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Indagato De Magistris: ecco la giustizia ad orologeria

Ammetto che per una decina di minuti dopo aver letto della candidatura di De Magistris alle europee ero rimasto un tantino interdetto, ma avevo appena finito di vedere l’intervista che aveva rilasciato il giudice e mi aveva fatto un’impressione ottima come persona. Solo dieci minuti di interdizione.

Dieci minuti che da quanto ho letto nei commenti nei giornali per molti non sono mai passati, ma davano contro a De Magistris con argomentazioni abbastanza singolari tipo “un magistrato non può fare politica”, ammetto che per l’idea che abbiamo di giudice, candidarsi rompe un minimo questa aspettativa istintiva di terzietà, ma se un magistrato “non conviene” che faccia politica, un medico non conviene che faccia politica ecc. è chiaro che poi a fare politica ci vanno i ladri, e ci meravigliamo poi che i ladri rubano?

Ripeto che Luigi de Magistris in tutte le interviste mi ha sempre dato l’impressione di una persona di un equilibrio incredibile, pragmatico, con le idee chiare su quello su cui ha scelto di lavorare e sulle istituzioni, che non si è mai sbilanciato a fare commenti su cose che non conosceva alla perfezione e che non si è mai esposto a rispondere alle provocazioni di personaggi che sappiamo essere abbastanza dubbi.

Inoltre, c’era un’intenzione precisa da parte dell’IDV di candidare alle europee persone prese dalla società civile contrapposte alle candidature dei ministri e personaggi noti ed ineleggibili così come la destra ha già fatto alle ultime europee (più Mastella, non dimentichiamolo): chi volevate altrimenti, l’idraulico Joe?

Poche ore dopo la conferenza stampa sulle candidature dell’IDV esce un’agenzia che dice che il neocandidato alle europee sarebbe indagato… insieme ad i magistrati di Salerno… (adesso viene il bello)… per interruzione di servizio pubblico nella guerra tra procure, denunciato da quelli di Catanzaro. Non so se la cosa è vera, a me sembra assurda sia l’indagine, che la denuncia, che il fatto che sia venuto fuori proprio oggi. Purtroppo non ho le competenze per sapere se è normale che i giornali sappiano di chi è indagato prima dell’indagato, e prima che siano concluse le indagini, a me sembra strano.

L’uomo che ha come parrucchiere un operaio dell’ANAS, non ha naturalmente voluto essere da meno, anche lui vuole candidare gente della società civile, ma non cambia i nomi: tira di nuovo fuori la storia che lui è un imprenditore prestato alla politica, un gran lavoratore, e che fare il presidente del consiglio gli fa schifo e lo fa perché deve. E noi sappiamo perché deve. E lì gli industriali a commuoversi sul poverino.

Mastella dice che ora capisce molte cose, deve aver fatto qualche bagno a Lourdes, perché non era mai successo. Non credo che abbia capito ancora quello che ha fatto però, in quanto l’entourage degli stessi magistrati indagati a Catanzaro lo hanno tirato fuori dalle indagini, crede di essere un santo.

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