle radiazioni ionizzanti , ci fosse un radiologo di comprovato valore che confuta le sue tesi . Oppure che quando dice che le rinnovabili non possono colmare il gap del fabbisogno energetico , ci fosse un’ingegnere elettrotecnico o chi per lui che lo confuta adeguatamente . Perchè una cosa certa è che Battaglia ,oltre a forzature non condivisibili , dice anche cose tecnicamente sacrosante , c’è poco da ridire.
    Poi il retroterra politico è un’altra cosa.
    • Di Riccardo Spezia (---.---.---.185) 4 giugno 2011 10:01
      Riccardo Spezia

      Paolo, il punto è proprio che Battaglia si pone come "esperto del campo", ovvero di gestione dell’energia, non come opinionista del pdl (cosa che sarebbe invece pienamente legittima, ci mancherebbe), ma come chimico ambientale, anzi quasi come uno esperto di problemi integrati ambientali, economici etc ..., quando abbiamo visto che è un chimico-fisico-teorico (o almeno lo è stato prima che fosse colto sulla via di Damasco ...). Ognuno può e deve esprimere la propria opinione, ci mancherebbe, però non farsi passare per quello che probabilmente non è ....

    • Di (---.---.---.164) 19 febbraio 2012 19:50

      G.le Spiezia,

      Lei ragiona come se in ambito scientifico le discipline fossero rigidamente separate, mentre è forse - e dico forse - più facile stabilire una settorializzazione nell’applicazione delle informazioni.
      Non mi stupisce assolutamente che Battaglia si ponga come esperto delle discipline ambientali, perché le assicuro di aver visto fior di esperti del campo nascere con formazione differente sulla carta. Direi che è normalissimo, estremamente comune.

      La gente tende ingenuamente a distinguere tra chimica, fisica... come se fossero discipline separate. Le assicuro che più le si studia, più i confini tra le materie si perdono e ci si rende conto di parlare della stessa cosa vista con approcci diversi.

      Dia uno sguardo ai curriculum vitae dei maggiori docenti universitari di discipline scientifiche e scoprirà che raramente hanno proseguito nel campo corrispondente alla propria laurea. Anche perché certi temi, come quello ambientale, fino a qualche anno fa non erano neanche di interesse scientifico, non essendo il problema così pressante come al momento. O pensa che le implicazioni ambientali di ogni tecnologia fossero note sin dall’antica grecia? Si studiano quando si pone il problema. L’approccio ambientale della scienza è relativamente recente.
    • Di (---.---.---.209) 7 agosto 2014 17:10

      Purtroppo quando uno si presente come "scienziato" pretende un accredito di autorevolezza che deve dimostrare di essersi guadagnato. Se la competenza di Battaglia sul nucleare o sull’ambiente è sostanzialmente pari alla mia, la sua opinione vale quanto la mia e dunque non si capisce perché lui stia in televisione ed io no (a parte ovviamente il fatto che sia amico di Berlusconi). Se uno afferma di essere uno scienziato e sostiene il modello tolemaico dell’universo non dimostra grande credibilità.

      Quanto alle affermazioni sulla sicurezza dei voli (che non discuto più di tanto) bisogna tener presente che quei dati sono delle compagnie aeree. Bisognerebbe pesare gli incidenti sulle ore di spostamento moltiplicate per persona e non sui chilometri! Perché è chiaro che se 100 persone volano in due ore da Venezia a Londra abbiamo ottenuto 250000 chilometri e per farli in automobile 100 persone impiegano almeno 24 ore. Con 24 ore in giro sulle strade la probabilità di incidente aumenta.
      Ecco perché la scienza è una cosa seria: i dati sparati lì senza criterio possono essere utilizzati per sostenere qualsiasi tesi, è l’affidabilità dell’analisi che uno si aspetta da uno che si accredita come scienziato.

      Arriviamo dunque alla storia del picco delle 19.00. Quello del "professore" è veramente un punto di vista molto ristretto.
      Le leggi di base dell’economia non sono troppo difficili, ma i risultati possono essere molto vari, ed anche in questo campo alcuni matematici più competenti del nostro eroe hanno rimediato qualche nobel analizzando il formarsi degli equilibri...

