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L’Italia come le cene di Arcore un “bordello”

Nel corso dell’udienza preliminare sul Ruby gate, i Pm Forno e Sangermano hanno definito “bordello”, “il sistema strutturato per fornire ragazze disponibili a prostituirsi” a Silvio Berlusconi, ed hanno chiesto al Gup Maria Grazia Domanico di rinviare a giudizio Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede.

Se ci sono delle responsabilità penali verranno accertare dai giudici di Milano, sicuramente quello che già appare chiaro è lo squallore che emerge dalle cene che avvenivano ad Arcore che è pari allo squallore che emana la classe dirigente che amministra il nostro paese.

L’Italia berlusconiana è un’Italia che si basa su persone come Nicole Minetti, divenuta consigliera regionale della Lombardia solamente perché prossima agli interessi del Presidente del Consiglio, è stata cooptata direttamente dal potere in virtù delle liste elettorali bloccate.

Emilio Fede rappresenta il servilismo diffuso, la comunicazione falsata, è il prototipo della folta schiera di yesman di Palazzo Chigi che impongono all’orchestrina di suonare anche se la nave sta per affondare.

Lele Mora, in questi giorni agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta, incarna la figura dell’impresario che con la sua schiera di nani e ballerine ha tentato di incantare e distrarre non solamente il Cavaliere ma anche l’intero pubblico italiano.



L’universo berlusconiano, degno di un film di Sorrentino che farebbe impallidire il cast del Divo ma anche quello di Gomorra (di Garrone), non si fa mancare niente e nessuno. 
Luigi Bisignani, personaggio che si muoveva nel sottobosco politico e che con la sua rete di conoscenze e pressioni condizionava le nomine pubbliche e le decisioni del governo, in barba alle normali regole della democrazia che esigono chiarezza e trasparenza.

Ex magistrati, che informavano i politici dei movimenti delle procure. Gli avvocati eletti in Parlamento come Ghedini, Longo, Pecorella e Paniz pronti a sfornare all’occorrenza leggi ad personam. I deputati “responsabili” capeggiati da Mimmo Scilipoti che puntellano il governo per “nobili” ragioni. Il coordinatore di partito in Campania accusato dalla magistratura di collusioni con la camorra. Gli amministratori locali contigui alla ‘ndrangheta. Il coordinatore di partito che e’ anche Ministro della Difesa, e capocorrente.

Ma non mancano anche l’alleato riottoso Umberto Bossi che un giorno pone un diktat e quello dopo un veto insormontabile. Il ministro dell’economia Giulio Tremonti definito burbero ma geniale ed il sottosegretario Crosetto che gli consiglia di andare dallo psichiatra.

Sono tutti personaggi di uno scenario desolante ed avvilente messo su dal berlusconismo, a cui piano piano sta sfuggendo la situazione di mano, generando situazioni caratteristiche di ciò che accade quando il retroscena prende il sopravvento sulla scena.

I pm di Milano accusano Berlusconi di aver fatto delle cene di Arcore un bordello, si ha il fondato sospetto che si sta facendo lo stesso con l’Italia, speriamo alemeno che i confetti del Ministro Carfagna siano abbastanza dolci per colmare l’amarezza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.224) 28 giugno 2011 12:16

    buona analisi...Zagrebelsky docet...

  • Di pv21 (---.---.---.247) 28 giugno 2011 19:50

    Berluscopio >

    Con il prossimo 29 settembre Berlusconi festeggerà i suoi 75 anni.
    Ancora 3 mesi e varcherà quel limite anagrafico oltre il quale non si corre più il rischio di finire in carcere.

    Anche in caso di un’eventuale condanna potrebbe scontare la pena agli arresti domiciliari presso le sue prestigiose Ville.
    Dovrebbe tuttavia rinunciare a certi suoi festini.
    Una pena non così drammatica per un Cavaliere che da diversi mesi sopporta  il “grande, grandissimo sacrificio” di restare a Palazzo Chigi.
    L’importante è non perdere il senso ed il valore di Parola e Merito

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.28) 1 luglio 2011 11:12

    La situazione è veramente desolante e fa dubitare di appartenere ad un democrazia compiuta.
    Durante gli anni di piombo avevo paura ad accendere la radio: una carneficina sia a destra che a sinistra. Oggi è una ruberia continua: anche quattro notizie di corruzione ed uso personale del denaro pubblico in apertura del telegiornale.
    Quello che salta agli occhi è il disinteresse per il bene pubblico: una politica che è solo far carriera per guadagnare, non importa come.
    Ci si rempie la bocca della parola "merito" a vanvera. La verità è che va avanti negli studi solo chi ha i soldi per tappare le falle di una scuola allo sbando.
    I migliori, infatti, se ne vanno all’estero dove il merito viene riconosciuto anche a livello di stipendio.
    Qui, già dalle elementari, chi studia viene sbeffeggiato e definito "secchione". A chi è bravo a giocare al calcio, per esempio, si regalano coppe, targhe e festicciole. Naturalmente l’impegno calcistico gli impedisce di studiare, ma questo apetto non interessa a nessuno.
    Quando si comincerà a festeggiare i bravi in matematica forse le cose cambieranno in questa repubblica di banane, veline e ruffiani.

  • Di paolo (---.---.---.4) 1 luglio 2011 15:11

    Se come si dice " l’esempio viene dall’alto" , non poteva che finire cosi’ . Hai proprio ragione Silvana e ha ragione l’articolista a definire l’Italia un paese "bordello " . Definizione che meglio si attaglia rispetto a "borderline " , perchè oltre alla questione democratica ci troviamo alle prese con una caduta etica e morale assolutamente senza precedenti nella storia , pur travagliata , di questo paese.

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