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Insegnamento della Storia. Metodologia e scelta dei testi

In relazione alla pericolosa proposta del PDL di censurare i manuali di Storia ho deciso di redigere questa lezione sul modo corretto di insegnare Storia. Da storico ho affrontato l’argomento in maniera molto approfondita e prima di dare alla stampa ogni mia pubblicazione rileggo i passi più significativi di quello che è il testo più rilevante al riguardo, ovvero Sei Lezioni Sulla Storia di E. Carr. Molto utili al riguardo anche gli scritti di Marc Bloch.

La Storia è una disciplina che richiede rigore scientifico nella ricerca delle fonti e nella validazione delle stesse. Una volta che tali fonti siano state ritenute autentiche, dalla comunità scientifica, i singoli storici hanno il compito di interpretarle e di proporle tramite pubblicazioni e lezioni.

Ogni storico ha una forma mentis e una formazione culturale peculiare ma ogni bravo storico conosce un corpus di testi fondamentali che garantiscono una certa affinità metodologica. Detto ciò riamane essenziale per lo studente universitario avere a disposizione più testi che trattino il medesimo argomento da posizioni ed angolazioni diverse.

Per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado il compito di dare più prospettive storiche spetta al docente. In tal senso è doveroso ricordare che uno Storico trasmette conoscenze derivate dalla ricerca scientifica propria o di altri studiosi accreditati e non indottrina mai gli studenti in base alle proprie posizioni politiche. 

Agli studenti bisogna dare gli strumenti necessari per interpretare gli eventi e soprattutto nella Storia Contemporanea è necessario utilizzare particolare cautela in quei processi storici non ancora conclusi. L’utilizzo di testi il più possibile eterogenei è essenziale come essenziale è l’esclusione di testi privi di fondamento storico, privi di fonti. 

Un bravo docente di Storia deve essere capace di scegliere il manuale più adatto ai propri studenti, il manuale del Classico non è detto che vada bene anche per il Tecnico, e di correggere quelle eventuali imprecisioni che il manuale può contenere.

Non esiste un manuale perfetto e mai esisterà, oggi esiste una moltitudine di manuali tra cui poter scegliere e questo è un bene. Le case editrici lasciano una buona libertà agli autori e se non vi sono palesi mistificazioni del tipo “l’Olocausto non è mai avvenuto” o “I Gulag non sono mai esistiti” il manuale viene dato alle stampe. 

A quel punto spetta al docente la scelta del manuale più adatto e spetta al docente l’integrazione delle parti mancanti o delle parti ritenute inadeguate con parti di altri testi.

Lo studente deve avere la possibilità di analizzare gli eventi da più prospettive, l’analisi storica è proprio questo, ovvero confronto continuo di più interpretazioni dello stesso fenomeno, sempre partendo da fonti attendibili. 

Pertanto è sbagliato cercare di indottrinare gli studenti fornendo testi “censurati” come è sbagliato cercare di trasmettere il proprio “credo politico”, ciò che bisogna fare è fornire conoscenza, vera conoscenza priva di pregiudizi e mistificazioni. 

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