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Israele: cosa farà Hillary Clinton

Mentre tutto il mondo occidentale rimane sospeso tra l’interrogativo “cosa faranno Israele e Hamas” e “che cosa pensa di fare il nuovo presidente eletto”, il settimanale Newsweek pubblica alcune ipotesi circa la futura linea politica del nuovo Segretario di Stato Hillary Clinton. E per farlo passa in rassegna tutti i discorsi che nel corso degli anni l’ex senatrice ha tenuto davanti al Congresso americano.

 
In particolare per quanto riguarda il conflitto Israelo palestinese:
Nonostante la forte presa di posizione in difesa dello Stato palestinese nel 1990, atteggiamento che le procurò non poche critiche da parte degli israeliani d’America, Mrs Clinton nel corso di tutta la sua carriera politica si è sempre schierata dalla parte di Israele.

Nel febbraio 2007 in un discorso davanti al Comitato Israelo-Americano per gli Affari Pubblici, American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), Clinton disse che Hamas, detentore da gennaio 2006 dell’Autorità Palestinese e capo di una coalizione di governo con Al Fatah nel febbraio del 2007, “non poteva essere riconosciuto fino a quando non avesse rinunciato alla violenza e al terrore e non avesse riconosciuto a Israele il diritto di esistere”. Inoltre Mrs Clinton si è sempre schierata in favore del muro di sicurezza israeliano, eretto con il preciso scopo di prevenire gli attacchi terroristici.
 
Va anche detto che l’ex senatrice Clinton è tra i sostenitori del Trattato Palestinese Antiterrorismo del 2006 e nel 2007 ha sostenuto la risoluzione del Senato Americano che “chiedeva l’immediato e incondizionato rilascio dei soldati israeliani prigionieri delle truppe di Hamas e di Hezbollah”. Una risoluzione che sortì l’effetto desiderato.
 
Il settimanale Newsweek sottolinea tra l’altro che sin dall’anno 2000, quando fu eletta senatrice, Hillary Clinton si schierò sempre a sostegno dell’invio di aiuti militari e finanziari a Israele.

 
Per finire Newsweek segnala che nel marzo del 2008 Hillary Clinton ha condannato l’attacco missilistico di Hamas nel Sud di Israele ed ha “sottolineato il diritto di Israele di difendere la sua popolazione”. Mentre l’ex senatrice sollevò una dura critica all’Amministrazione Bush “per non aver assunto un ruolo molto più attivo nel coinvolgere le potenze internazionali affinché facessero pressione su Hamas intimandogli di porre fine ai suoi attacchi”.
 
Sembra dunque poco probabile che con l’insediamento ufficiale del nuovo presidente il 20 gennaio, il nuovo Segretario di Stato Hillary Clinton si rimangi le precedenti prese di posizione per intraprendere una diversa politica nei confronti dell’eterno conflitto Israele-Palestina.
 
 
 
 
 

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