      Ad esempio: 

      Oggi se comprate corrente alle 12.00 siete in fascia 1 (la più cara). Se il fotovoltaico si diffondesse capillarmente probabilmente avremmo un surplus di corrente alle 12.00 (nonostante il grande assorbimento di attività economiche ed industrie) e quindi il prezzo della corrente alle 12.00 calerebbe tantissimo. A questo punto le centrali idroelettriche utilizzerebbero quelle ore per "rimpolpare" i propri bacini e non quelle serali. Qualcuno potrebbe addirittura trovare conveniente costruire "accumulatori" di corrente per rivendere la corrente in ore in cui è più redditizia (Come fare? Chissà, magari producendo idrogeno per elettrolisi e poi producendo corrente con fuel cells o chissà cos’altro la tecnologia potrebbe inventare o magari semplicemente pompando acqua in un bacino a monte per poi produrre corrente con la sua ricaduta - tutte cose che andrebbero valutate per efficienza energetica e possibilità di ritorno economico, ma è difficile ora immaginare cosa potrebbe essere possibile)
      Insomma le cose sono meno banali di quello che sembra.

      Esistono inoltre altre fonti rinnovabili che dipendono dal sole in maniera indiretta (esattamente come i combustibili fossili, ma con tempi di ripristino dell’ordine di anni anziché milioni di anni), come ad esempio il "cippato" (scarti di legna), le biomasse o semplicemente l’alcol. Le centrali a biomasse o a cippato (magari in cogenerazione, così da fornire riscaldamento invernale e raffrescamento estivo alle case) sono una realtà e se si diffondessero potrebbero risolvere il famoso "picco" delle 19.00 (sempre tenendo presente le considerazioni di cui sopra). Oltretutto avrebbero un bilancio di CO2 quasi nullo visto che quella che producono è solo quella immagazzinata dalle piante di recente....

      Insomma non basta dire "sono uno scienziato" dire un paio di sciocchezze e ritenere di aver diritto ad essere ascoltato come il "verbo" smiley

    • Di (---.---.---.209) 7 agosto 2014 17:35

      Il problema è che lui è in TV tanto spesso perché sostiene cose che nessun scienziato serio osa sostenere e quindi viene chiamato per sostenere le ragioni della sua parte politica con l’"autorevolezza" dello scienziato... Che poi dall’altra parte non ci sia una persona competente a rispondere è, a mio parere, ovviamente una scelta editoriale smiley Io personalmente avrei avuto molte cose da dire - come detto in un altro post - e mi innervosiva il non vedere confutate certe grossolane affermazioni.

      Ad esempio nessuno ha chiesto al professor Battaglia cosa ne sarebbe delle scorie nucleari. Noi non siamo ancora riusciti a risolvere il problema di rifiuti radioattivi di centrali dismesse 30 anni fa e dovremmo occuparci di quelle future? Nessuno gli ha detto che i tempi per la realizzazione di una centrale sono di dieci anni in un paese normale - e non è detto, vedi il recente caso Finlandia - e quindi in Italia sarebbe solo un altro carrozzone mangiasoldi. 
      Con il risultato che una volta eventualmente finita, l’opera sarebbe già obsoleta.
      Che noi l’uranio non lo abbiamo e nemmeno le strutture per il suo arricchimento e quindi dovremmo acquistare tutto dall’estero (perché non acquistare direttamente l’energia elettrica a questo punto?). Che noi abbiamo un territorio altamente sismico e densamente popolato: dove collocheremmo una centrale? Se il professor Battaglia si è fatto un giro della Francia si è reso conto che lì, dove il territorio è quasi tutto pianeggiante, si possono fare chilometri senza incontrare una casa, mentre in Italia neppure in mezzo all’appennino o alle Alpi è possibile fare un chilometro senza incontrare case. Ovviamente non parliamo di dove potremmo collocare le scorie (pericolose per 600 anni). Quanto costa ai Francesi sulla bolletta il loro smaltimento? Pur avendo loro un territorio molto più adatto del nostro devono pagare tantissimo per i siti di stoccaggio (realizzazione, sorveglianza armata, contributo risarcitivo per gli enti territoriali). E queste spese continuerebbero per secoli dopo il consumo di tutto l’uranio della terra...

      Quanto al discorso del picco delle 19 ho già risposto in un altro post e dunque non mi dilungo oltre, ma condivido lo spirito dell’articolo che contesta le qualifiche di chi si presenta come "scienziato" e pretende che gli sia riconosciuta l’autorevolezza della qualifica... Se il nostro avesse qualche competenza reale sulla "chimica dell’ambiente" probabilmente a quest’ora avrebbe pubblicazioni anche su riviste serie (dotate di referee autorevoli) e non solo per le edizioni di Berlusconi smiley

  • Di (---.---.---.112) 4 giugno 2011 12:14

    Angelo Lo Verme - Anch’io l’ho seguito il prof. ieri sera su LA7, e l’opinione che mi sono fatto non è delle migliori, non tanto sulla sua competenza scientifica (e chi lo conosce!), ma sulla divulgazione di notizie che mi sono subito apparse più come colpevole disinformazione che reale informazione. 

