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su L'anomalo CV Scientifico in Chimica Ambientale di Franco Battaglia, il difensore del nucleare


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5 giugno 2011 12:17

L’anomalo CV Scientifico in Chimica Ambientale di Franco Battaglia, il difensore del nucleare

Angelo Lo Verme - A xxx150 e qualche altro vorrei rispondere: volere è potere; ma forse costoro sono troppo in malafede come il prof. Battaglia quando esprimono idee e numeri (fra l’altro si dice che la matematica non è, o non dovrebbe essere, un’opinione). Riguardo alla differenziata a Napoli, sarebbe demagogia promettere di risolvere il problema della "monnezza" con una gestione della stessa in favore della salute, dell’ambiente e infine delle tasche dei napoletani? Il metodo della Dott.ssa Carla Poli di Vedelago va in questo senso, non certo la costruzione di nuove discariche e termovalorizzatori inquinantissimi: ciò è scientifico, sono numeri statistici non opinioni. La verità è che tale arcaica gestione dei rifiuti è a tutto vantaggio della malavita organizzata (essa dice, infatti,che la monnezza è oro), mentre il motto della Dott.ssa Poli è: “Io non li vedo più come rifiuti ma come materiali”. Informatevi sul suo metodo.

E’ invece demagogia quella di Berlusconi quando afferma, unicamente per fini elettorali, di avere tolto in pochi giorni la monnezza dalle strade di Napoli o che l’Aquila è stata ricostruita, tutto risolto, tutto a posto e “volemose bene”! Chissà perché la gente ha votato alla grande De Magistris e non Lettieri? Volere è potere, ricordatelo, anche differenziare a Napoli con percentuali accettabili.

Torniamo al nucleare e al fatidico picco dei 60 Gigawatt delle ore 19.00, che il prof. Battaglia agita come spauracchio (casomai se resteremo al buio, accenderemo le candele, è anche più romantico!). Egli intende risolverlo col nucleare, e l’altra sera su LA7 insisteva ripetutamente nel chiedere alla Sig.ra dei Verdi a Bruxelles come intende risolverlo senza il nucleare. Questa gli ha risposto almeno 3 volte, ma il prof. sembrava “de coccio”. Puntare la ricerca sulle rinnovabili che già comunque producono una certa percentuale di energia, che potrà aumentare esponenzialmente con la ricerca e sicuramente molto prima di 20 anni si troverà una soluzione definitiva, tanto quanto occorre per avere energia elettrica da eventuali centrali italiane. Nessuno ha la soluzione subito, ma conta investire bene nella ricerca, nella direzione della salute, del zero rischio e della reale economicità. Il prof. la soluzione ce l’ha fra 20 anni, mica subito!, dopo avere speso almeno 100 miliardi (poiché le spese in Italia lievitano negli anni come il pane) di euro per 10 orribili centrali che la maggioranza degli italiani non vuole, e non avere risolto ancora il problema delle scorie radioattive che costa smaltire legalmente, e in ogni caso chi le vorrà e dove le metteranno per i prossimi 2-3mila anni? In mare, come sta facendo la mala per smantellare la centrale di Caorso? Il giornalista della Stampa che da anni si occupa delle navi dei veleni ne sa qualcosa, ultima l’inchiesta di Genova e la Spezia, che nessun giornale ha voluto pubblicare, neanche il suo, o la Repubblica o il Corriere, così circola il video della sua conferenza-denuncia. Nelle sue inchieste hanno tentato di corromperlo e minacciato di morte.

Per il problema della intermittenza della produzione elettrica da energie naturali (è ovvio, la notte o nei giorni nuvolosi non c’è il sole, né il vento spira sempre!), esistono le centrali termodinamiche a specchi parabolici che grazie a sali fusi e non all’acqua, riescono a riscaldarsi e a produrre vapore col sole eterno e infinito fino a 550° per muovere le turbine, e la notte e nei giorni grigi ci sono i serbatoi di accumulo che fanno produrre energia anche di notte. Devono migliorarsi e abbassarsi nei costi, ma già il costo a Kilowattora è minore di quella del nucleare, dato che l’uranio costa sempre più e ce n’è sempre meno, come pure è sempre più costoso costruire e gestire centrali nucleari e smaltire le scorie radioattive, quando lo fa una ditta onesta ovviamente, che non butta tutto in mare.

Secondo il regime di economia di scala, le centrali termodinamiche a specchi parabolici costeranno sempre meno, e il costo del sole sarà sempre gratis, tranne che, non si sa mai data la tendenza, non vorranno privatizzare i raggi del sole: ma in tal caso faremo un referendum abrogativo! Elementare Watson! Non è vero che Chernobyl è stato più grave del disastro di Fukushima, è il contrario! E nessuno si sogna di dire che 20mila giapponesi sono morti per il nucleare: tutti sanno che è stato lo tsunami; ma i morti negli anni a venire per i tumori causati dalle radiazioni milioni di volte superiori al normale (sono cifre, mica opinioni!), non sono quantificabili, ma sarà altissimo. Per non parlare dei notevoli danni all’economia giapponese.

Cordiali saluti da Angelo Lo Verme.

 


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