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L’Aquila: velleità o volontà di rinascita?

Il Consiglio Comunale de L’Aquila ritrova l’unanimità in un documento per richiedere al Governo la proroga della sospensione delle tasse nel cratere: proroga indispensabile per evitare il tracollo immediato della situazione economico-finanziaria.

Chiedere impegni ad altri, sia pure al Governo, è piuttosto semplice, ma c’è determinazione per attuare, all’interno della città, per quanto dipende da noi, la disponibilità a fare sacrifici, ad aprirsi, a rischiare, a cambiare qualcosa?

 
L’Aquila, come polis, si ricostruirà solo se saremo capaci di superare le burocrazie locali, nazionali ed europee, anche la legge, se serve, ed attuare le scelte necessarie ad ipotizzare una nuova città che superi la sua proverbiale immobilità e si proietti nel futuro con un tasso di partecipazione attiva inversamente proporzionale all’età.
 
La mancanza dei partiti, sulla scena locale e nazionale, non deve essere vista come un punto debole, o un danno. E’, piuttosto, un’ottima opportunità per avviare un colloquio costruttivo con i cittadini, basato principalmente sulla trasparenza dell’azione politica e sulla comunicazione costante delle informazioni, utile a tutti noi per diminuire le incertezze e per renderci parte attiva degli eventi che coinvolgeranno le nostre esistenze.
 
L’avvio del processo di ricostruzione potrebbe essere l’occasione ideale per superare i luoghi comuni, per attivare la partecipazione e per renderci, finalmente, attori in una situazione che, fino ad oggi, ci ha visti impotenti spettatori. Negli ultimi giorni abbiamo assistito anche a un Consiglio Comunale che ha approvato all’unanimità un documento per la richiesta di proroga della sospensione delle tasse che ha accolto molti suggerimenti elaborati nei tavoli di discussione dell’assemblea di Piazza Duomo.

Ne prendiamo atto, è una goccia in un mare di necessità e urgenze che potrebbe essere di qualche utilità, ma forse è tempo che ci si renda conto che quello che deve cambiare è il clima generale della città, dell’ambiente non responsivo, è ciò può esser fatto solo attivando, ricercando la partecipazione dei cittadini.
 
Il Consiglio Comunale sta traccheggiando da un anno senza dare risposte per decidere l’approvazione di un regolamento di partecipazione, che l’assemblea cittadina ripresenterà, attualizzato e definito nei particolari, nei primi giorni di giugno chiedendone l’accoglimento immediato: si chiudano a chiave e decidano in un giorno, non possiamo aspettare oltre.
 
Mostri responsabilità la classe dirigente della città: senza la partecipazione dei cittadini non si modifica il clima di stasi, di frustrazione della città, e L’Aquila oggi ha reale bisogno di apertura e di ascolto nei confronti dei giovani, dei disoccupati, di chi vuole ripartire affrontando il rischio ma senza troppi bastoni tra i piedi.

L’adozione immediata di un Regolamento di Partecipazione consentirebbe a tutte le forze in campo di attivarsi per dare il meglio di sé al processo di ricostruzione della città ed alla sua rinascita sociale ed economica che, forse, è ancora possibile.
Per il problema proroga-tasse mostrarsi uniti è indubbiamente utile, ma sappiamo che l’esito non dipende solo da noi; diversamente, per quanto riguarda la ricostruzione sociale ed economica rendiamoci conto che il buon esito dipende solo da noi, dalla voglia di partecipazione che i cittadini stanno chiedendo a gran voce e dalla disponibilità del Consiglio Comunale a rinunciare ai privilegi e schemi di potere superati e frenanti già in tempi normali che si stanno rivelando ora assolutamente inadatti a gestire la città in una situazione di emergenza, ed il cui perdurare determinerà l’impossibilità del cambiamento necessario alla rinascita della città.

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