    Come può definire mascalzonate associare migliaia di tumori che da studi decennali risultano certamente riconducibili a Chernobyl, e non definire invece criminali e disoneste le sue asserzioni, contraddittorie fra l’altro, che sia Chernobyl che Fukushima hanno fatto zero vittime? Lui stesso poi più avanti dice che a Chernobyl sono morti una cinquantina di addetti alla centrale per le radiazioni, considerandoli solo numeri statistici fra l’altro. 
    Che poi anche nello studio in cui erano ieri sera ci sono radiazioni, è ovvio, ma tacere che a Fukushima sono arrivati qualche milione al di sopra i valori sopportabili dall’uomo è un’altra mascalzonata, per usare il suo stesso linguaggio.
    Affermare poi che l’incidente di Chernobyl è stato più grave di dieci volte di quello più recente di Fukushima, è un’altra mascalzonata senza pari! Entrambi hanno raggiunto il massimo livello che è 7 nella scala INES, ma poiché non è previsto un ulteriore grado, a Fukushima non si poteva assegnarne almeno un altro livello superiore, date la altissime radiazione emanate da ben tre reattori, mentre a Chernobyl era soltanto uno. 
    Se un termometro arriva a 42° ma un cavallo ha un febbrone, appunto da cavallo, di 50° ad esempio, è sullo stesso piano di gravità della febbre di 42°? Questo prof. non dice verità ma disinforma in funzione di chi non so lo manda a dire certe mascalzonate! Non usiamo mezzi termini, la diplomazia quando è a rischio la nostra vita lasciamola ai diplomatici!!! 
    Angelo Lo Verme
    • Di Deandrade (---.---.---.155) 4 giugno 2011 12:55

      Un attimo: va bene dire che Battaglia esprime i propri concetti in modi non sempre consoni per un dibattito serio sull’argomento, però non si può nemmeno dire che dica solamente baggianate.

      Sul primo punto concordo con Lo Verme.
      Non capisco invece cosa si inteda per valori "qualche milione al di sopra i valori sopportabili dall’uomo": ciò non ha senso, anche perchè in un caso del genere qualsiasi individuo esposto morirebbe istantaneamente e non mi pare che questo sia il caso...
      L’incidente di Chernobyl è stato effettivamente almeno 10 volte più grave di quello di Fukushima, per il semplice fatto che la radioattività liberata, in Bq, è stata 10 volte più alta rispetto al caso giapponese. Guardando anche la tossicità, i nuclidi rilsciati in atmosfera nel 1986 erano notevolmente più pericolosi dello Iodio e del Cesio presenti nell’aria intorno a Daiichi, dato che si trattava di elementi costituenti il nocciolo, fra uranio e transuranici alfa-emettitori a lunghissima vita. Infine bisogna ricordare che la scala INES è puramente indicativa, non si può fare affidamento su di essa per quantificare gli effetti sulla popolazione.

  • Di paolo (---.---.---.162) 4 giugno 2011 14:41

    Battaglia sbaglia certamente nel minimizzare la portata degli effetti di Chernobyl e Fukushima . La sua è una convinzione che nasce dal fatto che nessuno (dico nessuno) può scientificamente provare il contrario , dal momento che qualunque studio ,compresi quelli della OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità), si fonda su base statistica e su ipotesi di impatto sulla salute a breve e lungo termine . Quindi tolti i morti accertati a Chernobyl per sovraesposizione abnorme ,con tanto distruzione della pelle e dei tessuti (sono mancate minime precauzioni ), è difficile stabilire una connessione diretta . Però da li’ a dire che tutto va ben madama la marchesa , questo no , sono affermazioni prive di ogni fondamento e non c’è alcun dubbio che l’assorbimento di radiazioni a dosaggi elevati provochino tumori embriogenetici , leucemie e via dicendo . Battaglia sostiene che i livelli di radioattività assorbiti a Chernobyl e Fukushima non sono tali da comportare conseguenze di questo genere . Era quindi molto meglio che Santoro invitasse un medico radiologo o un ricercatore di medicina nucleare che potesse confutare queste affermazioni , invece di Celentano e la Santanchè . Questo è fare buona televisione e buona informazione. Altrimenti facciamo Zelig. 

  • Di (---.---.---.150) 4 giugno 2011 16:57

    E’ a tutti noto che l’areo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: il rapporto morti per incidenti di volo per km percorsi è di gran lunga il più basso al mondo.
    Solo in ITALIA però i morti sulle strade sono 7.000 circa in un anno e nessuno ci fa caso, ma quando cade un aereo e muoiono 200 persone l’impressione è maggiore. Ultimamente si fa un gran parlare di Chernobyl e Fukushima: nel primo sito ci furono 50 morti da nucleare ma in quest’ultimo posto sono morti in 20.000, non per il nucleare, ma per lo tsunami e/o il terremoto. Tutti però sono convinti che sono morti per il nucleare. 
    E’ certamente giusto preoccuparsi delle radiazioni, ma dovrebbe essere un confronto tra esperti con documenti certi e incontrovertibili: attualmente i dati sono molto discordanti, ma non drammatici come qualcuno vuol far credere. 
    Tutto il progresso umano è stato contraddistinto da morti. Per il nucleare è come per l’aereo: rimane il mezzo di produzione di e.e. di gran lunga con il minor numero di vittime.
    Nessuno dice niente, ne ci si preoccupa, se sul Vesuvio vivono un milione di persone: ed è un vulcano che potrebbe svegliarsi in qualsiasi momento. Numero morti ? 
    Si contesta il prof Battaglia che pone una domanda semplice da elettrotecnico e non da scienziato nucleare: alle 7 di sera in inverno c’è il picco della richiesta di e.e.: chi la deve produrre istantaneamente per evitare il black out della rete nazionale ? (elementare Watson) risposta solo le centrali termoelettriche a combustibili fossili di immediato avviamento (carbone, petrolio, nucleare e gas naturale). Non certo le centrali fotovoltaiche (potrebbe non esserci il sole), quelle eoliche (potrebbe non esserci il vento), quelle idroelettrche (in genere stanno ricaricando i bacini idrici approffitando del basso costo dell’energia) o il solare termodinamico che è una tecnologia promettente ma non disponibile per il prossimo futuro.
    Per me si può rinunciare al nucleare solo nel momento in cui qualcuno da indicazioni chiare con cosa sostituirlo (attualmente il 30% dell’e.e. è prodotta con il nucleare in Europa).
    Certo che, se come De Magistri a Napoli ha dato da intendere che in un anno passa al 70% della raccolta differenziata (adesso non si arriva al 15%) senza ricorrere a nuovi termovalorizzatori, impianti di compost e di RDF e comunque risolve il problema di rifiuti, siamo fritti ed i Napoletani continueranno ad avere la spazzatura in strada per molti anni a venire.
    Questi sono argomenti seri per il futuro della comunità: non c’è più posto per i demagoghi. Se no, diventerà veramente una questione di vita o di morte, (sicuramente di regresso della civiltà) ma all’incontrario di quello che vuol dire Celentano nelle sue intemerate televisive.
    Facciamo parlare i nostri scienziati Veronesi, Rubbia, Hack, ecc e non i soliti Verdi che mai nulla hanno prodotto. 

    • Di (---.---.---.64) 28 aprile 2014 21:37

      L’esempio dell’aeroplano è fondamentalmente erroneo: chiediti quanti morti farebbero degli autobus che viaggiano su strade vuote, con la stessa strumentazione di un aeroplano e un pilota automatico.

      La presunta e paradossale sicurezza assoluta, che in quanto probabilistica assoluta non può essere, del nucleare è l’altra faccia dei potenziali rischi catastrofici e irreparabili che porta con sé.
      La risposta aulla tua domanda da elettrotecnico, sorvolando sul solare termodinamico come tecnologia non disponibile per provare a fare un discorso serio, è nello stoccaggio, che è un discorso che il Prof. evita sistematicamente e accuratamente.
      Esistono vie di stoccaggio non elettrochimiche a basso costo e dalla densità energetica molto alta già collaudate, che scalano dal kW, a molti MW, fino ad arrivare potenzialmente al GW.
      Ogni autoriferimento è puramente casuale: le persone serie ci stanno lavorando. E solo di rado perdono tempo a rispondere a queste sciocchezze.

      Perdonami l’ardire, ma non ti vergogni? Davanti ad un problema come quello dello stoccaggio di fonti energetiche illimitate e non inquinanti che non costano nulla tutto quello che hai da dire in quanto essere umano è che non siamo capaci di stoccarle?
      Vi guardo da ogni lato e non vi capisco. Vi immagino davanti ad una fonte di energia infinita a dire che non siete capaci di stoccarla e poi girarvi dall’altra parte e andarvene. Faccio davvero fatica a concepire che siete sani di mente.

      Detto questo, torno alle mie cose, con la rabbia che è per gente come me che te e i tuoi bambini, e i loro bambini, vivrete al sicuro dall’inquinamento ambientale e dalle radiazioni.
      Ma lo faccio volentieri.
  • Di pv21 (---.---.---.133) 4 giugno 2011 19:22

    Il "cavallo di battaglia" (di Battaglia) è il picco (60 GW) della nostra domanda di elettricità. Chiede infatti come sarà possibile evitare il black out ricorrendo alle sole fonti rinnovabili. E’ pronto così a scommettere sull’ipocrisia dei governi che dichiarano di voler rinunciare al nucleare.
    Altamente scientifico è un ragionamento (discutibile) che fa leva sulla "paura" del buio.

    Nel paese del Barbiere e il Lupo in nome della sicurezza si dicono e si fanno cose davvero singolari ... 

  • Di paolo (---.---.---.162) 4 giugno 2011 23:16

    Caro xxx. 150 . Tempo e fatica sprecati . Alle obiezioni di Battaglia sul come affrontare il problema energetico che sta impoverendo industrialmente l’italia a causa dell’abbandono delle industrie energivore , considerato il prezzo troppo elevato dell’energia elettrica , il prof. Marino ha risposto che in un paese della Sardegna hanno risolto il fabbisogno elettrico delle abitazioni con i pannelli solari .

    Avesse detto , faremo nuovi impianti a gas , avrei detto , va bene , bruciamo altri fossili ,non rispettiamo i programmi di riduzione dei gas serra ,inquiniamo , ma sarebbe stata una risposta tecnicamente accettabile . No , ha detto che risolve tutto con le rinnovabili . Metropoli , acciaierie , fonderie ecc.. , alimentate dai mulini a vento e dai pannelli fotovoltaici . A questo livello siamo .Questi non hanno la più pallida idea di quello che dicono e capisco anche perchè siamo l’unico paese al mondo che non ha un piano energetico nazionale.
    Stai però certo che se chiuderano le fabbriche e se scatterano i black out , saranno i primi a dirottare le colpe su altri : la globalizzazione , i tralicci che cadono al confine ,la malasorte ,gli arabi cattivi e via cosi’ .
  • Di (---.---.---.158) 5 giugno 2011 09:59

    AA xxx150 e qualche altro vorrei rispondere: volere è potere; ma forse costoro sono troppo in malafede come il prof. Battaglia quando esprimono idee e numeri (fra l’altro si dice che la matematica non è, o non dovrebbe essere, un’opinione). Riguardo alla differenziata a Napoli, sarebbe demagogia promettere di risolvere il problema della "monnezza" con una gestione della stessa in favore della salute, dell’ambiente e infine delle tasche dei napoletani? Il metodo della Dott.ssa Carla Poli di Vedelago va in questo senso, non certo la costruzione di nuove discariche e termovalorizzatori inquinantissimi: ciò è scientifico, sono numeri statistici non opinioni. La verità è che tale arcaica gestione dei rifiuti è a tutto vantaggio della malavita organizzata, mentre il motto della Dott.ssa Poli è: Io non li vedo più come rifiuti ma come materiali. Informatevi sul suo metodo.

    Mi è parsa invece demagogia quella di Berlusconi quando afferma, unicamente per fini elettorali, di avere tolto in pochi giorni la monnezza dalle strade di Napoli o che l’Aquila è stata ricostruita, tutto risolto! Chissà perché la gente ha votato alla grande De Magistris e non Lettieri? Volere è potere.
    Torniamo al nucleare e al fatidico picco dei 60 gigawatt delle 19.00. Il prof. Battaglia intende risolverlo col nucleare, e insisteva ripetutamente nel chiedere alla Sig.ra dei Verdi a Bruxelles come intende risolverlo senza nucleare. Questa gli ha risposto almeno 3 volte, ma il prof. sembra de coccio. Puntare la ricerca sulle rinnovabili che già comunque producono una certa percentuale che potrà aumentare esponenzialmente con la ricerca e sicuramente molto prima di 20 anni si troverà una soluzione definitiva, tanto quanto occorre per avere energia elettrica da eventuali centrali italiane. Il prof. la soluzione ce l’ha fra 20 anni, mica subito!, dopo avere speso almeno 100 miliardi (poiché le spese lievitano negli anni come il pane) di euro per 10 orribili centrali che la maggioranza degli italiani non vuole, e non avere risolto ancora il problema delle scorie radioattive che dove metteranno? In mare come sta facendo la mala per smantellare la centrale di Caorso? Il giornalista della Stampa che da anni si occupa delle navi dei veleni ne sa qualcosa, rischiando anche la vita.
    Per il problema della intermittenza della produzione elettrica da energie naturali (è ovvio, la notte o nei giorni nuvolosi non c’è il sole, né il vento spira sempre!), esistono le centrali termodinamiche a specchi parabolici che grazie a sali fusi e non all’acqua, riescono a riscaldarsi e a produrre vapore col sole eterno e infinito fino a 550° per muovere le turbine, e la notte e nei giorni grigi ci sono i serbatoi di accumulo che fanno produrre energia anche di notte. Devono migliorarsi e abbassarsi nei costi, ma già il costo a Kilowattora è minore di quella del nucleare, dato che l’uranio costa sempre più e ce n’è sempre meno, come pure è sempre più costoso costruire e gestire centrali nucleari e l’enorme costo dello smaltimento delle scorie radioattive, quando lo fa una ditta onesta ovviamente che non butta tutto in mare.
    Secondo il regime di economia di scala, le centrali termodinamiche a specchi parabolici costeranno sempre meno, e il costo del sole sarà sempre gratis, tranne che non vorranno privatizzare i raggi del sole: ma in tal caso faremo un referendum abrogativo!
    Cordiali saluti da Angelo Lo Verme.

  • Di (---.---.---.255) 5 giugno 2011 12:17

    L’anomalo CV Scientifico in Chimica Ambientale di Franco Battaglia, il difensore del nucleare

    Angelo Lo Verme - A xxx150 e qualche altro vorrei rispondere: volere è potere; ma forse costoro sono troppo in malafede come il prof. Battaglia quando esprimono idee e numeri (fra l’altro si dice che la matematica non è, o non dovrebbe essere, un’opinione). Riguardo alla differenziata a Napoli, sarebbe demagogia promettere di risolvere il problema della "monnezza" con una gestione della stessa in favore della salute, dell’ambiente e infine delle tasche dei napoletani? Il metodo della Dott.ssa Carla Poli di Vedelago va in questo senso, non certo la costruzione di nuove discariche e termovalorizzatori inquinantissimi: ciò è scientifico, sono numeri statistici non opinioni. La verità è che tale arcaica gestione dei rifiuti è a tutto vantaggio della malavita organizzata (essa dice, infatti,che la monnezza è oro), mentre il motto della Dott.ssa Poli è: “Io non li vedo più come rifiuti ma come materiali”. Informatevi sul suo metodo.

    E’ invece demagogia quella di Berlusconi quando afferma, unicamente per fini elettorali, di avere tolto in pochi giorni la monnezza dalle strade di Napoli o che l’Aquila è stata ricostruita, tutto risolto, tutto a posto e “volemose bene”! Chissà perché la gente ha votato alla grande De Magistris e non Lettieri? Volere è potere, ricordatelo, anche differenziare a Napoli con percentuali accettabili.

    Torniamo al nucleare e al fatidico picco dei 60 Gigawatt delle ore 19.00, che il prof. Battaglia agita come spauracchio (casomai se resteremo al buio, accenderemo le candele, è anche più romantico!). Egli intende risolverlo col nucleare, e l’altra sera su LA7 insisteva ripetutamente nel chiedere alla Sig.ra dei Verdi a Bruxelles come intende risolverlo senza il nucleare. Questa gli ha risposto almeno 3 volte, ma il prof. sembrava “de coccio”. Puntare la ricerca sulle rinnovabili che già comunque producono una certa percentuale di energia, che potrà aumentare esponenzialmente con la ricerca e sicuramente molto prima di 20 anni si troverà una soluzione definitiva, tanto quanto occorre per avere energia elettrica da eventuali centrali italiane. Nessuno ha la soluzione subito, ma conta investire bene nella ricerca, nella direzione della salute, del zero rischio e della reale economicità. Il prof. la soluzione ce l’ha fra 20 anni, mica subito!, dopo avere speso almeno 100 miliardi (poiché le spese in Italia lievitano negli anni come il pane) di euro per 10 orribili centrali che la maggioranza degli italiani non vuole, e non avere risolto ancora il problema delle scorie radioattive che costa smaltire legalmente, e in ogni caso chi le vorrà e dove le metteranno per i prossimi 2-3mila anni? In mare, come sta facendo la mala per smantellare la centrale di Caorso? Il giornalista della Stampa che da anni si occupa delle navi dei veleni ne sa qualcosa, ultima l’inchiesta di Genova e la Spezia, che nessun giornale ha voluto pubblicare, neanche il suo, o la Repubblica o il Corriere, così circola il video della sua conferenza-denuncia. Nelle sue inchieste hanno tentato di corromperlo e minacciato di morte.

    Per il problema della intermittenza della produzione elettrica da energie naturali (è ovvio, la notte o nei giorni nuvolosi non c’è il sole, né il vento spira sempre!), esistono le centrali termodinamiche a specchi parabolici che grazie a sali fusi e non all’acqua, riescono a riscaldarsi e a produrre vapore col sole eterno e infinito fino a 550° per muovere le turbine, e la notte e nei giorni grigi ci sono i serbatoi di accumulo che fanno produrre energia anche di notte. Devono migliorarsi e abbassarsi nei costi, ma già il costo a Kilowattora è minore di quella del nucleare, dato che l’uranio costa sempre più e ce n’è sempre meno, come pure è sempre più costoso costruire e gestire centrali nucleari e smaltire le scorie radioattive, quando lo fa una ditta onesta ovviamente, che non butta tutto in mare.

    Secondo il regime di economia di scala, le centrali termodinamiche a specchi parabolici costeranno sempre meno, e il costo del sole sarà sempre gratis, tranne che, non si sa mai data la tendenza, non vorranno privatizzare i raggi del sole: ma in tal caso faremo un referendum abrogativo! Elementare Watson! Non è vero che Chernobyl è stato più grave del disastro di Fukushima, è il contrario! E nessuno si sogna di dire che 20mila giapponesi sono morti per il nucleare: tutti sanno che è stato lo tsunami; ma i morti negli anni a venire per i tumori causati dalle radiazioni milioni di volte superiori al normale (sono cifre, mica opinioni!), non sono quantificabili, ma sarà altissimo. Per non parlare dei notevoli danni all’economia giapponese.

    Cordiali saluti da Angelo Lo Verme.

     

  • Di paolo (---.---.---.143) 5 giugno 2011 15:18

    Angelo , gli italiani il nucleare non lo vogliono e lo bocceranno tra pochi giorni . Punto.

    Quindi la questione non è se ci sarà in Italia il nucleare , ma come avviene una corretta informazione dei cittadini su un questione di fondamentale importanza come l’energia .
    Ad una domanda tecnica puntuale del prof. Battaglia , si risponde con una risposta puntuale ,non con un auspicio letteralmente campato per aria che non ha nessuna valenza tecnica o scientifica .Lo dicesse l’uomo della strada amen , ma da un parlamentare europeo non è accettabile ,è prendere per i fondelli la gente .E’ cosi’ ha pure fatto il prof. Marino nella puntata demenziale di Annozero , e la cosa è ancora più grave perchè il suo back ground culturale avrebbe dovuto indurlo ad informarsi meglio .
    Il sole ci fornisce una immensa quantità di energia , ma questa energia va raccolta e raccoglierla non è facile ,ha costi ancora elevatissimi (fuori di ogni mercato industriale) e puoi farlo entro certi limiti e condizioni favorevoli . E’ e sarà sicuramente ancora di più una fonte insostituibile per il presente e per il futuro , ma con gli accumulatori a sale , anche usando il solare termodinamico , non ci puoi alimentare impianti industriali che impegnano potenze elevate anche nelle ore notturne o i servizi di una grande città .Stiamo parlando di elettrotecnica e alimentare la Finsider o le acciaierie di Terni non è come dare corrente ad un paesello della Sardegna ( prof. Marino !!!! , puttanaccia eva !!!).
    Il problema sta tutto qui. Le strade da perseguire sono tante , a cominciare dall’efficienza e dal risparmio energetico , ma illudere la gente con i miraggi del sole che ride è letteralmente da irresponsabili , da politicante superficialotto e disinformato. 
    Se io fossi stato al posto del prof. Marino o della rappresentante europea dei verdi , avrei risposto pressapoco cosi’ : " Non vogliamo il nucleare , puntiamo decisi sulle fonti rinnovabili per sviluppare la ricerca , nuova tecnologia e per acquisire quote di mercato mondiale , lei ha ragione non possiamo soddisfare il picco di potenza notturno con le rinnovabili per cui manterremo l’importazione di elettronucleare ,al limite aumentandone la quota oppure installeremo nuove centrali a gas ( magari tunisino), ottimizzando gli impianti per la riduzione dei gas serra , e punteremo sulla razionalizzazione dei consumi e sulle efficienze energetiche , in attesa di tecnologie che tra qualche decennio potrebbero cambiare tutto , compreso il nucleare a fusione " . 
    Questa ,molto all’ingrosso ,poteva essere una risposta responsabile con un senso e non vendere fumo proprio come fa il nostro premier . Ma per rispondere cosi’ bisognerebbe avere un piano energetico nazionale e invece , ribadisco per l’ennesima volta , siamo gli unici al mondo a non averlo .Il che è tutto dire.
    ciao
  • Di (---.---.---.136) 6 giugno 2011 18:18

    Ma Paolo, mi pare che la Parlamentare euopea (mi pare che non fosse una deputata, non ricordo esattamente che cosa, ma diciamo parlamentare per capirci) abbia detto qualcosa del genere, che intanto si deve puntare sulle energie alternative e non sprecare fondi verso energie rischiose e niente affatto competitive come il nucleare (100 miliardi di euro circa). Lei non ha oggi la soluzione come non ce la può avere il prof. Battaglia che punta tutto su un piano nucleare realizzato, bene che vada, fra 20 anni, quando l’uranio chissà quanto costerà e quanto poco ne resterà nei giacimenti, per non parlare di chi vorrà le scorie e quanto inciderà alla fine sul costo della bolletta smaltirle legalmente e quindi in sicurezza: ma possiamo fidarci in italia? Conosci la vicenda di Caorso e del giornalista della Stampa che si occupa delle navi dei veleni?
    Nel film su Canale 5, non ricordo il titolo, non lo vedo mai, ne so per qualche breve incidentale visione, quello con Rosy la mafiosa, alla fine per un pelo la commissaria evita l’esplosione della nave carica di scorie pericolose da fare affondare in mare e farlo apparire un incidente, come è già successo purtroppo più volte nella realtà. Il Tirreno ha sul fondo centinaia di relitti carichi di veleni inimmaginabili!
    Per ora si continua a comprare dall’estero, dato che c’è, anche se cara, e ne subiamo tutti i rischi, anche se minori però, credo, che se ce l’avessimo in casa; sarà un ragionamento egoistico ma il nulceare l’hanno voluto loro, i francesi, gli svizzeri, i tedeschi, mica glielo abbiamo imposto, e d’altronde devono venderlo, altrimenti che se ne fanno, è un favore reciproco mi pare! Siamo realisti e pragmatici a questo punto. Se avessero investito diversamente i loro soldi, oggi invece che elettronucleare potremmo comprare qualcosa di più sicuro.
    Questo m’è parso il ragionamento della europarlamentare.
    Un caro saluto da Angelo Lo Verme.

  • Di (---.---.---.92) 19 febbraio 2012 15:54

    Il prof. Battaglia è una delle pochissime e preziosissime voci "nel deserto" dell’Italia di oggi.
    Egli non esprime solamente pareri ma induce ad essere razionali nei comportamenti e nelle scelte.
    Egli espone fatti comprensibili e facili da verificare, specialmente oggi con la diffusione di Internet e della conoscenza globale.
    Di sicuro invece chi si fida della "media" dei Media nazionali ( i mezzi di comunicazione in Italia sono in stragrande maggioranza organi di propaganda di una Sinistra cattiva e morente) il professore appare un pazzo controcorrente, ma questo è solo perchè sono invece gli organi d’informazione nazionali che continuano a diffondere ignoranza e disinformazione, non per malafede dei connazionali ma per semplicemente per quella stupidità ed ignoranza che dilagano sui temi ambientali, per colpa degli ambientalisti e dei Verdi, capaci di distruggere ma incapaci di creare.
    Il professore è un chimico come lo sono io e come me ha l’abitudine a ragionare sapendo che la realtà davanti ai nostri occhi va indagata a fondo per essere capita, che la vita è basata su equilibri profondi e che le apparenze rappresentano la realtà ma che se non si segue il giusto metodo la sua interpretazione può trarre in inganno.

  • Di (---.---.---.169) 3 maggio 2012 15:13

    Il curriculum del prof. Franco Battaglia mi sembra comunque assai superiore a quello di Pecoraro Scanio (laureato in Diritto Pubblico e totalmente privo di competenze scientifiche), abusivo esperto di tematiche ambientali.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.42) 20 novembre 2014 21:33
    Renzo Riva

    http://personale.unimore.it/rubrica...

    .
    Vorrei io avere un curriculum "ANOMALO" come il professore Franco Battaglia.
    .
    http://www.galileo2001.it/old/mater...
    .
  • Di mariobon (---.---.---.185) 23 agosto 2015 16:28

    Lei ha ragione da vendere. Ed infatti i francesi, che hanno in casa ben 50 centrali nucleari, per legge sono obbligati a mangiarsi le scorie, un paio di chili a testa ogni settimana, in attesa di una soluzione al problema. Ed intanto negli States, dove esistono - pardon - esistevano, le uniche due centrali a specchi parabolici, una è saltata per aria - amen - l’altra è stata dismessa per i continui, irrisolvibili problemi di sincronia con i movimenti del sole e per gli altissimi costi di gestione. Riamen.

  • Di mariobon (---.---.---.185) 23 agosto 2015 18:11

    Rispondo ad Angelo Lo Verme che dichiara il nucleare "non competitivo", parlando di 100 miliardi ma senza alcura correlazione, per cui non si capisce cosa significa. Di certo vi è che in Italia l’energia costa circa il 40% in più che in Francia e se questo è l’esempio di mancanza di competività mi congratulo con lui. Per quanto riguarda la reperibilità dell’uranio lo informo che nei mari sono disciolti milioni di tonnellate di sali di uranio. Sappia anche che un impianto FTV che teoricamente abbia una potenza EFFETTIVA pari ad una centrale nucleare ha un costo che è almeno 12 volte (5 mld contro 60 mld) del nucleare..

  • Di Renzo Riva (---.---.---.86) 6 luglio 2019 23:03

    Grillo condannato in appello.
    Notizia da LIBERO 6 luglio 2019.
    .
    https://drive.google.com/open?id=1xlNM2QIP8GMOqcnlZ2IfiN_5KJI70hVr
    .

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